Grazie alla frenesia da “meme-stock” il suo nascente social network vale già 8,2 miliardi di dollari, mentre il suo patrimonio da tycoon immobiliare cala da quando è entrato alla Casa Bianca. Non è chiaro come farà a creare una società che possa fare concorrenza a Twitter, Google, Amazon Web Services e FoxNews
Donald Trump potrebbe diventare più ricco ora di quanto non lo sia mai stato. Il merito è tutto della frenesia da “meme-stock” che circonda la sua ultima avventura imprenditoriale, il lancio di Truth, social network e gruppo editoriale che intende dare voce ai suoi (molti) sostenitori.
Una meme-stock è un prodotto finanziario il cui valore si gonfia soprattutto grazie all’investimento massiccio da parte di piccoli e piccolissimi investitori, coordinati su social network come Reddit, StockTwits e Facebook. Il caso finora più eclatante è stato quello di Game Stop, che lo scorso inverno fece piangere molti fondi di investimento travolti dalla scommessa al rialzo sulla catena specializzata in videogiochi. Ma un simile effetto-meme si è avuto sulla criptovaluta Dogecoin, promossa quasi per scherzo da Elon Musk e diventata nel frattempo un asset da decine di miliardi.
Tornando all’ex presidente americano, il suo Trump Media & Technology Group ha in programma di quotarsi in borsa attraverso una Spac, fondendosi con la Digital World Acquisition, società di comodo lanciata il mese scorso sui mercati finanziari. In queste ultime ore il valore implicito della nuova realtà ha superato gli 8,2 miliardi di dollari (dati Bloomberg). Per dare un’idea di grandezza, a settembre Trump è stato escluso dalla lista dei 400 miliardari di Forbes perché il suo patrimonio (stimato) era sceso a 2,5 miliardi dai 3,5 della stima precedente.
In base a quanto comunicato alla Sec, The Donald possiederà circa il 58% della società dopo la quotazione, cosa che porterebbe il suo patrimonio a livelli mai raggiunti prima. Il tutto mentre il suo impero immobiliare – in mano al figlio Eric e impelagato in grane giudiziarie – stenta ad agganciare la ripresa: l’hotel di Washington è in vendita dal 2019, mentre nel grattacielo che porta il suo nome a Manhattan aumentano gli immobili sfitti. Il suo patrimonio è sceso di oltre 500 milioni di dollari da quando è entrato alla Casa Bianca.
Ma nella corsa alla next big thing del settore tecnologico, si inserisce perfettamente il lancio di un social network destinato alla sua notevole platea di nostalgici che puntano a una sua nuova candidatura nel 2024, al motto di “Take America Back”, come nell’adesivo di Michele Fiore. Racconta Kara Swisher del New York Times che Trump sarebbe stato avvicinato da vari editori che gli avrebbero offerto centinaia di milioni di dollari per diventare un loro “volto”. Lui si è sempre negato, e ora è chiaro il perché: il suo pubblico vale miliardi, perché dividerli con qualcun altro? E non solo per il mercato dei media: vanno forti il merchandising, i raduni organizzati, e persino le case farmaceutiche che investono nelle cure domestiche contro il Covid in alternativa ai vaccini. Una contro-economia che batte nel cuore degli stati a maggioranza repubblicana.
In attesa che la società lanci il suo primo prodotto, è già stata vittima del primo attacco di hacker burloni: la pagina di Truth Social è stata violata per far sembrare che Trump abbia condiviso la foto di un maiale che defeca.
Stavolta hedge fund e investitori social si sono trovati sulla stessa strada, a differenza del caso Game Stop. Come racconta il Financial Times, DE Shaw and Saba Capital hanno già incassato plusvalenze potenziali per decine di milioni nel giorno in cui la Spac trumpiana è cresciuta del 357%.
Craig Samuels, un investitore di San Diego che investe in Spac da anni, ha detto a FT che questo tipo di investimenti ricordano uno che “entra in un casinò, passa davanti al tavolo dei dadi, e ci butta sopra delle fiches a caso”.
Il problema, spiega, è che non c’è praticamente alcun modo per valutare il nuovo business di Trump, che non ha offerto previsioni finanziarie o dettagli operativi nella sua presentazione agli investitori. “Abbiamo visto AMC Entertainment arrivare a 70 dollari e GameStop a 500 dollari. È un gioco opportunistico per momentum traders che usano lo status di culto di Trump”.
L’amministratore delegato, Patrick Orlando, è un ex trader di derivati della Deutsche Bank che ha co-fondato una società di commercio di zucchero e ha avviato una finanziaria, Benessere Capital. Ma non è chiaro come lui e Trump abbiano intenzione in pochi mesi di costruire un social delle dimensioni di Twitter, un servizio cloud che rivaleggi con Google e Amazon Web Services, e un canale streaming che faccia concorrenza a Fox News e NewsMax. Basterà la frenesia meme a costruire il nuovo impero trumpiano?
(In foto: Donald Trump al “Rally to Protect Our Elections” di Phoenix, Arizona, del 24 luglio 2021 – foto di Gage Skidmore/The Star News Network)