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Venti di guerra per il Sahara tra Algeria e Marocco

Il Marocco esclude di avere responsabilità per la morte di 3 autisti algerini e assicura che non si farà coinvolgere in un conflitto armato

Tre autisti algerini hanno perso la vita il primo novembre mentre erano a bordo dei loro camion, che sono andati in fiamme, lungo la via che da Nouakchott, la capitale della Mauritania, porta a Ouargala in Algeria. Ancora oggi non è chiaro come siano andati in fiamme questi tre camion e in che parte esattamente del percorso, che è lungo 3500 chilometri e che per percorrerlo necessitano di due giorni di viaggio, sia avvenuto l’incidente.

Eppure due giorni dopo l’Agenzia di stampa algerina ufficiale “Aps” ha diramato un comunicato della presidenza di Algeri secondo il quale “tre cittadini algerini sono stati vigliaccamente assassinati da un barbaro bombardamento contro i loro camion” accusando le forze armate marocchine di aver condotto un raid aereo tramite un drone e ammonendo: “Il loro assassinio non resterà impunito”.

La nota sembra presagire il peggio. Dal 13 novembre 2020, quando le forze armate marocchine sono intervenute al valico di confine con la Mauritania di Guerguerat per creare un cordone di sicurezza, e con il riconoscimento degli Stati Uniti della sovranità di Rabat sul Sahara occidentale, è iniziata un’escalation diplomatica e politica dell’Algeria nei confronti del Marocco con ripetute iniziative, a partire dalla rottura delle relazioni diplomatiche fino alla chiusura del gasdotto Maghreb–Europe Gas Pipeline (MEG), che secondo gli osservatori locali potrebbero essere il preludio per un conflitto armato. Per l’opposizione algerina queste iniziative sono finalizzate a distogliere l’opinione pubblica nazionale dalla crisi economica e politica che da anni investe il Paese.

Intanto il vicino marocchino mette le mani avanti e fa sapere che non sarà coinvolto in una guerra con l’Algeria. E’ quanto assicura una fonte marocchina a “Formiche.net”. “Se l’Algeria vuole la guerra, il Marocco no. Il Marocco non sarà mai trascinato in una spirale di violenza e destabilizzazione regionale – spiega la fonte – Se l’Algeria vuole trascinare la regione in guerra, con provocazioni e minacce, il Marocco non seguirà. Il Marocco non ha mai preso di mira e non prenderà mai di mira i cittadini algerini, indipendentemente dalle circostanze e dalle provocazioni”.

Al momento la presidenza algerina non ha specificato il luogo esatto in cui è avvenuto questo bombardamento. Secondo il sito specializzato algerino “Menadefense.net”, i camionisti algerini sarebbero stati uccisi a Bir Lahlou, anche se il percorso che solitamente usano i camionisti per andare da Nouakchott a Ouargala non passa per quel villaggio. Secondo la fonte marocchina, quest’area è utilizzata esclusivamente da veicoli militari delle milizie armate del Fronte Polisario, i separatisti sahrawi sostenuti dall’Algeria che si battono per l’indipendenza dell’ex colonia spagnola.

Ad oggi sono molte le zone d’ombra in questa storia. Dopo due giorni di silenzio, l’Algeria ha ufficialmente accusato le Forze armate reali di aver ucciso tre camionisti algerini. I media del Polisario hanno parlato di un attacco in quelli che definiscono “territori liberati”, cioè della zona cuscinetto ad est del Muro di Sabbia. Ma potrebbe anche essere avvenuto in un posto in Mauritania o in Algeria.

Una cosa analoga è avvenuta il 14 ottobre scorso quanto è stato annunciato un “attacco terroristico” in quella regione. Il ministero della Difesa algerino ha indicato il luogo dell’esplosione della bomba artigianale, localizzandola ai “confini occidentali del Paese, in località Deglen, comune di Béni Boussaïd, wilaya di Tlemcen”.

Inoltre le immagini diffuse sui social network su questo caso mettono in discussione la tesi dell’attacco da parte di un drone delle forze marocchine. Mostrano camion completamente carbonizzati che potrebbero essere opera di un incendio accidentale, di origine criminale o dell’esplosione di una mina, secondo l’analisi del sito “Yabiladi”. “Un attacco di un aereo senza pilota avrebbe polverizzato i veicoli e creato un cratere, la cui profondità avrebbe fornito informazioni sulla potenza e sul peso del missile utilizzato nell’operazione”, si legge.

Con questo annuncio, l’Algeria accentua la crisi con il Marocco, colpevole secondo il presidente Abdelmajid Tebboune, di essere la causa di tutti i problemi del Paese. Le autorità algerine hanno annunciato lo scorso 13 ottobre di aver sventato un “complotto” volto a minare la stabilità del Paese. Sarebbe l’opera di una “organizzazione terroristica (…) che sposa la tendenza separatista”, con la complicità “dell’entità sionista e di uno Stato in Nord Africa”, alludendo al Marocco.

Oltre al Marocco, la comunicazione della presidenza algerina ha toccato di sfuggita anche la vicina Mauritania. Una sorta di monito rivolto al presidente Mohamed Cheikh Ould El Ghazouani per fermare un possibile coordinamento militare e di sicurezza con tra Nouakchott e Rabat.


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