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Auto, chip e… Quirinale? Giorgetti con l’ambasciatore israeliano

Incontro tra il ministro e il diplomatico. Al centro del colloquio il rafforzamento dei legami industriali tra i due Paesi e l’investimento da mezzo miliardo e 2.000 posti di lavoro di Tower Semiconductor in Lombardia. Si lavora a un viaggio del numero due leghista nello Stato ebraico

Un incontro definito proficuo da entrambe le parti, quello di lunedì tra Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico e vicesegretario federale della Lega, e Dror Eydar, ambasciatore israeliano in Italia. Obiettivo: rafforzare i legami industriali tra due Paesi, spesso definiti complementari a livello industriale oltreché alleati nella difesa. Lo dimostrano le diverse esercitazioni congiunte con gli F-35, velivoli di quinta generazione made – anche – in Italy con Leonardo e gli aerei da addestramento M-346 della stessa azienda italiana che sono, tra le altre cose, al centro di un maxi accordo tra Israele e Grecia.

Futuro dell’industria automobilistica, sovvenzioni per gli investitori israeliani e cooperazione nel settore spaziale sono i temi al centro del colloquio, ha spiegato l’ambasciatore Eydar. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di un prossimo viaggio del ministro Giorgetti in Israele.

In particolare, con riferimento ai primi due punti, si è parlato dei piani della società israeliana Tower Semiconductor, attiva nella produzione di wafer di silicio per dispositivi a semiconduttore per conto terzi: l’azienda si è alleata con il gruppo franco-italiano StMicroelectronics siglando, lo scorso giugno, un accordo in base al quale il secondo ospiterà la prima nel suo sito di Agrate Brianza, in provincia di Monza Brianza, per accelerare la crescita delle attività di produzione.

Sul piatto ci sono un investimento da circa mezzo miliardo di euro e 2.000 posti di lavoro potenziali. I vertici dell’azienda sono stati in Italia a fine novembre per incontrare il leghista Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, e alcuni membri del governo, tra cui Giorgetti, da sempre raccontato come molto in sintonia con il presidente Mario Draghi.

Il ministro è grande sostenitore, in asse con l’omologo francese Bruno Le Maire, della necessità per l’Unione europea di ridere le regole per gli aiuti di Stato al fine di favorire gli investimenti e difendere la sovranità tecnologica. Un punto di grande interesse per le aziende del settore intenzionate a investire nel nostro Paese, come l’israeliana Tower Semiconductor, ma anche la statunitense Intel.

Si è parlato anche di una conferenza che si terrà a maggio a Napoli con diverse aziende tecnologiche israeliane dei settori agricoltura, alimentare e idrico.

E chissà che durante il colloquio tra Giorgetti ed Eydar non sia spuntato anche il tema al centro della scena politica italiana in questi giorni: l’elezione del capo dello Stato. Nel 2018, Sergio Mattarella ha ricevuto a Roma l’omologo Reuven Rivlin (che a luglio ha lasciato il posto a Isaac Herzog). E in qualità di Presidente della Repubblica, è stato in Israele due volte: la prima a ottobre-novembre 2016; la seconda a gennaio 2020, in occasione del 75° anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau. Dall’esito delle votazioni alla Camera dipenderà anche il futuro del governo italiano, se non addirittura il futuro governo italiano.



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