L’Aeronautica militare ha compiuto i suoi primi 99 anni, festeggiando la ricorrenza presso l’aeroporto militare di Ciampino. Insieme al comandante dell’Arma azzurra, Luca Goretti, presenti il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone
L’Aeronautica militare compie 99 anni, e avvia il conto alla rovescia verso le celebrazioni del centenario dalla fondazione. “L’Aeronautica militare c’è, c’è stata e ci sarà sempre, pronta ad affrontare compatta le nuove sfide del presente, con l’intenso spirito di squadra e di sacrificio che ci contraddistingue”, così il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale Luca Goretti intervenendo alla cerimonia presso l’aeroporto militare di Ciampino. Insieme a lui il capo di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che ha commentato: “Oggi è l’ultima tappa verso i cento anni, ma non è una commemorazione di ciò che è stato, ma dell’oggi e del futuro; l’Aeronautica è simbolo di progresso e fascinazione”.
Gli auguri alla forza aerea sono arrivati anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in una lettera rivolta agli uomini e le donne della Forza armata ha definito l’Aeronautica militare “una risorsa importante nella vita della Repubblica”. “Ci avviciniamo al centenario della costituzione in Forza armata autonoma, tra le prime nel mondo, tappa importante – ricorda il capo dello Stato – della vostra storia e dell’intero processo di modernizzazione italiano”.
L’impegno dell’Aeronautica
“L’anniversario della fondazione è indubbiamente un evento sempre particolare”, ha detto il generale Goretti. “Questo però, fin dalla denominazione 100-1 assume un carattere di eccezionalità poiché cade in un tempo decisamente particolare”. Il generale, infatti, ha ricordato le difficoltà legate alla pandemia da Covid-19, che hanno visto il personale in azzurro in prima linea, da i voli sanitari al trasporto dei vaccini, l’emergenza che si sta svolgendo in Ucraina e le tensioni negli altri scenari operativi. “Siamo impegnati in prima linea, con il nostro personale, i nostri velivoli e i nostri mezzi a difesa degli interessi nazionali e dei confini dell’alleanza”.
La storia dell’Arma azzurra
A raccontare gli inizi dell’Arma azzurra è ancora il generale Goretti: “Il 28 marzo del 1923, al termine di un profondo ed articolato processo di trasformazione, tutte le ‘componenti aeree’ del Regio esercito e della Regia marina vennero unificate in una nuova forza armata. Tale esigenza scaturiva dall’importanza strategica che aveva assunto l’impiego del mezzo aereo nelle operazioni belliche”. Quasi cento anni di storia, rendendo l’Italia tra i primi a creare una forza armata aerea autonoma: “Dai primi voli dei biplani all’estremo sacrificio in guerra e nelle operazioni di stabilizzazione e di pace, chi prese questa decisione ha visto lungo!”.
Proiettati verso il futuro
“Con quasi 100 anni di storia sulle ali – ha proseguito Goretti – la nostra è oggi una forza aerea apprezzata in Italia e all’estero, moderna ed in grado di esprimere tutte le forme del potere aerospaziale a sostegno di uno strumento militare che opera al servizio del Paese”. Fondamentale, in questo senso, sarà per l’Aeronautica rimanere al passo coi tempi: “Il rapido progresso tecnologico ci impone di effettuare alla stessa velocità scelte lungimiranti per essere in grado domani, che per noi significa oggi, di affrontare la conflittualità moderna”.
La spinta all’innovazione
Per il ministro Guerini: “La storia dell’Aeronautica militare è ricca di spunti di capacità e di coraggio, e rappresenta certamente un patrimonio di tradizione”. Tuttavia, il ministro ha voluto sottolineare in particolare la proiezione verso il futuro dell’Arma azzurra, capace di capitalizzare la propria spinta all’innovazione, una “filosofia che ha contraddistinto in questi decenni la Forza armata, e che, ne sono certo, continuerà a caratterizzarla nei prossimi anni”. Per il ministro, infatti, la modernità fa parte “del Dna degli aviatori” ed è una forza propulsiva che ha contribuito allo sviluppo tecnologico anche per le altre Forze armate e per la società civile. “Lo spazio e il cyber-spazio sono le nuove frontiere e per questo è necessario adattare continuamente il nostro dispositivo militare, per renderlo adeguato ed efficace in termini di deterrenza e capacità di risposta”, ha aggiunto Guerini.
A difesa dello spazio euro-atlantico
Riferendosi all’impegno che in questi giorni vede protagonista la nostra Aeronautica, schierata con otto Eurofighter sui cieli della Romania nella missione rafforzata di Air policing della Nato, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, il capo di Stato maggiore della Difesa ha rivelato: “Ho recentemente ricevuto la chiamata dall’omologo romeno, che mi ha parlato di quanto fosse colpito dallo sforzo e dall’impegno profuso dalle unità dell’Aeronautica militare, perfettamente integrate nel dispositivo Nato presente a Costanza, sul Mar Nero”. L’ammiraglio Cavo Dragone ha del resto sottolineato come l’Aeronautica si sia distinta anche in piena pandemia e nelle altre missioni che l’hanno vista protagonista. Per quanto riguarda lo stato attuale delle Forze armate, l’ammiraglio ha ricordato il connubio tra i tre domini classici della difesa, aria, terra e mare, con i nuovi domini, come quello cibernetico. In questo senso, gli scenari di conflitto sono mutati: “La guerra cyber è entrata in maniera prorompente del teatro operativo ed è venuto fuori un mondo particolarmente subdolo della guerra cognitiva, che non prevede l’uso della violenza, ma una manipolazione strutturata dell’informazione”.