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Pechino già usa la nuova legge sulla privacy contro le big tech cinesi

Il ministero dell’Industria ha intimato a 38 app di rettificare il modo in cui raccolgono i dati degli utenti pena pesanti multe. Nel mirino c’è anche il colosso Tencent, che il governo sta cercando di limitare

Dal 1° novembre in Cina è in vigore una nuova legge sulla privacy, la Personal information protection law, che presenta numerose analogie con il regolamento europeo Gdpr e a cui molte aziende europee e internazionali dovranno prestare attenzione, come ha spiegato su Formiche.net l’avvocato Francesca Bassa. E che ha già mietuto la sua prima vittima: Yahoo, che come LinkedIn ha recentemente annunciato di lasciare la Cina a causa di un “ambiente commerciale e legale sempre più difficile”.

Pochi giorni dopo l’entrata in vigore della legge, che era stata approvata ad agosto dal Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del Popolo, il governo cinese ha ordinato a 38 app di rettificare ciò che ha definito un’eccessiva raccolta di informazioni personali. Il sempre più potente ministero dell’Industria e della tecnologia dell’informazione ha rilevato che queste app hanno raccolto informazioni personali non necessarie ordinando alle società di allinearsi alle norme vigenti entro il 9 novembre prossimo pena sanzioni amministrative.

Tra le app interessate c’è il social Xiaohongshu, ribattezzato la risposta cinese a Instagram, e ce n’è una di streaming di musica di proprietà del colosso Tencent, recentemente finito sotto la lente d’ingrandimento del governo cinese.

Il che sembra confermare l’impostazione inaugurata dallo stesso ministero a luglio con la pubblicazione della nuova politica industriale del Paese, pensata per regolare i giganti del settore tecnologico e l’ordine del mercato attualmente senza competitor. Una nuova politica che, legata a una pesante campagna governativa, risulta essere l’ennesimo sforzo da parte di Pechino di regolare il mercato, come notavamo alcune settimane fa su Formiche.net parlando di processo di “conformazione” alle regole del Partito comunista, deciso a impedire che i giganti della tecnologia diventino troppo grandi per essere domati.

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