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Chi è Fabrizio Castaldi, nuovo segretario generale della Camera

Castaldi, cinquant’anni è sempre stato uno dei più brillanti consiglieri parlamentari della Camera, provenendo da una laurea alla Sapienza in diritto costituzionale e parlamentare, dove ha svolto anche la funzione di assistente volontario in queste materie

L’Ufficio di presidenza della Camera ha nominato all’unanimità il nuovo segretario generale nella persona di Fabrizio Castaldi. Castaldi, cinquant’anni è sempre stato uno dei più brillanti consiglieri parlamentari della Camera, provenendo da una laurea alla Sapienza in diritto costituzionale e parlamentare, dove ha svolto anche la funzione di assistente volontario in queste materie.

Ha ricoperto nel corso della carriera vari ruoli che qui non corre l’obbligo di ricordare ma è stato fra l’altro a capo dell’Ufficio affari generali, che sostanzialmente è lo staff operativo del segretario generale e a capo della segreteria tecnica della presidente Laura Boldrini, contribuendo in tale ruolo a sostenere il buon esito di una presidenza che era stata avviata con non particolari conoscenze del mondo politico e istituzionale da parte della titolare.

Castaldi succede ad una brava e competente segretaria generale come Lucia Pagano, nominata dopo la lunga gestione di Ugo Zampetti, attuale attentissimo segretario generale della Presidenza della Repubblica. Le risorse intellettuali, le competenze, le esperienze di cui dispone Castaldi possono contribuire a una rinnovata vitalità del corpo dei consiglieri della Camera. Un corpo che ha sempre mantenuto una rigorosa imparzialità, una indubbia preparazione tecnico giuridica, ma che nell’ultimo decennio almeno sembra aver perso un po quella vitalità intellettuale che tradizionalmente lo caratterizzava, forse anche a causa della progressiva decadenza intellettuale e professionale della classe politica. Non dimentichiamo che tra i consiglieri parlamentari della Camera ci sono stati uomini del livello intellettuale di Antonio Maccanico (indimenticabile segretario generale della Presidenza della Repubblica con Pertini, presidente di Mediobanca e più volte ministro), Guglielmo Negri, Andrea Manzella, Beniamino Placido, Paolo Ungari, Gianni Ferrara e vari altri, così come la burocrazia parlamentare del Senato ha espresso personalità del valore di Leopoldo Elia e Pietro Scoppola. E autorevolissimi civil servant come Gaetano Gifuni a lungo segretario generale del Quirinale e Antonio Malaschini.

Ebbene, fra i diciannove giovani vincitori dell’ultimo concorso per consigliere parlamentare che si è svolto dopo lunghi anni di stasi ci sono giovani anche ad elevata proiezione intellettuale, che hanno insegnato in università americane e che hanno condotto significative esperienze intellettuali. Dentro il corpo dei consiglieri parlamentari della Camera ci sono le energie perché ritorni, non per tutti ma almeno per alcuni, quella figura del Consigliere parlamentare a forte dimensione intellettuale ed a proiezione esterna che ha nobilitato sin dai primi anni del dopoguerra, la carriera della Camera dei Deputati.

Castaldi, tra l’altro, scelto sulla base di criteri assolutamente meritocratici, è pure figlio d’arte, con un padre impegnato soprattutto in servizi come l’assemblea e la programmazione dei lavori che era molto legato anche a questa dimensione della Camera. Egli pertanto ha tutte le doti non solo per esercitare le funzioni tipiche del suo ruolo ma anche per recuperare quella tradizione di una serie di figure di consiglieri parlamentari a forte dimensione intellettuale che ha sempre contribuito ha nobilitare la carriera dei consiglieri parlamentari: un’operazione non difficile perché in seno ai suoi vari colleghi le energie e le potenzialità ci sono tutte.

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