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Difesa, sicurezza e non solo. Così si rafforzano le relazioni tra Marocco e Israele

Si rafforza la cooperazione tra Marocco e Israele iniziata con l’adesione di Rabat agli accordi di Abramo e dopo che la vicina Algeria ha ricevuto pieno sostegno dall’Iran

Il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, è arrivato nella tarda serata del 23 novembre all’aeroporto di Rabat-Salé in quella che è considerata, dagli analisti locali, come una visita storica e tutt’altro che simbolica, a pochi giorni dal primo anniversario della ripresa delle relazioni tra Marocco e Israele, suggellata il 10 dicembre 2020 sotto l’egida di Washington nell’ambito degli accordi di Abramo, e che ne rappresenta quindi un rafforzamento.

Si tratta della seconda visita di un ministro israeliano in Marocco, pochi mesi dopo quella di Yair Lapid, capo della diplomazia israeliana, avvenuta lo scorso 11 agosto. Ma la visita di Gantz è molto più significativa in un contesto di grandi tensioni tra Marocco e Algeria per la questione del Sahara occidentale, innescato dal riconoscimento della sovranità marocchina sulla regione da parte di Stati Uniti e di una serie di paesi arabi e africani.

A un anno dalla normalizzazione tra i due Stati, sono senza dubbio le questioni relative alla cooperazione in materia di difesa e sicurezza che rafforzano il nuovo rapporto tra i due Paesi. Lo stato ebraico è anche uno dei principali esportatori al mondo di droni armati. Tuttavia, le vendite di droni armati e di alcune tecnologie avanzate devono essere approvate dal Dipartimento della Difesa guidato da Gantz. Le due parti hanno concordato di formalizzare la cooperazione in materia di sicurezza in un memorandum d’intesa che delinea i piani per istituire un comitato congiunto al fine di approfondire la cooperazione tra aree, come lo scambio di intelligence, la ricerca e l’addestramento militare congiunto, sottolineando che l’accordo firmato non prevede accordi specifici, ma consente alle compagnie della difesa israeliane di fare affari con il Marocco.

Gantz ha firmato infatti un accordo di sicurezza che quindi consentirà alle industrie militari israeliane di entrare in contatto con le controparti marocchine. In questo modo Rabat, che negli ultimi mesi è oggetto di minacce da parte della formazione separatista del Fronte Polisario al di là del muro difensivo, rafforza il settore della difesa. La questione della minaccia iraniana è stata affrontata anche nei colloqui tra i leader, in particolare dopo che Teheran è stato l’unico governo della regione ad appoggiare la decisione dell’Algeria di rompere le relazioni diplomatiche con Rabat.

Non solo di difesa e sicurezza si è parlato a Rabat. Anche il tema energetico ha avuto ampio spazio durante i colloqui tra le parti. La compagnia israeliana Ratio Petroleum aveva recentemente annunciato una partnership con Rabat per l’esplorazione di idrocarburi al largo di Dakhla.

Il ministro della Difesa israeliano ha iniziato la sua visita ufficiale la mattina di mercoledì 24 novembre, andando al Mausoleo di Rabat, dove si trovano le tombe dei defunti sovrani marocchini Mohammed V e Hassan II. “Lavoreremo tutti insieme per un futuro migliore e per il partenariato e la pace tra nazioni e popoli”, ha scritto Gantz in un messaggio pubblicato sul suo account Twitter.

La visita del ministro israeliano al Mausoleo di Mohammed V arriva all’indomani dell’appello del presidente dell’Istituto del mondo arabo (IMA), Jack Lang, a riconoscere il compianto re Mohammed V come “Giusto tra le Nazioni”, per aver protetto la comunità ebraica durante la seconda guerra mondiale, durante il regime di Vichy.

“Permettetemi in questo momento di sperare che una delle personalità forti del mondo arabo che ha segnato il suo permanente desiderio di rispetto per tutte le religioni, penso al re Mohammed V, venga finalmente riconosciuta Giusta tra le Nazioni. Come sappiamo, ha protetto gli ebrei marocchini contro il regime di Vichy (…) Nulla a che vedere con il modo in cui gli ebrei algerini sono stati torturati, rinchiusi, maltrattati, relegati dall’abrogazione del decreto Crémieux ”, ha affermato Lang, durante l’inaugurazione ufficiale, lunedì 22 novembre, della mostra-evento “Gli ebrei d’Oriente, una storia plurimillenaria”, alla presenza del presidente francese, Emmanuel Macron, e di numerose personalità, del mondo della politica e cultura, nonché rappresentanti delle tre religioni monoteiste.

Prima della sua partenza da Tel Aviv, Gantz ha parlato di “un importante viaggio in Marocco che ha un significato storico perché è la prima visita formale di un ministro della Difesa israeliano in questo Paese. Firmeremo accordi di cooperazione e continueremo a rafforzare il nostro rapporto. È molto importante che questo viaggio sia un successo”.

Alle 13:00 del 24 novembre Gantz ha tenuto un colloquio con il suo omologo marocchino, Abdellatif Loudyi, ministro responsabile dell’amministrazione della difesa nazionale. I due funzionari hanno firmato un accordo di cooperazione in materia di sicurezza, che mira a “stabilire la pietra angolare delle future relazioni di sicurezza tra Israele e Marocco”, ha detto una fonte locale, aggiungendo che “finora c’è stata una certa cooperazione, ma qui stiamo davvero andando per formalizzarlo. È una dichiarazione pubblica della nostra partnership”.

Gantz ha poi incontrato il tenente generale Belkhir El Farouk, ispettore generale dell’esercito marocchino, mentre alle 15.30, il ministro israeliano ha partecipato a un pranzo offerto in suo onore alla presenza del ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita di alti funzionari di sicurezza marocchini e israeliani. Nel pomeriggio si è infine recato a Sale per visitare la 1st Brigata di fanteria paracadutisti, per poi concludere la visita con un ultimo incontro con il capo della diplomazia marocchina, Bourita.

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