Skip to main content

Il Biot d’America beccato coi segreti militari nel panino al burro d’arachidi

L’ingegnere Jonathan Toebbe e la moglie Diana arrestati dall’Fbi: stavano cercando di vendere informazioni riservate sui sottomarini nucleari (quelli al centro dell’accordo Aukus, che ha irritato la Francia) a uno Stato non identificato. Che sia un Paese amico?

Jonathan Toebbe, 42 anni ex ingegnere della Marina militare statunitense del Maryland, assegnato al Naval Nuclear Propulsion Program, è stato arrestato e incriminato assieme alla moglie, ai sensi dell’Atomic Energy Act del 1954, con l’accusa d’aver ceduto informazioni militari riservate a uno Stato terzo non identificato.

“Per quasi un anno”, “aiutato da sua moglie Diana, 45 anni, insegnante alla Key School di Annapolis, ha venduto informazioni note come Restricted Data riguardanti la progettazione di navi da guerra a propulsione nucleare a una persona che credevano essere un rappresentante di una potenza straniera”, ha comunicato in una nota il dipartimento della Giustizia senza specificare quale fosse il Paese terzo. “In realtà, quella persona era un agente dell’Fbi sotto copertura”. In cambio delle informazioni trafugate, l’uomo avrebbe ricevuto pagamenti in criptovalute per un importo di 100.000 dollari.

Ecco la cronistoria stilata dai Federali. Il 1° aprile 2020 Toebbe, padre di due figli, invia un plico a un governo straniero, elencando un indirizzo di ritorno a Pittsburgh, Pennsylvania, contenente una “dimostrazione” di dati riservati e le istruzioni per stabilire una relazione segreta per acquistarne altri. Il plico viene intercettato dal sistema postale di quel Paese e inviato a un addetto legale dell’Fbi, agenzia che ha tali addetti in 63 Stati del mondo. Così a dicembre iniziano le indagini e il contatto tra Toebbe e l’agente sotto copertura. L’8 giugno 2021, l’agente sotto copertura ha inviato 10.000 dollari in criptovaluta a Toebbe come pagamento “in buona fede”. Poco dopo, il 26 giugno, Jonathan e Diana Toebbe vanno in una località in West Virginia. Lì, con Diana che faceva da palo, Jonathan nasconde una scheda SD in un panino al burro d’arachidi in un luogo prestabilito. Recuperata la scheda, l’agente sotto copertura invia a Toebbe un pagamento di 20.000 dollari in criptovaluta. In cambio, Toebbe dà la chiave di decrittazione per la SD. Dentro c’erano documenti riservati relativi ai reattori nucleari sottomarini classe Virginia. Il 28 agosto, un altro “dead drop” in West Virginia, questa volta nascondendo la scheda in un pacchetto di gomme da masticare. Come l’altra volta: 70.000 dollari in criptovaluta, in cambio la chiave di decrittazione. E anche in quella scena c’erano documenti relativi ai reattori nucleari sottomarini. L’Fbi ha arrestato i Toebbe il 9 ottobre, dopo che lui ha messo un’altra scheda SD in un “dead drop” prestabilito, sempre in West Virginia.

Colto sul fatto come Walter Biot, il capitano di fregata della Marina italiana, finito in carcere il 30 marzo scorso con l’accusa di spionaggio in favore del funzionario diplomatico russo Dmitri Ostroukhov, immediatamente rispedito in patria insieme al collega Aleksey Nemudrov.

Ma se nel caso di Biot lo Stato terzo coinvolto, la Russia, era stato subito identificato, in quello dei Toebbe così non è. Forse è un Paese amico?

A oggi solo sei Paesi al mondo operano sottomarini a propulsione nucleare: Cina, Francia, India, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. Come sottolinea il Times, gli Stati Uniti hanno 19 sottomarini classe Virginia e ne ha in programma più di 60. In Virginia sono i principali candidati, insieme alla classe britannica Astute, a essere acquistati dall’Australia nell’ambito del patto di sicurezza Aukus che è costato alla Francia un’importante commessa.

(Foto: Instagram @dianatoebbe)


×

Iscriviti alla newsletter