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Freestyle, boicottaggio e proteste. Chi gioca a Pechino 2022

Circa 250 ong internazionali per i diritti umani, tra cui l’affermata Human Rights Watch, chiedono ai leader mondiali di pronunciarsi contro l’evento sportivo in Cina. Mentre il governo di Xi Jinping sfrutta l’immagine della modella sino-americana Eileen Gu

Mancano pochi giorni all’inaugurazione dei Giochi Olimpici Invernali Pechino 2022 prevista per il 4 febbraio. I governi di Australia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti hanno deciso di non inviare alcuna delegazione ufficiale, come segno di protesta contro la violazione dei diritti umani in Cina. Altri hanno evitato di partecipare per la pandemia, mentre restano molti che ancora non decidono (qui l’articolo di Formiche.net).

A questi ultimi è indirizzato l’appello lanciato da 243 ong. Con Human Rights Watch, queste organizzazioni internazionali a favore dei diritti umani hanno firmato una dichiarazione congiunta per chiedere alla comunità internazionale di seguire l’iniziativa del boicottaggio diplomatico.

“In mezzo ai crimini atroci e alle gravi violazioni dei diritti umani da parte del governo cinese, chiediamo di evitare l’invio di rappresentanti del governo alle cerimonie di apertura e chiusura” dell’evento, si legge nel testo. Le ong accusano Pechino di “detenzioni arbitrarie, torture e lavori forzati per milioni di uiguri, nonché la devastazione di media indipendenti e le istituzioni democratiche di Hong Kong”. Denunciano la persecuzione contro chi esercita la libertà di espressione e il diritto alla riunione e il controllo dei cittadini attraverso i dispositivi elettronici.

Le ong hanno anche criticato le compagnie che finanziano i Giochi a Pechino (Airbnb, Panasonic, Coca Cola, Samsung e Toyota) perché non usano la loro influenza per fermare la violazione dei diritti umani.

Così come la giovane Eileen Gu ha scelto di restare in silenzio. La sciatrice freestyle è uno dei volti più sfruttati dal governo cinese per i Giochi Olimpici di Pechino e la preferita degli sponsor. Lei però non ha alcuna intenzione di parlare di diritti umani o di politica.

Nata a San Francisco nel 2003, suo padre è americano e la mamma cinese. È cresciuta negli Stati Uniti ma ha trascorso gli ultimi tempi in Cina. Un articolo di Bloomberg sostiene che “Gu è oggetto di un’intensa attenzione perché la sua storia personale si trova all’incrocio di ribollenti tensioni internazionali”. Era idonea per competere sia in Cina, sia negli Usa, ma nel 2019, all’età di 15 anni, ha scelto di correre per il Paese asiatico perché è relativamente debole negli sport invernali. Infatti, Gu scia sulla polvere artificiale e in strutture al chiuso.

Ma lo sport sulla neve è un nuovo business per la Cina. La ragazza commercializza lo sci tra i cinesi, per cui ha scelto di non prendere alcuna posizione sulle questioni di geopolitica. “Il silenzio di Gu l’ha resa una specie di schermo su cui gli altri proiettano le loro speranze e opinioni – si legge su Bloomberg -. I fan cinesi vogliono vederla raccogliere una manciata di medaglie e affermare che il loro Paese può essere un luogo per i campioni di sci. Gli sponsor vogliono trarre profitto dal suo crescente potere da star. Gli attivisti criticano il suo silenzio sugli abusi della Cina”.

“Quando sono negli Stati Uniti, sono americana, ma quando sono in Cina, sono cinese”, ha dichiarato in una delle poche ultime interviste. In vista dei Giochi, ha evitato qualsiasi argomento controverso, sottolineando che i bambini cinesi hanno bisogno di più idoli dello sci.

Per il governo di Xi Jinping questo approccio calza a pennello. Con Gu come volto del marketing cinese, le prenotazioni per lo sci sono aumentate. Molti però la criticano perché è considerata “una marionetta del Partito Comunista Cinese” e sceglie di sostenere il genocidio degli uiguri in cambio di grossi assegni delle sponsorizzazioni. In caso vinca una medaglia d’oro a Pechino, potrebbe guadagnare 10 milioni di dollari in nuovi accordi pubblicitari.

Gu è anche modella e ha posato per Louis Vuitton, Tiffany & Co. ed Estée Lauder. È una dei nuovi angeli di Victoria’s Secret, insieme all’attrice Priyanka Chopra Jonas e la calciatrice Megan Rapinoe. È stata copertina di Vogue China e tra i suoi sponsor ci sono Red Bull, Oakley e Faction Skis.

Bob Dorfman, analista di marketing sportivo e direttore creativo di Pinnacle Advertising a San Francisco ha spiegato a Bloomberg che “il valore di Eileen è alle stelle. È l’epitome della nuova atleta superstar multinazionale: campionessa nel suo sport, mente brillante, aspetto da modella, carismatica, modello per le donne cinesi e americane, e ancora solo un’adolescente, con un potenziale illimitato”. Resta da capire a favore di chi. Negli Usa per gli Usa, e in Cina per la Cina?


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