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Ecco i cavi che passeranno sotto all’Artico

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

L’annuncio di Far North Digital e Cinia: un collegamento di 14.000 chilometri tra Europa e Giappone su una rotta sicura sotto i profili geopolitico e sismico. Così cambiano le rotte della fibra ottica

Si sciolgono i ghiacciai e la rotta artica apre nuove vie per le merci. Ma anche per i cavi sottomarini. Ne è una dimostrazione il memorandum d’intesa firmato dalla società nordamericana Far North Digital e dalla finlandese Cinia per la realizzazione di una connessione in fibra ottica da 14.000 chilometri che collegherà il Giappone, attraverso il passaggio a Nord-Ovest, all’Europa (in Norvegia, Finlandia e Irlanda) con punti di approdo anche in Alaska e nell’Artico canadese. Una rotta affidabile: regioni stabili a livello politico e sicure sotto il profilo sismico (uno degli elementi naturali che compone le ragioni d’essere della geopolitica).

Sarà Alcatel Submarine Networks, del gruppo finlandese Nokia, a guidare il progetto e l’installazione. Il cavo dovrebbe essere operativo entro la fine del 2025 e costare circa 1,48 miliardi di dollari canadesi, pari a un miliardo di euro.

“Questo sistema di cavi è più di un modo per velocizzare e migliorare la sicurezza delle telecomunicazioni tra le nazioni”, ha dichiarato Guy Houser, chief technical officer di Far North Digital. “È un ponte sul divario digitale, che fornisce alle comunità del Nord migliori opportunità di autodeterminazione sostenibile attraverso lo sviluppo economico, maggiori opzioni educative e un migliore accesso alla sanità. Inoltre, sarà una piattaforma che offre alla scienza una nuova e migliore capacità di condurre ricerche sui cambiamenti climatici”.

“La connessione artica tra il Giappone e il Nord Europa è stata a lungo un obiettivo condiviso dal Giappone e da Cinia, poiché la diversificazione dei collegamenti internazionali è vitale per il Paese insulare”, ha spiegato invece Jun Murai, professore alla Keio University e consigliere speciale del governo giapponese, un esecutivo che sta cercando di rafforzare i suoi legami con l’Europa anche davanti all’assertività cinese. “Il primo ministro [Fumio] Kishida ha annunciato una nuova visione digitale che include un piano per costruire nuovi punti di atterraggio intorno al Paese insulare. Il mio piano a lungo termine su Hokkaido come porta naturale per il Nord e l’Est sta diventando realtà”, ha aggiunto l’esperto dicendosi “entusiasta” di far parte dell’iniziativa Far North Fiber.

Ad agosto, l’agenzia di stampa Reuters ha rivelato che la Russia sta iniziando i lavori di posa del suo primo cavo sottomarino di comunicazione in fibra ottica attraverso il passaggio a Nord-Est all’interno di un progetto statale per portare internet ad alta velocità nell’Artico russo. Il collegamento, che dovrebbe essere pronto entro il 2026, si estenderà per 12.650 chilometri lungo la costa settentrionale della Russia, dal villaggio di Teriberka (sul Mare di Barents) al porto orientale di Vladivostok.

Con lo scioglimento dei ghiacci prodotto dal riscaldamento globale, l’Artico sta diventando uno dei centri di attrazione della politica internazionale. Vladimir Putin ha dimostrato l’interesse russo in più di un’occasione, per esempio quando suggerì le rotte artiche — su cui la Russia rivendica un’impronta geografica prominente, che si prepara a difendere con una flotta dedicata — come alternative al Canale di Suez sfruttando l’occasione dell’incidente al super tanker “Ever Given”.

E le acque dell’Artico possono essere alternative anche per la posa dei cavi sottomarini, la cui centralità strategica sta nei milioni di milioni di informazioni che vi circolano ogni secondo (con i dati che sono il reale tesoro del futuro per qualsiasi potenza intenda considerarsi tale). L’esempio di Suez torna, con il canale intasato da una serie di questi lineamenti per le telecomunicazioni e con tutte le vulnerabilità connesse di avere più pezzi di uno stesso asset in un solo luogo. Ne è esempio il percorso che Google ha scelto per evitare le rotte egiziane al cavo “Blue Raman”, che collegherà India e Italia, realizzato assieme a Sparkle, società del gruppo Tim.


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