Il giocatore del Psg Marco Verratti è solo l’ultimo ad aver investito in immobili virtuali, sull’onda di Snoop Dogg. Nel 2021 sono stati investiti 500 milioni di dollari, con una prospettiva di raddoppio per quest’anno. La corsa è appena partita, ma non è detto che finisca bene
“Sono sempre stato appassionato di innovazione e tecnologie in generale e, da poco, mi sono avvicinato all’incredibile mondo della tecnologia blockchain e del metaverso”. A quanto pare, a Marco Verratti il nuovo mondo è piaciuto parecchio. E non solo a lui. Il centrocampista del Paris Saint-Germain, infatti, è il primo calciatore nella storia ad aver investito in un immobile digitale. Per la precisione, ha acquistato una delle venticinque isole messe in vendita su The Sandbox dal marketplace di NFT di lusso, Exclusible.
“Ho capito che ero pronto per fare un passo importante ed essere precursore creando la mia isola privata in The Sandbox”, ha continuato il giocatore pescarese. “Un domani non sarà solo mia, ospiterà migliaia di amici e fans disposti a condividere esperienze, partite, concerti e – perché no – anche attimi di vita privata. Non vedo l’ora di vedere realizzato il futuro che ho immaginato”.
The Sandbox è nato dieci anni fa. Inizialmente pensato come un videogame in stile pixel art bidimensionale, si è poi evoluto in un mondo tridimensionale virtuale dove gli utenti possono confrontarsi tra di loro, vendere ed acquistare oggetti, ma anche costruire terreni su cui edificare – come l’isola tropicale acquistata da Verratti. Il tutto avviene nella sicurezza che garantisce la blockchain Ethereum, ma c’è anche la possibilità di utilizzare soldi reali, sempre naturalmente in una dimensione digitale.
Ad annusare odore di affare, tuttavia, sono in tanti. A fare compagnia al calciatore italiano anche altri sportivi come il francese Kingsley Coman (ex Juventus ora al Bayern Monaco), il tennista svizzero Stanislas Wawrinka e l’imprenditore nonché co-proprietario del Basilea, Dan Holzmann. Sui terreni di lusso messi in vendita da Exclusible ha messo gli occhi anche il colosso fintech eToro e così altre aziende.
La tendenza è chiara: chi può permetterselo, sta comprando immobili nel metaverso. Gli investimenti milionari – sotto forma di NFT, per poi essere pagati con monete digitali – iniziano ad essere parecchi, tanto che c’è già chi parla di “boom immobiliare”. Il meccanismo è molto semplice. Basta possedere un wallet (un portafoglio digitale apposito) con numero di criptomonete sufficiente, per comprare un lotto di terra virtuale. Come logico, non potrà metterci piede sopra ma vedrà la sua proprietà come un quadratino su una grande mappa. Può capitare anche di partecipare a un’asta, un po’ come nella vita normale. Allo stesso modo, come nella realtà di tutti i giorni, più l’appezzamento di terra si trova nel centro della mappa più il suo prezzo sarà alto. Pertanto, capire in anticipo quanto una determinata area potrà svilupparsi – quindi, quanto sarà popolata – potrebbe essere un vantaggio per gli investitori, che pagheranno meno al momento dell’acquisto per poi veder crescere il valore del proprio terreno.
La bolla lievita, dunque. La testimonianza viene da Decentreland, un mondo virtuale che mette in vendita i lotti già da cinque anni. Mentre agli inizi per comprarne uno servivano appena venti euro – da convertire in sidechain, tra le più volatili monete digitali – ora ne servono circa 12.000. Questo per quanto riguarda le abitazioni private, o comunque terre da destinare all’uso personale. Qualora invece si volesse costruire un edificio pubblico, il prezzo rischia di salire ancor di più. È il caso di un’azienda che, pur di costruire il suo centro commerciale virtuale, è stata disposta a spendere un milione di euro (circa 259 appezzamenti di terra).
Una cifra considerevole, certo, ma niente in confronto a quella spesa da Republic Realm, che si occupa proprio di questo tipo di affari nel metaverso. A novembre, la società aveva speso 4,3 milioni di dollari e, secondo WebNonFungible.com, si trattava dell’acquisto più caro mai registrato a solo una settimana di distanza dal record che aveva stabilito Tokens.com Corp (2,5 milioni di dollari per un pezzo di terra in un quartiere della moda di Decentreland). Philip Plein ne ha acquistato uno per 1,4 milioni di dollari e molto presto quel posto prenderà il suo nome. Su The Sandbox, invece, ne è stato venduto uno a 450.000 dollari solo perché a fianco vi abita – per modo di dire – il rapper Snoop Dogg.
Nel 2021, le vendite di immobili virtuali hanno toccato la cifra di 500 milioni di dollari. Per quest’anno si attende un raddoppio, dato che nel solo mese di gennaio le vendite di immobili sulle quattro big four (Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium) hanno già superato gli 85 milioni di dollari. La domanda tuttavia, riguarda quanto crescerà ancora il mercato. Secondo le stime fornite da BrandEssence Market Research, il tasso di crescita annuale da qui a sei anni sarà del 31%. Qualche preoccupazione potrà venire nel momento in cui, una volta colonizzati tutti i mondi digitali, gli immobili acquisteranno un valore ancora più alto.
A spiegare bene il significato di questi investimenti ci ha pensato l’amministratore delegato di Republic Realm, Andrew Kiguel. Comprare oggi i terreni nel metaverso, ha affermato, “è come acquistare un terreno a Manhattan 250 anni fa”. Con la differenza, però, che a fine Settecento non si conosceva il potenziale futuro di New York. Il rischio che si corre, tuttavia, è che le zone perdano improvvisamente di valore perché rispondono all’andamento (estremamente volatile) delle monete digitali. Per evitare situazioni di questo tipo, Republic Realm sta diversificando i suoi acquisti su più mondi digitali: attualmente possiede 2.500 appezzamenti di terreno in 19 mondi differenti.
D’altronde, come scrive il professore di marketing presso la Stern School of Business della New York University, Scott Galloway, possedere un lotto nel metaverso è come averlo nella realtà. “Puoi valorizzare l’immobile, affittarlo, invitare amici, organizzare feste, aprire un negozio o un parco (virtuale) a tema, qualsiasi cosa tu voglia fare. Solo che… non puoi viverci”.