Un elicottero UH-60 Black Hawk ha eseguito un volo complesso senza pilota a bordo. Il risultato è stato reso possibile dal sistema Alias, sviluppato dalla Darpa e da Sikorsky, capace di prendere completamente il controllo del velivolo, dal decollo all’atterraggio. Il sistema assisterà i piloti negli scenari degradati e potrebbe venire integrato nei programmi del Future vertical lift
Per la prima volta nella storia un elicottero UH-60, il leggendario Black Hawk, ha volato completamente privo di equipaggio. Il risultato è stato ottenuto grazie al programma Aircrew labor in-cockpit automation system (Alias) sviluppato congiuntamente dalla Defense advanced research projects agency (Darpa), l’agenzia del governo americano dedicata alla ricerca avanzata in campo militare, e la società Sikorsky, del gruppo Lockheed Martin. Il volo, durato circa trenta minuti, è stato effettuato all’interno di Fort Campbell nel Kentuky.
IL VOLO DEL BLACK HAWK
Il velivolo ha effettuato i controlli pre-volo, è decollato e ha eseguito una serie di manovre aeree. Grazie al sistema Light detection and ranging (Lidar), l’elicottero ha simulato il complesso ambiente aereo della città di New York, dimostrando la capacità di Alias di condurre il mezzo in un ambiente complicato come quello di una megalopoli contemporanea. L’elicottero ha di fatto “zigzagato” tra i grattacieli della Grande mela, prima di atterrare al punto di partenza. Il tutto senza nessuno a bordo.
LE FASI DEL PROGETTO
Il sistema Alias è frutto di uno studio condotto per circa sei anni dalla Darpa insieme a Sikorsky, con un investimento di 160 milioni di dollari. I testi, fino a oggi, hanno sempre visto la partecipazione di almeno un pilota a bordo, anche se l’elicottero eseguiva il volo da solo. Alias si interfaccia con il sistema di supporto Matrix del Black Hawk, sviluppato per aiutare i piloti dell’elicottero quando operano in ambienti a bassa visibilità o degradati, con comunicazioni compromesse o non affidabili. L’integrazione tra le due soluzioni permetterà di rendere sia l’attuale flotta di UH-60, sia quella futura, in grado di operare con o senza pilota.
L’ELEMENTO UMANO
L’obiettivo è permettere una gestione autonoma di tutte le fasi di volo del Black Hawk. In particolare, durante le emergenze o i guasti alla struttura del velivolo, il sistema permetterà al pilota di concentrarsi sul problema in atto e affidare tutto il resto ad Alias. Con il carico ridotto di lavoro, inoltre, l’equipaggio sarà libero di concentrarsi maggiormente sulla missione. Il programma è ora concludere entro l’anno la fase di test per procedere all’integrazione del sistema nei velivoli operativi.
I VANTAGGI PER LO US ARMY
Per l’esercito americano, principale utilizzatore del Black Hawk con oltre duemila velivoli in servizio, la capacità dell’UH-60 di volare anche senza pilota permette di aumentare la flessibilità operativa del velivolo. La componente così modificata sarà in grado di continuare a operare in qualunque condizione, persino nel caso estremo in cui l’equipaggio fosse incapacitato. Inoltre, si riducono notevolmente i fattori di rischio derivanti dagli errori umani, prima causa di incidenti soprattutto in contesti degradati o a bassa visibilità. Nel progetto del Pentagono, i piloti continueranno a gestire le interfacce complesse e a essere i decisori ultimi delle azioni del velivolo, ma verranno aiutati a rispondere efficacemente in situazioni impreviste o complesse.
IL FUTURE VERTICAL LIFT
Il sistema, infine, potrebbe anche essere incorporato nei programmi relativi al Future vertical lift (Fvl), il progetto lanciato dal dipartimento della Difesa Usa per modernizzare la propria componente elicotteristica con velivoli all’avanguardia. Uno dei due progetti del Fvl, il Future long-range assault aircraft (Flara), prevede proprio la sostituzione dell’UH-60 con un nuovo elicottero utility medio-pesante. Su questo programma, Lockheed Martin sta sviluppando il Defiant X, che potrebbe prevedere fin dalla sua progettazione l’integrazione del sistema Alias.