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Dimenticare Evergrande. Così Pechino cerca fiducia sui mercati

Le aziende del Dragone pronte a emettere bond per quasi nove miliardi di yuan, dopo settimane di insolvenze e proteste dei risparmiatori. Ma stavolta ci sarà il supporto delle banche. Intanto Evergrande vende il primo pezzo pregiato

Fidarsi della Cina o non fidarsi della Cina, questo è il problema. Nell’anno della grande crisi del debito cinese, figlia della catena di insolvenze che ha colpito il comparto immobiliare che vale il 25% del Pil cinese, il Dragone ci riprova. Inondando il mercato estero di nuove obbligazioni emesse dalle grandi aziende di Stato e non, per verificare il livello di fiducia verso un’economia che ha fatto del debito il proprio male oscuro.

Per Xi Jinping e il suo governo è una scommessa. Potranno mai gli investitori prestare denaro fresco alle aziende cinesi, quando Evergrande e gli altri giganti del mattone per mesi non hanno onorato i propri impegni con il mercato? Difficile dirlo, di sicuro la volontà di provare, con il rischio di farsi male, non manca.

E così alcuni grandi colossi scaldano i motori.  China Merchants Shekou Industrial Zone Holdings, Poly Developments&Holdings Group e Bright Real Estate Group, come riporta Bloomberg, hanno infatti appena ricevuto l’approvazione per emettere bond per 8,6 miliardi di yuan (1,3 miliardi di dollari) sul mercato interbancario. Si tratta della più grossa emissione obbligazionaria degli ultimi otto mesi. Ma otto mesi fa Evergrande e le sue sorelle non erano con piede nella fossa.

Le stesse autorità di Pechino vorrebbero incentivare altre aziende a seguire l’esempio, avviando vasti programmi di emissione di bond. Anche perché, al netto degli investitori esteri, che rappresentano il grosso della potenziale domanda, sono state ingaggiate le banche. Le quali, nella logica di Pechino, nonostante le evidenti difficoltà del sistema del credito cinese, potrebbero avere meno remore a puntare sui bond di aziende cinesi, dando vita a una sorta di sottoscrizione in house.

“Una così grande emissione una tantum è davvero rara”, ha affermato Yang Hao, analista presso Nanjing Securities. “Si tratta di un messaggio per rompere il ghiaccio e cercare una nuova fiducia sul mercato, anche con il supporto delle banche”. Solo China Merchants Shekou prevede di raccogliere 6 miliardi di yuan attraverso tre tranche questa settimana, mentre Poly Developments prevede di vendere 2 miliardi di yuan di obbligazioni contro gli 850 milioni di Bright Real Estate.

Tutto questo mentre Evergrande, dopo aver evitato il default per la seconda volta a fine ottobre, per fronteggiare gli oltre 300 miliardi di dollari di debiti accumulati finora ha siglato un accordo per la vendita di azioni per 1,66 miliardi di dollari di HengTeng, la controllata di servizi Internet, ad Allied Resources Investment holdings con uno sconto del 24% rispetto alla chiusura di mercoledì scorso. Una svendita dettata dai debiti che potrebbe non bastare, dal momento che si calcola che per riuscire a rimanere in piedi debba trovare subito la cifra astronomica di 2 miliardi di dollari. Parola al mercato.


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