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Caro Draghi, Berlino salta l’asticella del 2% in Difesa. Ora tocca a noi

La Germania ci dice che è possibile fare il passo che l’Occidente ci chiede dal 2014. Putin dimostra quanto sia necessario e urgente. Questo è il momento. L’appello di Flavia Giacobbe, direttore delle riviste Formiche e Airpress, al Presidente del Consiglio
La Germania investirà oltre il 2% del suo Pil nelle spese per la Difesa. E lo farà strutturalmente e con continuità temporale. L’impegno è stato annunciato di fronte al Bundestag dal cancelliere socialista Olaf Scholz. La decisione è probabilmente la notizia più rilevante che giunge da Berlino da quando Putin ha scelto di invadere senza giustificazioni e provocazioni l’Ucraina.
Più dello stop al Nord Stream 2, l’aumento del budget della Difesa, come chiesto dalla Nato (e dagli Usa già dalla presidenza Obama), segna un cambio di paradigma. La Germania dopo l’era Merkel si presenta all’appuntamento con la storia con puntualità e idee chiare, persino sfidando un pezzo non trascurabile di elettorato che sostiene l’attuale maggioranza. L’impegno di Scholz mette energia e vitalità all’Alleanza Atlantica, ma fornisce anche un boost concreto alla progettualità della Difesa comune.
Più di tanti annunci sulla cosiddetta autonomia strategica, la decisione di Berlino porta il cuore dell’Europa a uno stato di maturità che sin qui è mancato in tutto il Vecchio continente.
Da ora cambia tutto. Anche per noi, anche per l’Italia. In questi anni, va dato atto, in particolare al ministro Lorenzo Guerini, che il governo ha cercato di non cedere a certe sirene populiste anti-difesa (e ora si capisce il cui prodest di certe campagne con l’industria aerospaziale e della sicurezza) compiendo timidi passi avanti.
Ora la Germania ci dice che è possibile fare il salto di qualità che l’Occidente ci chiede almeno dal 2014. Putin dimostra quanto sia necessario e urgente farlo. Questo è il momento. Se non ora, quando? Al presidente del Consiglio ci permettiamo di fare un appello. Più di ogni sanzione contro la Russia, più di ogni aiuto a favore dell’Ucraina, adesso è il momento non solo di essere allineati all’Europa, ma anche di essere protagonisti di questo tempo nuovo. La Germania ha fatto il primo passo fondamentale. Meglio essere secondi che ultimi. Investire sulla nostra Difesa significa saper rispondere alla chiamata delle sfide che Putin ha dimostrato non essere fantasie dell’intelligence americana.
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