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Vittoria di Italia e Francia. Per l’Ue gas e nucleare sono verdi

La Commissione europea ha annunciato che le due fonti entreranno nella tassonomia: “Per il mix energetico del futuro abbiamo bisogno di più rinnovabili ma anche di fonti stabili”, ha detto Dombrovskis. Ecco perché Roma e Parigi festeggiano assieme

“L’inserimento di gas e nucleare nella tassonomia è questione che è stata sollevata da vari ministri. Per il mix energetico del futuro abbiamo bisogno di più rinnovabili ma anche di fonti stabili e la Commissione adotterà una tassonomia che copre anche il nucleare e il gas”. L’annuncio del vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis rappresenta una vittoria per Francia e Italia, impegnate assieme, come raccontato su Formiche.net, negli sforzi per inserire le due fonti all’interno della tassonomia verde dell’Unione europea.

I PROSSIMI PASSI

“Stiamo preparando il nuovo atto delegato, non abbiamo una data concreta per la proposta della Commissione ma sarà fatto nel prossimo futuro senza indugi”, ha aggiunto Dombrovskis in conferenza stampa dopo l’Ecofin nel quale sono state anche approvate le nuove regole, proposte dalla Commissione europea, sulle aliquote Iva.

GREENPEACE CONTRO…

Dare un’etichetta verde a gas naturale ed energia nucleare è “come far schiantare un meteorite contro il Green Deal europeo”, sostiene Greenpeace Belgio, i cui attivisti hanno installato davanti ai palazzi delle istituzioni europee un “Taxonosaurus Rex” alto quattro metri, fatto di rottami metallici e dipinto con simboli di allarme radioattivo e fiamme di gas blu.

LE PAROLE DI CINGOLANI

“Io non ho mai detto ‘mettiamo una centrale nucleare contro il referendum’”, ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, rispondendo una domanda di fronte alle commissioni Ambiente di Camera e Senato. “Non l’ho mai detto per due motivi. Il primo è che oggi non si può fare, non ci sono i reattori modulari e quelli a fusione, e io non farei un reattore di prima o seconda generazione. Secondo motivo, ci sono i referendum”, ha continuato. “Ma i referendum hanno vietato tecnologie di trent’anni e dieci anni fa. Se ci sono nuove tecnologie, e ci dovessero dire che sono buone, potrebbe valere la pena di farsi qualche domanda?”, ha detto invitando a “studiare l’innovazione”, perché facendolo “troviamo tutto”.

L’ASSE ROMA-PARIGI

Nei giorni scorsi il governo italiano aveva chiesto all’Unione europea di essere pragmatica. Vincenzo Amendola, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega Affari europei, aveva dichiarato che per quanto riguarda l’energia, “ogni Paese difende il mix energetico per la transizione. Perché per raggiungere gli obiettivi di dimezzamento nel 2030 e di neutralità al 2050 ogni Paese dovrà determinare alcune scelte”, ha aggiunto. “Per alcuni Paesi come il nostro, il gas nella transizione è importante, per altri Paesi ci sono altri elementi critici che vengono sottolineati”.

Se l’Italia premeva sul gas e riflette sul nucleare, non è un mistero, come notavamo su Formiche.net, che la Francia stesse spingendo per inserire al più presto l’energia nucleare nel quadro della tassonomia europea e nei regolamenti sugli aiuti di Stato per proteggere le sue centrali e procedere con i piani del presidente Emmanuel Macron, deciso a costruirne di nuove per “garantire l’indipendenza energetica” del Paese e arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050.

LA SODDISFAZIONE DEL GOVERNO

Esulta il governo, in particolare nella componente leghista che in Europa si è battuta per l’inserimento delle due fonti nella tassonomia. Ecco il tweet di Vannia Gava, deputata della Lega e sottosegretaria al ministero della Transizione ecologica.

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