Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il Mediterraneo visto dal Medio Oriente secondo Ahmad Masadeh

Un obiettivo geostrategico, così i Paesi del Medio Oriente vedono il Mediterraneo, dove l’Italia è percepita come alleato affidabile e comprensivo. Conversazione con l’ex ministro giordano, già segretario dell’Unione del Mediterraneo

Politico, diplomatico, avvocato, già ministro delle Riforme per il settore publico giordano, ambasciatore per l’Unione europea e Nato; studi ad Amman, specializzazioni alla University of Virginia che fondò Thomas Jefferson e poi al King’s College di Londra; infine primo segretario generale dell’Unione del Mediterraneo. Ahmad Khalaf Masa’deh è uno dei politici mediorientali che meglio conosce il lato occidentale della propria regione, quello mediterraneo con cui il Medio Oriente abbraccia l’Europa dando senso geografico e dunque geopolitico al concetto di “Mediterraneo allargato” — bacino della proiezione internazionale dell’Italia. Decode39 lo ha raggiunto per una conversazione a margine dell’evento “Arab Geopolitics 2021” organizzato dalla Nato Foundation.

Come è visto il Mediterraneo dal Medio Oriente?

Il Mediterraneo è un’opzione e un obiettivo geostrategico per i paesi del Medio Oriente. L’impegno con i paesi del nord del Mediterraneo deve essere sempre protetto e aumentato. La vicinanza rende la politica di questi Paesi concatena.

Qual è l’attenzione della regione mediorientale per il Mare Nostrum?

Sul fronte economico, le questioni dell’energia, del gas e dei trasporti hanno un grande potenziale e la cooperazione è indispensabile. Dal punto di vista sociale, l’immigrazione è una questione su cui i paesi europei del Mediterraneo e i loro vicini del sud dovrebbero lavorare a stretto contatto per aiutare a creare vite migliori e opportunità di lavoro variabili per le persone che rimangono nella loro patria. La lotta contro il terrorismo e la cooperazione in materia di sicurezza nel Mediterraneo è un altro campo in cui la mancanza di comunicazione e di cooperazione rischia di porta a gravi minacce che potrebbero colpire tutti collettivamente.

Punti di contatto?

I paesi arabi ripongono grandi aspettative sulle loro controparti europee quando si tratta del processo di pace nella regione e distensione nella regione; per esempio si ritiene che l’Europa debba avere un ruolo essenziale nell’assistere nella ricerca di un accordo tra palestinesi e israeliani.

Come potrebbero le politiche della Nato essere in sintonia con la tendenza (una generale normalizzazione delle relazioni tra i paesi della regione che vediamo in diverse delle dinamiche in atto) e sostenere meglio gli stati più interessati a seguire questo trend?

I programmi relativi alla sicurezza, alla difesa, alla lotta contro il terrorismo e alla costruzione di capacità umane dovrebbero essere stabiliti nell’ambito della Nato con lo scopo di sostenere i Paesi della regione a costruire le loro capacità durante e dopo un processo di normalizzazione di successo. La Nato per esempio dovrebbe sostenere il processo di normalizzazione israelo-palestinese. a condizione che alla fine si arrivi a un accordo di pace completo e definitivo in cui i palestinesi ottengano il loro stato indipendente in conformità con le risoluzioni dell’Onu.

L’Italia è letteralmente immersa nel Mediterraneo, e — alla pari degli interessi nell’Ue (dove il governo Draghi sta acquisendo una sempre maggiore centralità) — Roma individua nel cosiddetto “Mediterraneo allargato” la sua area di proiezione internazionale e geopolitica: come viene percepita l’Italia in Medio Oriente?

L’Italia è considerata un alleato affidabile e comprensivo agli occhi dei Paesi mediorientali. Gli italiani sono molto ammirati nella regione. Essere al centro del Mediterraneo pone maggiori aspettative sull’Italia, soprattutto alla luce della comune natura culturale che gli italiani e i mediorientali hanno. Probabilmente, l’Italia è invitata ad assumere un ruolo più proattivo nell’area del Medio Oriente/Levante nella misura in cui il suo ruolo è già piuttosto attivo nell’area del Maghreb.

×

Iscriviti alla newsletter