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Opa di Krk su Tim, e i cavi Sparkle? Il Copasir ascolta Pansa

Audizione del presidente Pansa (già direttore del Dis) incentrata sul ruolo strategico dell’azienda e sul Golden power. Domani tocca a Giorgetti, che nei giorni scorsi ha definito “prematuro” parlare di poteri speciali invitando ad attendere gli sviluppi

C’è stato anche il dossier Tim, con le mosse del fondo statunitense Kkr e l’azienda francese Vivendi, al centro dei primi incontri di questa intensa settimana del Copasir, con nove riunioni e sei audizioni in tre giorni. Delle intenzioni e delle priorità del governo si parlerà senza dubbio domani durante il faccia a faccia dei commissari con Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico. Del futuro di Sparkle, azienda sotto alla normativa Golden power per la tutela degli asset strategici, si è discusso oggi con Alessandro Pansa, che della controllata di Tim è presidente, che in passato è stato più volte al Copasir avendo ricoperto incarichi di primo piano nelle istituzioni come direttore generale del Dis (Dipartimento per l’informazione e la sicurezza) e capo della Polizia, e che è ritenuto tra i più massimi conoscitori della normativa Golden power.

Dalla nota diffusa dopo l’incontro dal presidente del Copasir, il senatore Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, si apprende che nell’audizione è stato “approfondito il ruolo dell’azienda quale operatore globale di telecomunicazioni, tanto più significativo nella fase di transizione alla economia e alla società digitale”. In particolare, si legge, “si sono esaminati i progetti principali di sviluppo della rete di connessione internazionale di cui Telecom Italia Sparkle è proprietaria e le attività di partnership più rilevanti, attraverso le quali l’operatore italiano agisce in sinergia con i maggiori player globali nel Mediterraneo, in Europa e in altri continenti”. Si è esaminato, ha spiegato Urso, “il ruolo strategico ricoperto dalle reti di telecomunicazioni nell’ambito della difesa e della sicurezza nazionale oggetto peraltro di una precedente indagine del Comitato conclusa con una Relazione al Parlamento” e “l’impatto che la crisi pandemica ha prodotto sulle attività di Telecom Italia Sparkle e le prescrizioni previste dalla Golden power che sovrintendono alle attività della azienda”.

In questi ultimi passaggi c’è la sintesi dell’audizione del presidente dell’azienda che possiede e gestisce una rete di cavi in fibra di oltre 600.000 chilometri che fa il giro del mondo. Infatti, per usare le parole scelte dall’amministratore delegato Elisabetta Romano rispondendo a una domanda di Formiche.net pochi giorni fa, Sparkle è “molto strategica per l’Italia”, con “asset e capitale umano di valore inestimabile”. E “lo sarà ancora di più nel prossimo decennio”, grazie alla “maggiore consapevolezza sui cavi” e ai nuovi equilibri di Internet che rendono il nostro Paese “il baricentro della connettività, basti pensare al nostro Sicily Hub”, ha aggiunto.

Non stupisce dunque il faro puntato dal Copasir sul futuro di Sparkle. Infatti, il fondo statunitense Kkr è intenzionato ad acquistare l’intero gruppo Tim, comprese dunque le dorsali di rete e cavi Sparkle, le soluzioni cloud ed edge computing di Noovle, l’operatore virtuale Noverca, le soluzioni big data di Olivetti, i servizi di sicurezza cibernetica di Telsy e la piattaforma di streaming TimVision. Così, l’audizione di Pansa si collega inevitabilmente a quella di Giorgetti, che potrà spiegare le intenzioni del governo di esercitare (o meno) il Golden power su Sparkle e gli altri asset strategici. La scorsa settimana il ministro, rispondendo al question time alla Camera, aveva predicato prudenza: “Parlare allo stato di possibile esercizio dei poteri speciali previsti dalla vigente normativa o di altre tipologie di iniziative è pertanto prematuro in quanto occorrerà attendere gli sviluppi per conoscere il contenuto concreto dell’operazione, che andrà vagliata sotto tutti gli aspetti di interesse nazionale e strategico”.

Oggi è stato audito dal Copasir anche il comandante generale della Guardia di finanza, il generale Giuseppe Zafarana. Due ore per tracciare un quadro delle attività del Corpo, ha spiegato Urso nella nota; esaminare “le forme di collaborazione in ambito internazionale; il presidio svolto nel settore della spesa pubblica, anche con riferimento ai fondi del Pnrr che saranno impiegati per la realizzazione del programma Next Generation Eu; le sfide poste dalla globalizzazione e dalla evoluzione tecnologica; il ruolo delle criptovalute nell’ambito del riciclaggio internazionale di denaro; le nuove forme di reato nel sistema cyber; il meccanismo del Golden power e la vigilanza svolta dal Corpo in tale ambito; l’ipotesi che la istituenda Autorità anti riciclaggio europea abbia sede in Italia”.

Infine, sono stati approvati due pareri. Uno, relatore il senatore Claudio Fazzone, è uno schema di regolamento di contabilità della Agenzia per la cybersicurezza nazionale che, dopo quelli già approvati su organizzazione e personale, “consente così la piena attuazione della Agenzia, elemento importante per la resilienza cibernetica del Paese, ha rilevato Urso.


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