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La Finlandia sceglie l’F-35. Così l’aereo americano ha battuto la concorrenza

Il governo di Helsinki ha annunciato oggi la vittoria dell’F-35 nella gara “HX” per il futuro della sua Aeronautica. La richiesta riguarda 64 velivoli. Secondo il ministro della Difesa Antti Kaikkonen, “confrontando le prestazioni militari, l’F-35 soddisfa al meglio le nostre esigenze”

Gli F-35 volano in Finlandia. Dopo le indiscrezioni di stampa degli ultimi giorni, oggi il governo di Helsinki ha annunciato la scelta per il velivolo di quinta generazione prodotto da Lockheed Martin. Si tratta di ben 64 Joint Strike Fighter, per un valore di circa 8,3 miliardi di euro, il programma più rilevante nella storia del Paese scandinavo.

L’esigenza operativa riguarda la sostituzione degli F/A-18 prodotti da Boeing, in previsione della quale l’Aeronautica finalndese ha avviato nel 2015 la gara HX. L’F-35 ha battuto la concorrenza svedese (Saab, col Gripen), francese (Dassault, con il Rafale reduce da molte vittorie all’estero) e britannica (Bae Systems con l’Eurofighter), oltre a quella della stessa Boeing per il Super Hornet. “Confrontando le prestazioni militari, l’F-35 ha soddisfatto al meglio le nostre esigenze”, ha detto il ministro della Difesa finlandese, Antti Kaikkonen. La commessa comprende forniture di armamenti, servizi di assistenza e manutenzione sino al 2030, nonché (per altri 777 milioni di euro) la costruzione di hangar e altre attrezzature. L’obiettivo finlandese, ha spiegato il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Pasi Jokinen, è introdurre in linea gli F-35 a partire dal 2027.

La Finlandia non è membro della Nato (la cooperazione si basa sulla Partnership for Peace siglata nel 1994), ma condivide molte delle preoccupazioni dei membri orientali dell’Alleanza per le sfide che arrivano da est. Tra queste c’è anche l’aumento dell’assertività russa, in un clima di crescente preoccupazione che ha visto intensificarsi attività aeree nel nord dell’Europa.

In ogni caso, per il programma F-35 si tratta del 14esimo utilizzatore. La scelta finlandese arriva poco dopo quella svizzera. A fine giugno, il governo elvetico ha annunciato la decisione di acquistare 36 velivoli di quinta generazione, tutti in versione A, a decollo e atterraggio convenzionali, per una spesa allora stimata in 6 miliardi di franchi svizzeri (circa 6,5 miliardi di dollari), e di cinque sistemi Patriot per 4,5 miliardi di franchi svizzeri. Manca ancora il via libera definitivo da parte del Parlamento, dove le forze di sinistra hanno promesso battaglia, ma intanto il segnale sul fronte internazionale è stato forte. Anche perché la gara è stata agguerrita come quella svizzera. L’F-35 ha battuto in Svizzera l’agguerrita concorrenza dell’Eurofighter, nonché le proposte di Francia per i Rafale, sempre dagli Usa, per i Super Hornet F/A-18E/F di Boeing. Nell’annunciare la scelta, il Consiglio federale svizzero spiegava che l’F-35 garantisce “le massime prestazioni al prezzo più basso”. L’organo federale ha inoltre specificatamente indicato la “capacità di sopravvivenza” e la “situational awareness” come punti di forza del Joint Strike Fighter, ritenute particolarmente “vantaggiose” per l’Aeronautica nazionale.

Alle scelte aeronautiche di Svizzera e Finlandia guarda con interesse anche l’Italia. Per il nostro Paese c’è la possibilità (e l’interesse) di assemblare gli F-35 svizzeri presso lo stabilimento novarese di Cameri, unica centro di assemblaggio e verifica finale del programma in Europa. Qui vengono già assemblati i velivoli destinati all’Olanda.

Foto: US Embassy Finland

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