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Vi spiego il dialogo tra Renzi e Salvini. La versione di Nobili (Italia Viva)

Il deputato di Italia Viva dopo le parole del leader del Carroccio: “Con alcuni esponenti della Lega c’è sintonia. Ma sugli asset fondamentali siamo agli antipodi”. E sul Pd: “Chiude a noi ma apre a Fratelli d’Italia. Liaison inquietante”

Matteo Salvini parla di Renzi come “alleato”. La partita del Quirinale sta ridisegnando gli schemi della politica e creando nuovi rapporti. Non meraviglia che il leader del Carroccio voglia dire la sua nell’ambito della designazione per il prossimo inquilino del Colle più alto. Desta tuttavia un po’ di  – legittimo – stupore pensare a Salvini che consideri Renzi, quantomeno in questo contesto, alla stregua degli altri player del centrodestra. “Su alcuni temi mi sento più in linea con Fedriga piuttosto che con Conte. Così come sullo sviluppo economico mi trovo più d’accordo con Giorgetti rispetto a Provenzano del Pd. Detto questo, sugli asset fondamentali con la Lega siamo agli antipodi”. A dirlo è Luciano Nobili, parlamentare di Italia Viva di cui è coordinatore per il Lazio.

Dunque Salvini e Renzi giocheranno sullo stesso campo per la scelta del Presidente della Repubblica?

Noi siamo avversari dei sovranisti e lo abbiamo dimostrato in più occasioni nel corso di questa legislatura e non solo. Quindi mi sento di escludere che Italia Viva possa giocare la stessa partita della Lega. In generale penso che sul Quirinale sbagli chi pensa a candidare un nome che possa essere riconducibile a una singola area di appartenenza. Sia per il centrodestra che per il centrosinistra.

In definitiva, la candidatura di Berlusconi potreste appoggiarla?

Diciamo che Berlusconi ha aspirazioni assolutamente legittime, ed è stato un grande uomo di “parte”, un mio avversario ma mai un nemico anche perché è stato capace di affermazioni importanti come la recente presa di posizione “eroe è chi ferma un treno per Auschwitz non chi vuole bloccare il Green pass”. A mio modo di vedere, il prossimo inquilino dopo Mattarella dovrà declinare il suo mandato nel solco tracciato dal predecessore. Dunque dovrà essere una candidatura il più possibile “terza” e con un consenso largo. Berlusconi non mi sembra rispecchiare propriamente questo identikit. Ma il problema sulla sua candidatura non è certo Italia Viva, bensì il centrodestra.

Cosa intende dire?

Che sul suo nome non è stato ancora chiaro neanche il centrodestra. Non vedo una compattezza assoluta sull’ipotesi della sua scalata al Colle. Tant’è che durante il dibattito sul presidenzialismo nel corso della kermesse di Atreju, c’era chi faceva il nome di Marcello Pera, seduto fra le prime file.

Meloni vorrebbe un presidente patriota. 

Diciamo che la leader di FdI farebbe meglio a non abusare di certe parole utilizzate assolutamente a sproposito. C’è una bella differenza tra il concetto ampio di nazione e di patriottismo che deve appartenere a tutti, rispetto a quello fazioso che ha in mente lei.

Il segretario del Pd  ha detto che per il Quirinale bisogna coinvolgere anche Fratelli d’Italia. La strana coppia Letta-Meloni?

Questa liaison mi inquieta. Siamo nella condizione nella quale Letta chiude a Italia Viva ma apre a Fratelli d’Italia. Una follia. Comunque, questo legame tra i due fa emergere in maniera lampante che siano totalmente isolati dal resto della politica. Meloni perché continua a inseguire frange no vax e ad assecondare in qualche modo posizioni contrarie alle strategie messe in campo dal governo per combattere la pandemia. D’altra parte Letta continua a farneticare su un campo largo con Conte e quel che resta del Movimento 5 Stelle. Ma con questi presupposti, non si crea neanche un campetto da calcetto. Detto questo, anche noi dialogheremo con Fratelli d’Italia, proprio per indicare la candidatura di una figura la più condivisa possibile.

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