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In Ucraina è già iniziata una guerra ibrida. Tutti gli aggiornamenti

Pressione economica, attacchi informatici e falsi allarmi bomba. Fonti di Kiev spiegando al Wsj che Mosca sta già iniziando a tentare di seminare panico e malcontento per giustificare un intervento

La Russia ha già iniziato una guerra “ibrida” fatta di pressione economica, cyberattacchi e una nuova tattica, quella dei falsi allarmi bomba. L’obiettivo di Mosca, riporta il Wall Street Journal citando fonti di Kiev, è indebolire l’Ucraina e seminare panico, provocando malcontento e proteste simili a quelle fomentate nell’Est del Paese nel 2014 per giustificare un intervento. La polizia ucraina ha ricevuto quasi 1.000 messaggi anonimi nel mese di gennaio, soprattutto via email, con falsi allarmi bomba in circa 10.000 luoghi, dalle scuole alle infrastrutture essenziali.

GLI AVVERTIMENTI DI WASHINGTON

All’indomani della telefonata tra i presidenti Joe Biden e Vladimir Putin, Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, è tornato a parlare del rischio di un’invasione russa dell’Ucraina ribadendo le parole pronunciate 48 ore fa che hanno scatenato il fuggi fuggi dal Paese dell’Est Europa, con le ambasciate pronte a spostarsi a Lviv. Intervistato da Jake Tapper della CNN al programma State of the Union ha ribadito che le forze russe potrebbe invadere prima della fine delle Olimpiadi invernali di Pechino, che si concludono il 20 febbraio. “Una grande azione militare potrebbe iniziare dalla Russia in Ucraina da un giorno all’altro”, ha dichiarato. “Siamo pronti a continuare a lavorare sulla diplomazia, ma siamo anche pronti a rispondere in modo unito e decisivo con i nostri alleati e partner se la Russia dovesse procedere”, ha aggiunto.

I TIMORI DI LONDRA

Un’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è “molto probabile” anche secondo Ben Wallace, segretario alla Difesa britannico, intervistato dal Sunday Times. Il ministro ha paragonato gli sforzi dei Paesi occidentali per scongiurare un’aggressione russa a Kiev a una forma di appeasement. “Può darsi che Putin spegnerà i suoi carri armati e andremo tutti a casa ma c’è il sentore di Monaco nell’aria”, ha dichiarato con riferimento alla conferenza di Monaco del 1938, i cui omonimi accordi aprirono all’annessione dei Sudeti da parte della Germania di Adolf Hitler, nella convinzione, rivelatasi errata, che quella fosse una soluzione di compromesso utile alla pace in Europa.

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO

“Le notizie che giungono dall’Ucraina sono molto preoccupanti”, ha detto papa Francesco all’Angelus. “Affido all’intercessione della Vergine Maria e alla coscienza dei responsabili politici ogni sforzo per la pace”, ha aggiunto rivolto ai fedeli: “Preghiamo in silenzio”.

IL COLLOQUIO UCRAINA-UE

Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha affrontato la questione con Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo. I due hanno parlato di come “raggiungere la pace all’interno dei formati di negoziazione esistenti, in particolare quello Normandia”. Zelensky ha sottolineato l’importanza di “coordinare gli sforzi politici e diplomatici per sbloccare il processo di pace e ristabilire la stabilità”, si legge in una nota. Poi ha ringraziato Michel e gli altri leader dell’Unione europea per aver mantenuto i loro diplomatici in Ucraina e per aver sostenuto il suo Paese con i loro sforzi. Ma ha anche insistito sulla necessità di imporre “sanzioni preventive” contro la Russia per frenare qualsiasi intenzione di aggressione.

LE TENSIONI ALL’OCSE

Il ministero degli Esteri russo ha criticato la decisione degli Stati Uniti e del Regno Unito di ritirare gli osservatori dalla missione speciale di monitoraggio dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa in Ucraina. La missione è stata “deliberatamente trascinata in una psicosi militarista” presumibilmente orchestrata da Washington, ha detto la portavoce Maria Zakharova. Washington e Londra hanno spiegato di aver ritirato i loro osservatori a causa delle preoccupazioni per il deterioramento della situazione della sicurezza in Ucraina.

KIEV CONTRO BERLINO

“Ipocrisia tedesca”. Così Andrij Melnyk, ambasciatore ucraino a Berlino, ha definito il rifiuto della Germania di consegnare armi per l’autodifesa a Kiev. “Nessuna arma per l’autodifesa dell’Ucraina contro l’invasione militare russa ma 366 milioni di euro (!) di esportazioni (tedesche) di beni dual use verso la Russia solo nel 2020, che possono essere destinati ad aumentare la produzione di armi”, ha scritto su Twitter. Christine Lambrecht, ministro della Difesa tedesco, ha spiegato nei giorni scorsi che la Germania è “fermamente convinta” che ci sia ancora una possibilità di raggiungere una soluzione pacifica attraverso i negoziati. Prima delle sue visite a Kiev (lunedì) e a Mosca (martedì), Olaf Scholz, cancelliere tedesco, ha definito la minaccia alla pace in Europa “molto molto seria”. Se ci sarà un’aggressione militare contro l’Ucraina, ci saranno “reazioni e sanzioni che abbiamo preparato con cura”, ha spiegato.

SPAZIO AEREO ANCORA APERTO

Per l’Ucraina in questo momento non c’è motivo di chiudere il suo spazio aereo, nonostante l’aumento delle tensioni con la Russia e le 130.000 truppe di Mosca ammassate al confine. “Non ha senso e assomiglierebbe molto a un autoisolamento”, ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere presidente ucraino, secondo quanto riportato dal Guardian.

CONFERMATO IL SOCCORSO ENERGETICO DA TOKYO

Yoshimasa Hayashi, ministro degli Esteri giapponese, ha dichiarato che il suo Paese ha confermato il suo “incrollabile sostegno” all’Ucraina sulla sua sovranità e integrità territoriale. In conferenza stampa congiunta alle Hawaii con il segretario di Stato americano Antony Blinken e l’omologo sudcoreano Chung Eui-yong, ha detto che tutte e tre le parti hanno condiviso l’opinione che le tensioni si stanno “intensificando” in Ucraina, e che hanno concordato uno “stretto coordinamento”. Inoltre, ha confermato che il Giappone fornirà gas naturale liquefatto all’Europa nel caso in cui un’invasione russa dell’Ucraina porti a carenze di gas in tutta la regione.

I TIMORI DI COLDIRETTI

Il pericolo crescente per l’invasione russa dell’Ucraina fa volare le quotazioni internazionali di grano per il pane e mais per l’alimentazione animale che fanno registrare rispettivamente un balzo del 4,5% e del 5% in una sola settimana. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla chiusura settimanale del mercato future della borsa merci di Chicago che rappresenta il punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole che si collocano su valori massimi del decennio.

A preoccupare, sottolinea la Coldiretti, è il fatto che il conflitto possa danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali ed il rischio concreto di carestie e tensioni sociali. L’ Ucraina, continua la Coldiretti, oltre ad avere una riserva energetica per il gas ha un ruolo importante anche sul fronte agricolo con la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (quinto posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (settimo posto al mondo). Peraltro l’Ucraina si colloca al terzo posto come esportatore di grano a livello mondiale mentre la Russia, precisa la Coldiretti, al primo e insieme garantiscono circa un terzo del commercio mondiale.

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