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La Russia è davvero pronta a invadere l’Ucraina?

Spostamenti militari e pressioni psicologiche. Gli Usa denunciano le manovre militari russe al confine ucraino, parte di uno scontro tra Mosca e Ue

Il messaggio inviato dagli Stati Uniti all’Unione europea è perentorio: la Russia potrebbe invadere l’Ucraina. Tutto arriva in un momento delicato, con le tensioni tra Mosca e il blocco Ue sui migranti e sulle forniture di energia si infiammano.

Washington sta monitorando da vicino il nuovo accumulo di forze russe lungo il confine ucraino, per questo i funzionari statunitensi hanno informato i partner dell’Ue sulle loro preoccupazioni per una possibile operazione militare, secondo più fonti citate dalla Bloomberg. Dietro al messaggio c’è da leggere la volontà statunitense di rialzare l’attenzione Europa su un dossier aperto: dopo l’annessione della Crimea del 2014, l’Ucraina è tuttora traviata dalla guerra nel Donbas, dove gruppi armati separatisti occupano due province ricevendo aiuti militari da Mosca, secondo quanto dichiarato da Kiev e in buona parte ricostruito attraverso varie informazioni corroborate negli anni.

Mosca nega le accuse che hanno prodotto varie tipologie di sanzioni europee e americane. Il Cremlino dice anche che i dispiegamenti militari di questi giorni non sono altro che spostamenti di mezzi sul proprio territorio, e sono una questione interna non collegata a qualsivoglia intenzione aggressiva, mentre accusa gli Stati Uniti di provocazione facendo navigare navi da guerra nel Mar Nero vicino alle acque russe.

È possibile che si tratti di pressioni psicologiche, sia da un lato e da un altro. Il rublo si è indebolito dopo l’uscita dell’avvertimento americano sulla Bloomberg, scendendo dello 0,5 per cento contro il dollaro — ai minimi da sei giorni. Tuttavia l’Osce, che monitora gli equilibri sul campo, ha dichiarato due giorni fa che il mese di ottobre è stato quello con più violazioni del teorico cessate il fuoco dal luglio 2020.

Quanto sta accadendo ripercorre tensioni simili scoppiate in primavera, quando gli Stati Uniti e la Nato denunciarono a più riprese i dispiegamenti di fino a 100mila truppe, carri armati e aerei da guerra vicino al confine con l’Ucraina. La crisi si è attenuata dopo che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, chiamò il russo Vladimir Putin offrendo un vertice tenuto poi a giugno.

Questo mese il direttore della Cia, Bill Burns, ha visitato Mosca, dove ha parlato per telefono con Putin: tra i temi anche disinnescare le tensioni al confine ucraino con il ritiro delle truppe ammassate. Un rischio anche perché da qualche settimana si parla della possibilità che Kiev lanci un’offensiva contro i ribelli filo-russi.

L’avvertimento degli Stati Uniti sull’Ucraina si aggiunge al più recente stallo tra la Polonia e la Bielorussia, una crisi ai confini in cui Mosca viene accusata di giocare un ruolo dietro all’alleatissimo Minsk. La cancelliere tedesca, Angela Merkel, ha chiesto a Putin in una telefonata mercoledì di usare la sua influenza con la Bielorussia per disinnescare una crisi su migliaia di migranti del Medio Oriente che cercano di attraversare il confine con la Polonia verso l’Ue.

Putin ha rifiutato, negando coinvolgimenti. Merkel e Putin hanno parlato di nuovo giovedì, e secondo la dichiarazione del Cremlino si è parlato anche di Ucraina. Il leader russo ha criticato il presunto uso da parte dell’Ucraina di droni da combattimento in violazione di un precedente accordo e l’attività militare americana nel Mar Nero, stando a Mosca. Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che era anche a Washington mercoledì, ha detto che lei e Biden hanno discusso dell’Ucraina e del loro pieno sostegno alla sua integrità territoriale.

Alla partita militare in Ucraina e quella dei migranti al confine polacco si somma quella che riguarda il gas. Un tema che tocca sia le forniture sia le pressioni che Putin sta forzando affinché i regolatori europei diano una rapida approvazione al funzionamento del gasdotto Nord Stream 2 dalla Russia alla Germania, un progetto a cui gli Stati Uniti e l’Ucraina si sono opposti come un rischio per la sicurezza.

Le informazioni che i funzionari statunitensi hanno condiviso sulla Russia nei recenti incontri a Bruxelles “sono state inquietanti”, ha detto una delle fonti della Bloomberg. Un’altra ha sottolineato che “non c’è modo di conoscere le vere intenzioni di Mosca, e quale potrebbe essere la sua prossima mossa o quando”.

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, incontrando il segretario di Stato Antony Blinken mercoledì a Washington, sembrava suggerire che gli Stati Uniti avessero condiviso almeno alcune nuove informazioni con lui: “Quello che abbiamo sentito e visto oggi a Washington corrisponde alle nostre scoperte e analisi, aggiunge alcuni nuovi elementi che ci permettono di avere un quadro migliore e più completo”.


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