Cambio al vertice nel segno della continuità per l’Aeronautica militare, con la cerimonia di avvicendamento al comando dello Stato maggiore della Forza armata tra il generale Luca Goretti e l’uscente generale Alberto Rosso. In attesa di celebrare il proprio Centenario, l’Arma azzurra si prepara ad affrontare le sfide del futuro, dai programmi di sesta generazione allo spazio
“Sento forte in me un grandissimo senso di responsabilità e il peso per questo prestigiosissimo incarico”. Così il nuovo capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale Luca Goretti, durante la cerimonia per il suo insediamento al vertice della Forza armata. “Con lo stesso spirito che ha sempre contraddistinto il mio operato cercherò di condurre questa meravigliosa squadra azzurra, nel segno della continuità, verso traguardi e mete sempre più prestigiose”. Una continuità assicurata anche dall’esperienza maturata dal generale come sottocapo di Stato maggiore, incarico che ha mantenuto per tre anni.
CON CONTINUITÀ VERSO IL FUTURO
È un’Aeronautica proiettata verso il futuro ma sempre consapevole dei propri valori e della propria tradizione, quella che eredita Goretti, con importanti sfide che la attendono: “Una Aeronautica moderna, efficace, proiettata al futuro, tecnologicamente predisposta ad affrontare le nuove sfide emergenti”. La modernizzazione delle piattaforme e l’espansione verso i domini cyber e, soprattutto, spaziale, sono le priorità identificate dal generale. Goretti è intervenuto a margine della cerimonia in particolare sul Tempest, il programma per il velivolo di sesta generazione: “Non manderà in pensione gli F35: è un velivolo complementare che andrà oltre, sostituirà probabilmente gli Eurofighter, che è il ponte verso questa nuova tecnologia, dove la connettività è l’elemento chiave”.
L’ORGOGLIO DI ROSSO
Alla cerimonia è stata importante la presenza del comandante uscente, il generale Alberto Rosso, che per tre anni ha mantenuto la guida della Forza armata. Unanime l’apprezzamento delle cariche presenti, ma ribadito nel corso di tutto il triennio, della leadership di Rosso, soprattutto per il suo ruolo nel dirigere le forze aeree durante i faticosi giorni della pandemia. Salutando con commozione i suoi uomini e donne, Rosso si è detto: “Orgoglioso ed entusiasta di quello che è oggi l’aeronautica militare, apprezzata e stimata in patria e all’estero e sono felice se sono riuscito a seguire l’esempio di chi mi ha preceduto, un passo dopo l’altro, senza mai fermarsi”.
VERSO I CENTO ANNI
Per l’Aeronautica militare, inoltre, si avvicina una data importante: quella del Centenario dalla fondazione della Forza armata. Il 28 marzo del 2023 segnerà infatti un secolo dall’attivazione dell’allora Regia aeronautica. Un traguardo importante che è stato ricordato anche dal capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, prima di ricoprire l’incarico attuale è stato anche capo dell’Arma azzurra. “Un anniversario che racconta di un volo lungo cento anni, fatto di tanti primati ma soprattutto di uomini e donne valorosi, una squadra che vola”.
L’IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI
La fiducia nelle capacità dell’Aeronautica è stata anche ribadita dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, presente alla cerimonia di oggi. “L’Italia continuerà ad investire risorse, per restare al passo con lo sviluppo tecnologico e poter giocare un ruolo da protagonista nelle future cooperazioni industriali internazionali, europee e transatlantiche”. Per il ministro le forze aeree nazionali rappresentano uno dei principali pilastri del sistema di difesa e sicurezza nazionale ed euro-atlantica. “Attraversiamo una stagione geopolitica di grande complessità – a detto il ministro – che si interseca con una repentina rivoluzione tecnologica che riaccende la competizione globale e che ci impone un salto generazionale nei sistemi d’arma”.