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Obbligo vaccinale. Le richieste del Consiglio di Stato a Speranza

Un’ordinanza del Consiglio di Giustizia amministrativa siciliana chiede al governo e al ministero di Roberto Speranza di fornire dati per valutare la legittimità dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Dai vaccinati che si contagiano al ruolo dei medici di base, ecco i dubbi e le richieste sul tavolo

Il Consiglio di Stato dice la sua sull’obbligo vaccinale. Un’ordinanza del Cga (Consiglio di Giustizia amministrativa, il secondo grado della giustizia amministrativa in Sicilia, regione a statuto speciale, considerato una sezione distaccata del Consiglio di Stato) interviene sull’opportunità e la legittimità costituzionale del vaccino obbligatorio e chiede di avviare un’istruttoria a un collegio formato dal Segretario generale del Ministero della Salute Giovanni Leonardi, al Presidente del Consiglio Superiore della Sanità Franco Locatelli e al Direttore della Direzione generale di prevenzione sanitaria Giovanni Rezza.

Tutto nasce da un appello di un tirocinante siciliano “non ammesso al corso formativo all’interno di strutture sanitarie perché non sottopostosi al vaccino per il Covid-19”. Di qui il Consiglio di Stato avanza al governo una lista di richieste. La prima: individuare “le modalità di valutazione di rischi e benefici operata, a livello generale, nel piano vaccinale e, a livello individuale, da parte del medico vaccinatore, anche sulla basa dell’anamnesi pre-vaccinale”. Ma anche se vengano “consigliati all’utenza test pre-vaccinali, anche di carattere genetico (considerato che il corredo genetico individuale può influire sulla risposta immunitaria indotta dalla somministrazione del vaccino)”. A questi la sezione siciliana dell’organo supremo della giustizia amministrativa italiana, da pochi giorni presieduto da Franco Frattini, aggiunge la richiesta di un chiarimento “sugli studi ed evidenze scientifiche (anche eventualmente emerse nel corso della campagna vaccinale) sulla base dei quali venga disposta la vaccinazione a soggetti già contagiati dal virus”.

Qui un passaggio risulta particolarmente saliente. Quello in cui il Cga chiede al ministero di Roberto Speranza “la trasmissione dei dati attualmente raccolti dall’amministrazione in ordine all’efficacia dei vaccini, con specifico riferimento al numero dei vaccinati che risultino essere stati egualmente contagiati dal virus (ceppo originario e/o varianti), sia il totale sia i numeri parziali di vaccinati con una due e tre dosi; i dati sul numero di ricovero e decessi dei vaccinati contagiati; i dati di cui sopra comparati con quelli dei non vaccinati”.

Tradotto: i dati che dimostrino numeri alla mano l’efficacia del vaccino non solo contro i sintomi gravi del virus ma anche contro il contagio. Una distinzione – quella tra protezione contro i ricoveri e contro i contagi – sottolineata in una recente nota dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, riguardo alla variante Omicron: “Sebbene la maggior parte dei dati disponibili suggerisca che i vaccini anti-Covid approvati stiano perdendo efficacia nella protezione contro l’infezione e la malattia lieve, continuano a fornire un’elevata protezione contro le forme gravi e la necessità di ricovero legata alla variante Omicron di Sars-CoV-2”.

Al governo il Consiglio di Stato siciliano chiede anche di chiarire “le modalità di raccolta del consenso informato” e spiegare meglio come funzionerà “l’articolazione del sistema di monitoraggio” che in casi eccezionali e di pericolo per la salute pubblica possa consentire “la sospensione dell’applicazione dell’obbligo vaccinale”. Un nodo intricato che dovrà sciogliere il collegio tripartito riguarda invece il ruolo e i limiti dell’azione dei medici di base.

In particolare bisognerà mettere nero su bianco quando e in quali casi spetterà al medico di base comunicare “tutti gli eventi avversi (letali e non) e patologie dai quali risultino colpiti i soggetti vaccinati” o ancora “se sia a discrezione dei medici di base comunicare eventi avversi che, a loro giudizio, possano essere ricollegabili alla vaccinazione”.

Quanto alla legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale di cui discute in queste settimane il governo Draghi, sollevata nell’appello del tirocinante siciliano, il Cga si limita a richiamare nell’ordinanza l’articolo 32 ultimo comma della Carta che “vieta trattamenti contrari alla dignità umana” ma sottolinea “il necessario contemperamento del diritto alla salute della singola persona (anche nel suo contenuto di libertà di cura) con il coesistente e reciproco diritto delle altre persone e con l’interesse della collettività”.


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