Ancora una volta si conferma la preziosa attività delle Fiamme Gialle nel contrasto alla criminalità organizzata, che inquina la nostra economia. Il racconto di Riccardo Pedrizzi, senatore ed ex presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato
Con le brillanti operazioni effettuate nei primi 6 mesi dello scorso anno ancora una volta si conferma la preziosa attività della Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità organizzata, che inquina la nostra economia, in particolare nel settore dei giochi e delle scommesse, a tutela del monopolio statale, il cui sistema concessorio ci viene invidiato da tutti gli altri Stati.
262 interventi, 325 violazioni riscontrate, 863 soggetti verbalizzati con 456 denunciati; sequestrati 154 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento, 140 totem, 140 punti di raccolta scommesse. Imposte recuperate: Imponibile Preu a 1.095.00, imposta Preu a 65.700 euro imponibile a 30.830.509 euro e imposta unica a 3.486.635 euro mentre u sequestri ex art. 1 e 4 della Legge n. 401/1989 ammontano a 77.500.000 euro.
Nell’ambito di queste operazioni vanno segnalate tra le più significative:
– L’operazione All in del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, con decreto di sequestro preventivo emesso dall’Autorità giudiziaria del capoluogo siciliano nei confronti di quattro persone, per la partecipazione e il concorso esterno all’associazione di stampo mafioso e trasferimento fraudolento di valori.
Nel corso delle indagini sono già state eseguite misure cautelari personali nei confronti di 10 soggetti e un provvedimento di sequestro preventivo per un valore complessivo di 40 milioni di euro; (n. 3 immobili, tra i quali una villa di particolare pregio ubicata nell’isola di Favignana; imprese e quote di capitale di 10 società, con sede nelle province di Roma, Salerno e Palermo, tra le quali un noto ristorante nel capoluogo siciliano; autoveicoli e motocicli).
L’articolata attività investigativa ha accertato gravi elementi circa l’infiltrazione di “Cosa Nostra” nel lucroso settore economico della gestione dei giochi e delle scommesse sportive con l’acquisizione di un numero sempre maggiore di licenze e concessioni per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero economico” costituito da imprese con un volume di gioco per circa 100 milioni di euro formalmente intestate a “prestanome”;
– L’operazione Filotto, condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Messina, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 soggetti, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori. Il capo del sodalizio mafioso aveva intestato a prestanome un’importante sala giochi/biliardi ubicata nel centro di Messina, al cui interno si praticava il gioco d’azzardo attraverso personal computer collegati alla rete internet con piattaforme di scommesse on line aventi sede legale all’estero e sprovviste delle autorizzazioni per operare in Italia.
– Le attività investigative eseguite dalla Tenenza di Ceva (Cuneo), che hanno consentito di accertare che il titolare di una sala giochi e scommesse, nel periodo 2016-2018, ha omesso di svolgere gli adempimenti degli obblighi di adeguata verifica della clientela ai fini antiriciclaggio in relazione. Nell’ambito di tale attività, i finanzieri cebani hanno portato a termine un’attività nei confronti di un soggetto di etnia cinese, da tempo residente nel territorio, gestore, tra l’altro, di una sala giochi e scommesse. Dal controllo è emerso che, dal 2016 al 2018, era stato sistematicamente omesso l’adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela, previsti dalla specifica normativa antiriciclaggio (D.lgs 231/2007) almeno per 300 operazioni finanziarie.
– L’esecuzione di un decreto di sequestro per un valore di oltre 1 milione e 500 mila euro nei confronti di un imprenditore, esercente l’attività di distribuzione e gestione degli apparecchi e da divertimento con vincita in denaro, accusato di peculato per l’omesso versamento del prelievo unico erariale (Preu). L’impresa coinvolta, con sede a Livorno, operava come gestore per conto di una società romana concessionaria dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) per il servizio di distribuzione e gestione degli apparecchi e congegni da divertimento, con premi in denaro, quali videolottery (Vlt) e newslot (Awp).
Le indagini hanno messo in evidenza mancati versamenti alla casse dello Stato superiori a 1,5 mln di euro dal 2004 al 2020, con la configurazione del reato di peculato, in capo al rappresentante legale, un 58 enne originario di Varese, incaricato di un pubblico servizio, che si era appropriato di somme di denaro in quanto concessionario.
Il quadro non sarebbe completo se non citassimo l’attività svolta dal Corpo di Polizia finanziaria nell’ambito del Co.Pra.g.i. (Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco illegale la sicurezza del Gioco e la Tutela dei Minori) unitamente a Polizia di Stato e Carabinieri sotto la presidenza di Adm (Agenzia della dogana e dei Monopoli) che ha promosso una importante operazione di controllo nel settore dei giochi, che ha coinvolto un rilevante numero di esercizi commerciali dislocati su 25 province del territorio italiano.
Gli esercizi sottoposti a controllo sono stati invece 454: I soggetti denunciati alle Procure della Repubblica territorialmente competenti sono stati 45 per esercizio abusivo di attività di gioco; sono stati individuati 25 esercizi commerciali che, privi di qualsiasi autorizzazione effettuavano la raccolta di gioco anche per conto di operatori esteri; sono stati sottoposti a sequestro 90 apparecchi da intrattenimento, 17 totem, 64 pc.
Come si vede l’azione per rendere sempre più trasparente, legale e regolare tutte le operazioni inerenti al settore dei giochi continua senza sosta da parte di G.d.F., Polizia di Stato, Carabinieri ed Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per assicurare sempre più la salute del consumatore giocatore , per garantire l’ordine pubblico e per sottrarre spazi di operatività alla criminalità organizzata.