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Ombra Omicron sul voto Quirinale? Parla D’Uva (M5S)

Dai catafalchi ai distanziamenti, un’ombra si aggira per l’aula di Montecitorio pronta a votare per il Quirinale e si chiama Omicron. Francesco D’Uva, deputato del M5S e questore della Camera, spiega segreti e tattiche della corsa alle urne

C’è già chi fa la conta di quanti possibili voti potranno mancare all’appello. La corsa per il Colle sta entrando nel vivo. E, al di là di retroscena e nomi più o meno probabili, il grande protagonista ha un identikit ben definito: Covid-19.

Anche tra i grandi elettori il morso della pandemia sta scarnificando le due Camere. In vista del primo scrutinio del 24 gennaio, a Montecitorio sono in corso grandi manovre per garantire “il voto nel massimo della sicurezza”. A confermarlo è il deputato del Movimento Cinque Stelle Francesco D’Uva, questore della Camera dei deputati.

Fatalità, ricorda l’esponente pentastellato, “proprio in quei giorni è previsto il picco dell’incidenza pandemica. Per cui ci stiamo organizzando per essere il più possibile in sicurezza “. “Le tendine dei catafalchi sono state sostituite da materiale facilmente igenizzabile – spiega – i grandi elettori potranno votare soltanto una volta al giorno. Dopodiché, una volta espressa la preferenza, saranno invitati a uscire dall’aula”.

Il voto. “Dimentichiamoci le folle alle urne che, ogni sette anni, siamo abituati a vedere – sottolinea D’Uva – perché per le votazioni il collegio dei questori ha stabilito un criterio chiaro: tutti gli aventi diritto saranno chiamati a scaglioni in ordine alfabetico.”.

Transatlantico. “Il Transatlantico con ogni probabilità sarà allargato – precisa – chiaramente, a differenza delle alte votazioni per le quali funge da succursale dell’aula e come zona di voto a tutti gli effetti, non verrà utilizzato per l’elezione del Capo dello Stato. Verrà esteso, coprendo il cortile d’onore, per avere ulteriori spazi ed evitare assembramenti”.

Sicurezza. Dal punto di vista dell’applicazione dei protocolli D’Uva sfoggia una linea oltremodo rigorista. “È stato stabilito di far votare solamente coloro che si presenteranno in possesso di Green pass e con l’obbligo di indossare le mascherine FFP2. Su questo, non si deroga”. Probabilmente, dunque, alcuni parlamentari apertamente ostili alle vaccinazioni non parteciperanno alle votazioni. Ma, sul punto, il questore di Montecitorio glissa: “Preferisco non entrare nei casi specifici”. Ma su questo punto, con ogni probabilità ci sarà qualche borbottio.

I numeri. “I grandi elettori, compresi i delegati regionali, sono complessivamente 1009 (saranno 1008 se non sarà proclamato entro il 24 il deputato subentrante per il seggio di Roma centro ndr) . Con gli scaglioni che abbiamo previsto, a meno che non si profili l’ipotesi di un esito chiaro già dai primi scrutini, abbiamo previsto che si possa votare tutti i giorni della settimana”.

La variabile pandemica. “Se si dovessero mantenere i livelli di oggi sotto il profilo dei contagi – sottolinea il parlamentare grillino – sarebbero su per giù una ventina di deputati che non potrebbero partecipare alle votazioni. Malgrado il periodo sconti un altissimo tasso di incidenza pandemica, confido che a questa elezione così cruciale possa partecipare il più alto numero di grandi elettori possibile”.

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