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Milioni di profughi e una crisi umanitaria. L’ipotesi guerra in Ucraina per l’Europa

Secondo uno studio della Rand, nei dieci anni successivi a un conflitto meno di un terzo dei profughi è tornato a casa. Evitare una guerra in Ucraina significa anche evitare un’altra crisi umanitaria e altre crisi politiche in Europa

L’eventualità di una guerra tra Ucraina e Russia che si sta tentando in ogni modo di evitare potrebbe generare una nuova crisi umanitaria che riguarderebbe direttamente l’Europa come avvenne con i profughi siriani. Due cifre spiegano tutto: secondo il ministro della Difesa ucraino un’invasione potrebbe spingere alla fuga da 3 a 5 milioni di ucraini mentre nelle scorse settimane l’amministrazione americana aveva calcolato in 50mila le vittime civili e in una cifra compresa tra 1 e 5 milioni il numero di profughi. Nel 2014, dopo l’intervento russo in Crimea e nel Donbas, 1,5 milioni di ucraini si spostarono in altre zone del Paese e il numero di ucraini che oggi vive e lavora in Polonia è arrivato a 2 milioni.

In un articolo su Newsweek, la Rand Corporation ricorda che l’Unione europea ha deciso di consentire ai cittadini ucraini di entrare senza visto nell’area Schengen i cui Paesi confinanti sono Ungheria, Slovacchia e Polonia. Questo significa che in prospettiva la crisi umanitaria potrebbe essere maggiore di quella del 2015 quando in un solo anno 1,3 milioni di profughi chiesero asilo in numerosi Paesi europei. L’onda lunga della guerra in Siria creò anche notevoli problemi politici: basti ricordare che nel settembre 2015 il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel, leader della Spd, disse che la Germania avrebbe accolto 500mila profughi l’anno per alcuni anni. Poi le strutture territoriali andarono in tilt e gli attacchi dell’estrema destra convinsero Angela Merkel a frenare.

Senza considerare l’enorme pressione migratoria dall’Africa, è sufficiente la critica situazione in Asia e nell’area balcanica per scongiurare una crisi. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha ottenuto negli anni scorsi 6 miliardi di euro dall’Unione europea e dovrebbe ottenerne altri 3,5 entro il 2024 per mantenere sul proprio territorio quasi 4 milioni di profughi siriani. Nell’ottobre scorso la Turchia ospitava anche 300mila profughi afghani dopo il ritorno dei talebani mentre, nello stesso periodo, l’Iran ne contava 3,5 milioni. Per questo il ministro dell’Interno turco stipulò un’intesa con Teheran per controllare meglio il confine che 2mila afghani al giorno cercano di oltrepassare.

Limitandoci alla rotta balcanica, l’agenzia Frontex ha calcolato che su poco meno di 200mila persone entrate nei confini europei l’anno scorso (la cifra più alta dal 2017, il 57 per cento in più del 2020) oltre 60mila sono arrivate dalla rotta dei Balcani occidentali, il 124 per cento in più.

Secondo uno studio della Rand, nei dieci anni successivi a un conflitto meno di un terzo dei profughi è tornato a casa. Evitare una guerra in Ucraina significa anche evitare un’altra crisi umanitaria e altre crisi politiche in Europa.

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