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Così la Germania ha oscurato il megafono russo RT

L’autorità ha contestato all’emittente di non essere in possesso della licenza per le trasmissioni. Mosca minaccia ritorsioni. Scende in campo anche Waters, ex Pink Floyd

L’organismo regolatore tedesco dei media (Zak) ha interdetto la diffusione delle trasmissioni in lingua tedesca del canale televisivo russo RT DE. L’authority, che aveva avviato la procedura di interdizione a dicembre, ha contestato all’emittente di non essere in possesso della licenza per le trasmissioni.

Un cavillo legale? Forse. Intanto, però, le autorità tedesche hanno assunto una decisione netta davanti a un governo che quando si parla di Russia, come di Cina, è diviso tra il cancelliere merkeliano Olaf Scholz e la ministra degli Esteri “falco” Annalena Baerbock.

Nei giorni scorsi, come raccontato da Formiche.net, RT e Sputnik erano finiti nel mirino della diplomazia statunitense. Il dipartimento di Stato a Washington aveva diffuso un documento sostenendo che “il ruolo” di questi due organi “come punti di disinformazione e propaganda è più evidente quando si occupano di questioni di importanza politica per il Cremlino”. Di particolare evidenza ora che si parla di Ucraina. Inoltre, pur presentandosi come “organizzazioni mediatiche finanziate pubblicamente, trasparenti e giornalisticamente indipendenti”, al pari di istituzioni occidentali come BBC e Voice of America, “l’opaca struttura organizzativa” e “la mancanza di trasparenza finanziaria nascondono la vera portata del controllo del governo russo sui processi editoriali e sulle decisioni del personale”.

Margarita Simonyan, la direttrice di RT, ha dichiarato su Twitter che la rete in lingua tedesca del network televisivo considerato ampiamente filo Cremlino continuerà a trasmettere dopo che l’organismo regolatore tedesco ha interdetto la diffusione delle sue trasmissioni. “Questa è una completa assurdità. Non smetteremo di trasmettere”, ha scritto.

Anna Belkina, vicedirettrice di RT, ha invitato tutte le piattaforme a non essere “intimidite” dalle “richieste illegali” del regolatore, si legge in una nota.

Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che “inizierà ad attuare misure di ritorsione contro i media tedeschi accreditati in Russia” e le piattaforme che “hanno arbitrariamente e irragionevolmente cancellato gli account del canale”.

A difesa di RT è sceso in campo anche Roger Waters, ex bassista e cantante dei Pink Floyd, che ha accusato il governo tedesco, e l’Occidente in generale, di far di tutto pur di “mantenere il monopolio dei media che accettano la narrativa occidentale”.


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