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Effetto domino sul mattone cinese. Dopo Evergrande cade Shimao

Mentre Evergrande continua a sprofondare e Huarong, imbottita di soldi pubblici, non sembra riprendersi dal collasso di sei mesi fa, un altro gigante cade sotto i colpi di una crisi ormai sistemica. Shimao deve 800 milioni di yuan al mercato, ma ne rimborsa solo 147

Fine pena, mai per la Cina. Dopo Evergrande e Kaisa un altro gruppo immobiliare cinese è in difficoltà, a testimonianza della crisi del settore, che vale il 25% del Pil nazionale, della quale non sembra vedersi la fine. Si tratta di Shimao, ritenuto fin qui una delle società immobiliari più affidabili, capace di superare le turbolenze del settore. Almeno fino ad oggi.

Il gruppo è risultato inadempiente avendo ripagato solo 147 milioni di yuan di un prestito complessivo del valore di 792 milioni di yuan. Lo scoperto dunque riguarda un controvalore di 645 milioni di yuan, pari a 101 milioni di dollari. Un canovaccio che ricordo molto da vicino un’altra crisi, forse più drammatica, quella di Evergrande, il principale conglomerato immobiliare cinese.

Nel dettaglio, il default riguarda un’unità del gruppo, ovvero la Shanghai Shimao Construction. Il crack ha avuto immediate ripercussioni sui titoli quotati in Borsa, con le azioni Shimao trattate a Hong Kong che sono arrivate a perdere il 17% chiudendo poi in calo del 5,4% a 4,70 dollari. E ieri avevano perso un altro 5,15%. Le obbligazioni quotate a Shanghai sono crollate invece di oltre il 20%, tanto che la borsa ha sospeso le contrattazioni di tre bond per le fluttuazioni anomale.

Secondo quanto riferisce Reuters, l’unità del gruppo Shanghai Shimao Construction ha proposto un allungamento delle scadenze per due obbligazioni in scadenza nel mese per un totale di 1,17 miliardi di yuan (183,50 milioni di dollari). Le proposte al mercato, vedrebbero la società rimborsare il 10% del capitale a gennaio, il 5% ogni mese da febbraio a novembre e il restante 40% a dicembre. Ma difficilmente incontrerebbero l’approvazione dei detentori delle obbligazioni, e in questo caso si attiverebbero clausole di cross default che coinvolgerebbero altri bond.

La notizia è destinata ad alimentare ulteriormente le preoccupazioni degli investitori per la crisi del settore immobiliare che sta travolgendo la Cina. Il gruppo Shimao era infatti considerato fino a poco tempo fa tra le realtà più solide del settore e aveva inizialmente superato indenne le turbolenze che avevano portato all’insolvenza di compagnie rivali come Evergrande e Kaisa.

Di sicuro, la pazienza, per il momento, l’hanno persa solo obbligazionisti e risparmiatori legati a Evergrande. I quali hanno protestato, e non è la prima volta, fuori dagli uffici della società di Guangzhou, per il timore di vedere sacrificati i loro investimenti. Un centinaio di persone ha gridato “Evergrande, ridacci i nostri soldi!”, riprendendo un motto utilizzato lo scorso autunno da investitori e fornitori scontenti quando il deterioramento della posizione finanziaria del colosso immobiliare cinese è diventato evidente. Parole al vento, per ora.



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