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Accesa a Roma la luce di Hanukkah per rilanciare gli accordi di Abramo

Marocco Israele

Gli ambasciatori di Israele e Marocco si sono incontrati ad un anno dalla normalizzazione dei rapporti diplomatici tra i loro due Paesi alla Fondazione De Gasperi

Gli ambasciatori di Israele e Marocco hanno acceso insieme la candela della luce di Hanukkah per scacciare l’oscurità e rilanciare gli accordi di Abramo. L’occasione è stata il 29 novembre a Roma presso la Fondazione Alcide De Gasperi nell’ambito dell’evento “Accordo tripartito Israele, Marocco, Usa. Un lume di pace a un anno dalla firma”.

La festività religiosa ebraica di Hanukkah cade infatti nel primo anniversario del riavvicinamento tra Israele e Marocco nell’ambito degli accordi di Abramo, accordi che l’ambasciatore israeliano, Dror Eydar, ha auspicato possano essere rilanciati con l’adesione di altri Paesi arabi anche grazie all’aiuto dell’Italia. “Abbiamo acceso la luce e scacciato l’oscurità. Anche l’Italia può aiutarci a estenderli ad altri Paesi della regione”, ha affermato il diplomatico israeliano. “La popolazione della regione si sta rendendo conto che il popolo ebraico fa parte del Medio Oriente. Gli ebrei vivono in Marocco da almeno duemila anni”. Ciò che Marocco e Israele hanno in comune infatti “è infinitamente più grande di ciò che li divide”.

Nel suo intervento, il diplomatico ha detto che gli accordi sono una “promessa di una fruttuosa cooperazione in molti campi e rappresentano un rafforzamento della sicurezza, innescandosi in una grande visione degli Stati Uniti”. “Con gli accordi di Abramo, i suoi figli Isacco e Ismaele tornano a cooperare”, ha aggiunto l’ambasciatore Eydar, paragonando la luce della festa di Hanukkah a quella accesa fra Marocco e Israele, che sta portando “ad una cooperazione fruttuosa”. “L’Italia può aiutarci ad estendere gli accordi ad altri Paesi”, ha concluso augurandosi che anche “i palestinesi entrino nel cerchio della pace”, dopo la normalizzazione dei rapporti d’Israele con il Marocco, gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein.

Questo incontro è avvenuto a pochi giorni dalla storica visita del ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, a Rabat e al suo incontro con l’omologo marocchino, Abdellatif Loudiyi, che ha portato alla firma di diversi accordi di cooperazione in materia di sicurezza, intelligence e collegamenti tra le industrie della difesa. L’auspicio di Eydar è stato che sia soltanto “l’inizio della cooperazione”.

“Il Marocco lavora instancabilmente per la pace e la stabilità in Medio Oriente”, ha spiegato invece l’ambasciatore marocchino, Youssef Balla, sottolineando come gli Accordi di Abramo abbiano “consacrato il legame particolare fra i due paesi”. Con l’accordo tripartito Israele-Marocco-Stati Uniti, c’è stato “uno slancio” nei rapporti bilaterali, ha detto Balla. Sono state aperte le due sedi diplomatiche e vi sono state le visite a Rabat dei ministri israeliani. Ci sono ora un accordo di cooperazione, 20 accordo economici e commerciali, un memorandum d’intesa nell’ambito della difesa. E nei primi sei mesi dopo l’accordo, ha rimarcato Balla, gli “scambi commerciali sono aumentati del 50%”. Il diplomatico di Rabat ha ricordato la profondità del legame con gli ebrei marocchini e i riferimenti alla componente ebraica all’interno della costituzione del Regno nordafricano. “La natura trilaterale dell’accordo gli conferisce tutta la sua importanza, ha concluso l’ambasciatore, sottolineando la solidità delle relazioni con gli Stati Uniti.

“Dobbiamo sollecitare sia i Paesi arabi che l’Autorità nazionale Palestinese a cogliere le opportunità degli Accordi di Abramo”, ha detto il presidente della Commissione Esteri della Camera, Piero Fassino. “La pace devono farla le parti interessate, ma altri possono creare un contesto favorevole all ripresa del dialogo”, ha continuato, sottolineando il ruolo che può svolgere l’Europa. “Ma per svolgere una funzione positiva, bisogna essere riconosciuti da entrambe le parti”, oggi i cittadini israeliani guardano all’Europa “con diffidenza” mentre i palestinesi percepiscono “l’Europa vicina”. “È positivo” essere visti come vicini dai palestinesi, “ma deve esserlo anche per gli israeliani, solo così si può svolgere un ruolo”, ha sottolineato.

Al termine dell’incontro insieme all’ambasciatore del Marocco Balla, l’incaricato d’affari dell’ambasciata Usa Thomas Smitham e al presidente della Commissione Esteri della Camera, Fassino, Eydar ha recitato una benedizione accendendo le candele di Hannukah.

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