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A Difesa delle tecnologie sovrane. L’intesa tra Leonardo ed Elettronica

Leonardo ed Elettronica uniscono ulteriormente le forze per affrontare insieme il mercato nazionale, europeo e internazionale. Occhi puntati sulla Difesa dell’Ue, ma anche sulla spinta alla modernizzazione impressa dal dicastero di Lorenzo Guerini entro i confini nazionali. L’intesa, siglata da Alessandro Profumo ed Enzo Benigni, copre sistemi navali, elicotteri, piattaforme aeree manned e unmanned

Cooperazione strategica a sostegno della crescita delle tecnologie sovrane. È questa la sintesi dell’accordo siglato oggi da Alessandro Profumo, ad di Leonardo, ed Enzo Benigni, presidente e ceo di Elettronica (di cui la One Company di Monte Grappa possiede il 31,33%). Si punta a una strategia comune per potenziare l’offerta sui mercati nazionale, europeo e internazionale, in un momento di grande fermento su tutti e tre i fronti.

“Grazie all’accordo sarà possibile raggiungere un significativo miglioramento nella sinergia industriale e propositiva tra i due principali player nel settore difesa e sicurezza domestico per fornire ai clienti le migliori soluzioni possibili”, ha spiegato Profumo. “Questo accordo – ha rimarcato Benigni – rinnova e conferma il ruolo di champion nazionale di Elettronica nei sistemi di difesa elettronica; è la dimostrazione che il patrimonio di conoscenza e professionalità qualificate dell’industria nazionale, in cui risiede una parte importante della sovranità tecnologica italiana, può e deve procedere congiuntamente per affrontare le sfide globali e sostenere lo sforzo di autonomia strategica nazionale”.

Per Leonardo, ha rimarcato Profumo, “la sigla della partnership è volta al consolidamento e rafforzamento del core business di Leonardo, in linea con le direttrici che guidano il piano strategico di crescita sostenibile di lungo termine Be Tomorrow 2030”. Il piano è stato presentato prima della pandemia e poggia su tre pilastri: la trasformazione interna, la spinta all’innovazione (con “Master the new”) e proprio il rafforzamento del core business in cui rientra, ad esempio, l’acquisizione annunciata ad aprile del 30% di GEM Elettronica. E infatti, spiega la nota congiunta sull’intesa odierna con Elettronica, tra le aree di interesse strategico sono state identificate quelle navale e avionico, sia ala fissa sia ala rotante.

In tale perimetro sono state concordate le “golden rules” per la condivisione dei bisogni di mercato sulla base degli scenari, al fine di indirizzare congiuntamente le call che arrivano da Nato e Unione europea, nonché i programmi nazionali. L’intesa copre “sistemi navali, elicotteri, piattaforme aeree manned e unmanned”. In tal senso, Leonardo e Elettronica proporranno a favore del cliente nazionale soluzioni integrate (“sistemi di Elettronica e piattaforme/sistemi di Leonardo”) già presenti in portafoglio o loro evoluzioni tecnologiche per meglio rispondere alle esigenze del cliente. Per la governance dell’accordo è istituito un apposito “steering committee permanente”, al fine di garantire il pieno raggiungimento delle finalità della partnership. “Il comitato – spiega la nota congiunta – è composto dai rispettivi vertici aziendali e si pone il compito di definire le linee guida strategiche per lo sviluppo dei piani e delle roadmap evolutive della collaborazione”.

L’intesa tra le due aziende si inserisce in un percorso che mira a potenziare il sistema-Difesa-Paese alla luce del contesto internazionale, tra le molteplici sfide all’orizzonte e i processi di riflessione interni a Nato e Unione europea. Per quanto riguarda il perimetro dell’Ue, con il fondo Edf (dotato di 7,9 miliardi da qui al 2027) che ha già lanciato i primi bandi, si tratta a livello industriale di definire su quali programmi puntare, quali competenze condividere a livello continentale e quali mantenere nel perimetro nazionale.

L’intero dibattito è stato rilanciato ad agosto con la prima direttiva ministeriale per la politica industriale della Difesa, firmata da Lorenzo Guerini. Trenta pagine per sette linee di sviluppo, otto d’azione e un obiettivo: un “sistema Difesa” integrato, a servizio del Paese, in grado di sostenere la modernizzazione delle Forze armate e preservare le eccellenze dell’industria. Parte dall’analisi del contesto internazionale, complicato dalla pandemia e dominato dal confronto sulle nuove tecnologie. Dalla capacità di stare al passo dipenderà “la capacità dell’Italia di preservare la propria autonomia strategica e il proprio ruolo nella comunità internazionale dei Paesi tecnologicamente evoluti”, si legge. La direttiva invoca un rapporto più strutturato con l’industria e il mondo della ricerca.

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