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Che fine fanno le criptovalute legalizzate dall’Ucraina

Il parlamento di Kiev si e è portato avanti sulle criptovalute, che in Ucraina sono anche un modo per finanziare anonimamente gruppi privati che forniscono aiuti (militari) al governo ucraino

Il parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge per integrare le criptovalute nel sistema di protezione legale finanziaria, preparando un quadro per la regolamentazione e la gestione dei beni digitali come Bitcoin.

“Questo legalizzerà gli scambiatori di criptovalute e le criptovalute stesse, e gli ucraini potranno proteggere i loro beni da possibili abusi o frodi”, ha annunciato su Twitter il vice primo ministro ucraino e ministro della trasformazione digitale, Mykhailo Fedorov.

Una mossa con cui Kiev si è spinta in avanti sul terreno complesso in cui si muove la finanza del futuro, e lo ha fatto in un momento assolutamente particolare per il Paese. L’Ucraina è infatti circondata dalle unità militari che la Russia ha ammassato da mesi per creare una leva di negoziazione forzata con l’Occidente. Una mossa muscolare con cui spingere un dialogo sulla coabitazione con Usa, Ue e Nato, rischiosissima perché nel Donbas mai pacificato (dai tempi dell’annessione della Crimea del 2014 e dello scoppio della guerra separatista russa) sono ripresi i lanci di artiglieria e il rischio che si verifichi il casus belli è in queste ore altissimo.

Il parlamento ucraino aveva precedentemente approvato una legge che legalizzava le criptovalute lo scorso settembre, ma il presidente Volodymyr Zelensky vi pose il veto il mese successivo. Zelenskyy disse che l’Ucraina non poteva permettersi di creare un intero nuovo sistema di regolamentazione per gestire le crypto. La nuova versione della normativa passata in parlamento due giorni fa mette la regolamentazione delle monete virtuali sotto la supervisione della Commissione nazionale sui titoli e il mercato azionario, seguendo il suggerimento della presidenza.

In particolare, il disegno di legge non riconosce Bitcoin o altre criptovalute come valuta ordinaria — l’Ucraina non ha seguito la strada di El Salvador, che ha adottato Bitcoin come moneta ufficiale nel settembre dello scorso anno — ma fornirà rassicurazioni alle imprese che operano in quella che in precedenza era una zona grigia. “I partecipanti al mercato riceveranno protezione legale e la possibilità di prendere decisioni basate su consultazioni aperte con le agenzie governative”, ha detto Fedorov in una dichiarazione ufficiale.

Sebbene la decisione era già su un suo percorso, la crisi innescata dalla Russia ai confini potrebbe in parte aver dato uno slancio. Nelle ultime settimane è stato per esempio registrato un aumento di donazioni di Bitcoin verso gruppi di volontari e di hacker ucraini, alcuni dei quali hanno fornito attrezzature alle forze governative. Un trend individuato anche da un rapporto uscito nei gironi scorsi redatto dalla Elliptic, società di ricerca sulle blockchain: alcune organizzazioni amiche del governo hanno ricevuto più di 550.000 dollari di criptovaluta nel 2021 — contro soli 6mila nel 2020.

Ossia le valute digitali stanno crescendo in importanza come metodo di finanziamento per i gruppi di volontari che sostengono il governo dell’Ucraina contro i separatisti russi e davanti a un’eventuale invasione russa. D’altronde le criptovalute possono essere inviate e ricevute in modo anonimo, permettendo alle organizzazioni di raccogliere denaro anche se le società finanziarie non consentono certi trasferimenti di fondi — o impongono controlli rigorosi su di essi. Vale la pena contestualizzare che in questi giorni gli ucraini stanno fornendo (anche attraverso militari stranieri, per esempio georgiani) training di base ai civili. E dunque Kiev sta cercando di ampliare le proprie forze.

Elliptic traccia il movimento delle criptovalute sulla blockchain per le imprese finanziarie e le agenzie governative. Nell’analisi ha detto che un gruppo, Come Back Alive con sede a Kiev, ha iniziato a raccogliere fondi in crypto nel 2018 e ha ricevuto un valore di quasi 200.000 dollari solo nella seconda metà del 2021. Come Back Alive dichiara di fornire materiale e attrezzature mediche all’esercito ucraino, ma anche piccoli droni, cannocchiali da cecchino e sistemi di sorveglianza mobile. Dal 2014 ha raccolto un totale di 7,1 milioni di dollari. “Abbiamo fatto un portafoglio Bitcoin perché la gente continua a chiederlo, e vogliamo dare opportunità a tutti di sostenerci comodamente”, ha detto l’organizzazione alla Reuters, spiegando che da agosto a oggi ha raccolto 14 transizioni in Bitcoin per un controvalore di oltre 160mila euro.

Un altro gruppo, la Ukrainian Cyber Alliance, una comunità internazionale di hacktivisti ucraini, ha raccolto crypto per quasi 100.000 dollari nell’ultimo anno, secondo i dati di Elliptic. La Ukrainian Cyber Alliance dichiara invece di lavorare per raccogliere informazioni sulle attività russe nel Paese per poi passarle all’intelligence militare di Kiev. Qualcosa di simile fa anche il Centro Myrotvorets, che raccoglie e poi rende pubbliche informazioni personali — una pratica nota come doxxing — su coloro che ritiene “filorussi”. Informazioni che prima della pubblicazione vengono fornite ai servizi ucraini. Secondo Elliptic, il Centro Myrotvorets ha raccolto almeno 267.000 dollari attraverso oltre 100 donazioni in Bitcoin. Tra i gruppi finanziati con le crypto ci sono anche i Cyber-Partigiani Bielorussi, impegnati nel fornire aiuto al governo ucraino nelle contro-offensive nel cyberwarfare davanti agli attacchi di Mosca — che anche in questi giorni hanno colpito l’Ucraina.

Su questi movimenti va tenuto in considerazione che la costruzione dell’assembramento militare russo ai confini ucraini è in atto da aprile 2021: le tensioni crescono da quel momento. Anche in quel caso il Cremlino — che pure in quell’occasione parlava di spostamenti all’interno del proprio territorio solo per esercitazioni — aveva annunciato ritiri, solo parziali, dopo un incontro tra leader di Washington e Mosca. Nel frattempo all’interno dell’Ucraina (e forse anche dall’esterno) è stato organizzato anche un finanziamento di attività difensive contro la Russia attraverso le criptovalute (che ci sia anche questo nella spinta a creare una cornice di salvaguardia legale attorno a queste?).


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