Le imprese metalmeccaniche temono più di tutte l’impatto devastante del caro-energia, che può fermare la componentistica e dunque anche l’automotive. Il governo apre un tavolo
L’orologio dell’inflazione fa tic-tac e per le imprese italiane non c’è più tempo da perdere. Soprattutto per l’industria metalmeccanica, che in Italia fa spesso rima con automotive, dal momento che senza la componentistica non si costruisce un’auto. Bollette esplosive possono polverizzare i margini delle imprese e dunque fermare un intero segmento industriale.
Anche per questo, mentre il governo lavoro a un nuovo intervento sulle bollette, valore 5 miliardi ma senza altro deficit, Federmeccanica si confronterà con il governo per fare il punto della situazione, insieme ai sindacati di categoria, ovvero Fim, Fiom e Uilm. Al centro del tavolo, questa volta, c’è più la produzione che il mercato e quindi entrano in ballo migliaia di posti di lavoro che potrebbero dare un brutto colpo al Pil. Le dimensioni del comparto automotive e le ripercussioni sull’economia del paese sono note a tutti. Ma in questo periodo complesso non solo per la pandemia il dossier è stato un filo trascurato.
A ridosso del tavolo, in una missiva, Federmeccanica aveva sollecitato interventi a favore delle imprese, in difficoltà per l’aumento dei costi dell’energia. “La preoccupazione tra gli associati è evidente anche perché quella che sembrava essere una fiammata temporanea si sta trasformando in qualcosa di diverso, con effetti che continuano a manifestarsi. Chi lavora con l’estero, e per fortuna è un caso frequente, sa bene che trasferire aumenti di prezzo alle multinazionali non è mai facile. Prendiamo il caso di un componentista che presenta un’offerta a prezzi più alti mentre il concorrente francese, che può contare sull’energia nucleare, non propone alcun aumento”.
Intanto la Lega mette le mani avanti e spinge sul vento del nuovo intervento sulle bollette. “La piscina comunale di Ravenna ha ricevuto una bolletta da oltre 64mila euro, una cifra esorbitante da pagare entro i primi di marzo. La società che gestisce l`impianto dal 2019 ha pubblicato sulla propria pagina Facebook il documento mettendo a confronto la spesa choc di dicembre 2021 con quella relativa allo stesso periodo del 2020 che ammonta a poco più di 14mila euro: a fronte di un consumo superiore del 60%, l’aumento sfiora il 400%”, ha chiarito il leader della Lega Matteo Salvini.
“Il governo sta lavorando a un decreto energia per fronteggiare gli aumenti, non c’è tempo da perdere perché famiglie, artigiani e imprese sono in seria difficoltà. Non bisogna dimenticare che alcuni settori, come le piscine, hanno subìto gravi danni dall`emergenza Covid e la stangata in bolletta può essere la mazzata finale. Dobbiamo fare di tutto per impedirlo”.