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Mattarella ad Algeri ricorda Mattei e rilancia il ruolo dell’Eni

Momento centrale della sua visita in Algeria, l’inaugurazione dei giardini Enrico Mattei a Hydra. Uno dei temi dominanti del viaggio è stato l’immigrazione: “La lotta contro i trafficanti richiede l’impegno di tutti sullo stesso fronte. Senza una volontà comune di governare questa tragedia, le ragioni umanitarie e dello stato di diritto scompariranno”

Si conclude oggi la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Algeria che cade in un momento di forte rialzo del prezzo del gas a livello internazionale. Pur essendo stata caratterizzata da importanti incontri di carattere politico e culturale, come quelli con il presidente Abdelmajid Tebboune, il primo ministro Aymen Benabderrahmane, il Presidente del Conseil de la Nation (ossia la Camera alta), Salah Goudjil, e il Presidente dell’Assemblée Popolare Nationale (camera bassa) Ibrahim Boughali, e la visita a importanti siti storici come l’aerea archeologica di Ippona ad Annaba, questo viaggio ha soprattutto una valenza di tipo economico.

La visita del Capo dello Stato è servita infatti per gettare le basi di un prossimo Business Forum da fissare per l’inizio del 2022 in concomitanza con la convocazione di un vertice intergovernativo che vedrà la presenza del premier Mario Draghi e di molti ministri italiani.

Mattarella è accompagnato dall’Ad di Eni, Claudio Descalzi, e dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Sullo sfondo ci sono infatti i rapporti economici e commerciali tra i due paesi. L’Italia è il terzo partner commerciale dell’Algeria a livello globale (primo cliente e terzo fornitore). L’Algeria è il primo partner commerciale dell’Italia nel Continente africano e nell’area Medio Oriente – Nord Africa. Nel 2020 il valore dell’interscambio Italia-Algeria è stato pari a 5,83 miliardi di euro, di cui 3,14 miliardi (-27,6%) le nostre importazioni e 1,94 miliardi le nostre esportazioni (-33,5%). Al centro della visita anche il desiderio algerino di arrivare a un piano di collaborazione in materia di sviluppo Piccole e medie imprese e il rafforzamento della cooperazione culturale, scientifica e tecnologica.

Ma resta il gas, che costituisce la quasi totalità delle nostre importazioni, il tema centrale del viaggio mentre l’Italia esporta in Algeria principalmente macchinari, prodotti petroliferi raffinati, prodotti chimici e siderurgici. Non è casuale la presenza di Descalzi per i rapporti molto stretti rafforzatisi negli anni con la società energetica locale Sonatrach, partner nel progetto Transmed che porta il gas algerino in Italia a Mazara del Vallo attraverso la Tunisia. Un gasdotto intitolato ad Enrico Mattei per il quale oggi è stato inaugurato un giardino situato nel quartiere residenziale del municipio di Hydra, non lontano dall’ambasciata d’Italia. In Algeria a Mattei è largamente riconosciuto un altissimo ruolo di sostegno, amicizia e vicinanza durante gli anni della guerra di liberazione nazionale (1954-1962). Il suo nome evoca anche il numero elevato di studenti algerini, futuri quadri e dirigenti dell’industria petroliera ed energetica, formati su sua iniziativa nelle scuole dell’Eni a San Donato Milanese.

Sul piano politico Mattarella è stato il primo capo di Stato europeo a recarsi ad Algeri dall’insediamento alla presidenza algerina il 19 dicembre 2019 di Tebboune, gia’ primo ministro ai tempi dell’ex presidente Abdelaziz Bouteflika. Bastano questi dati per far capire l’importanza della due giorni del capo dello Stato in questo Paese. Diciotto anni dopo l’ultima visita di un Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio, avvenuta il 27 e il 28 gennaio 2003.

Quello dell’immigrazione è stato uno dei temi dominanti dell’incontro che ha avuto con Tebboune, nel palazzo presidenziale El Mouradia. “È nostra convinzione che il futuro di Africa e Europa debba essere comune e che la collaborazione con gli Stati del Nord Africa, a partire dall’Algeria, sia fondamentale”, ha spiegato il Capo di Stato. Intervistato dal giornale locale “El Moudjahid” ha aggiunto: “La lotta contro i trafficanti richiede l’impegno di tutti sullo stesso fronte. Senza una volontà comune di governare questa tragedia, le ragioni umanitarie e dello stato di diritto scompariranno. Le giovani generazioni africane hanno il diritto di partecipare alla crescita del proprio territorio”.

Ad un altro giornale algerino, “Liberté”, Mattarella ha aggiunto: “L’Italia è certamente favorevole alla costituzione di un partenariato rafforzato tra l’UE e i Paesi della sponda sud per rispondere al meglio alle sfide del nostro tempo, puntando sulla promozione dello Stato di diritto, sul sostegno allo sviluppo economico inclusivo e sostenibile, transizione verde e digitale, nonché il progresso della cooperazione nei settori della sicurezza, della risoluzione dei conflitti e della migrazione”.

Ha toccato poi il tema della Libia nell’intervista, che preoccupa non solo Italia e paesi UE, ma anche gli altri attori che si affacciano sul bacino del mar Mediterraneo, e paese che è al centro della tratta dei flussi migratori, con conseguenze che arrivano appunto fino all’Algeria, paese confinante con la Libia stessa.


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