Approvata dal Consiglio dell’Unione europea la Bussola strategica, il documento che fornisce a Bruxelles il piano dettagliato per rafforzare il suo ruolo quale provider di Difesa e sicurezza continentale e globale. Tra i punti, istituita la Forza di reazione rapida di 5mila militari
I ministri della Difesa dell’Unione europea hanno approvato la Bussola strategica, lo strumento che racchiude le ambizioni e i programmi dell’Unione per la sicurezza e la Difesa del continente. Il Consiglio dell’Ue, riunito a Bruxelles, ha spiegato in una nota che “L’Unione deve poter proteggere i suoi cittadini e contribuire alla pace e alla sicurezza internazionali”. La Bussola fornisce all’Unione europea il piano d’azione per rafforzare la politica di sicurezza e di difesa dell’Ue entro il 2030, con l’istituzione, tra l’altro, della forza di schieramento rapido dell’Ue: 5mila militari da tenere pronti per diversi tipi di crisi. Nella Bussola, inoltre, prevista la creazione di un bacino di duecento esperti di politica di difesa e sicurezza a disposizione di Bruxelles.
Le proposte della Bussola strategica
“Se non ora, quando?”, ha commentato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell. “Le minacce sono in aumento e il costo dell’inazione è chiaro, la Bussola strategica è una guida per l’azione: stabilisce un percorso ambizioso per la nostra politica di sicurezza e difesa per il prossimo decennio”. In particolare, la Bussola fornisce una valutazione dell’ambiente strategico in cui l’Ue si muove e delle minacce e delle sfide che l’Unione dovrà affrontare. Il documento presenta diverse proposte, scaglionate secondo un calendario specifico, al fine di migliorare la capacità dell’Ue di agire con nelle crisi e di difendere il proprio spazio e i propri cittadini. La Bussola è strutturata intorno a quattro pilastri: agire, investire, partner e proteggere.
Forze di reazione rapide
Per essere in grado di agire nelle situazioni di crisi, “con i partner se possibile e da sola quando necessario”, la Bussola strategica prevede, dunque, lo stanziamento di 5mila militari pronti ad essere schierati rapidamente ogniqualvolta Bruxelles lo reputerà necessario. Queste unità dovranno condurre regolarmente esercitazioni realistiche, sulla terraferma e sul mare, per essere pronte a intervenire in ogni momento. Accanto a loro, saranno pronti duecento esperti per missioni di Politica di sicurezza e di difesa comuni (Psdc) completamente equipaggiati entro 30 giorni, capaci di agire anche in ambienti complessi. Infine, saranno migliorate la mobilità militare e rafforzate le missioni e le operazioni civili e militari dell’Ue, facendo pieno uso del Fondo europeo per la pace per sostenere i partner.
Anticipare e dissuadere in tutti i domini
L’Ue, inoltre, intende rafforzare la sua capacità di anticipare, dissuadere e rispondere alle minacce e alle sfide attuali ed emergenti aumentando le proprie capacità di analisi dell’intelligence e sviluppando un Toolbox ibrido con squadre di risposta rapide che possano riunire i diversi strumenti necessari a individuare e rispondere alle minacce ibride. Per esempio, sarà ulteriormente sviluppato il Cyber Diplomatic Toolbox e istituire una politica di difesa informatica dell’Ue per essere meglio preparati e rispondere ai cyber-attacchi e all’interferenza ostile nelle proprie reti informative. L’Ue, inoltre, attraverso la Bussola strategica sviluppa anche una propria dimensione spaziale della sicurezza e della Difesa.
Pronti a spendere di più
Per raggiungere questi obiettivi, gli Stati membri si sono impegnati ad aumentare le proprie spese per la difesa, con l’obiettivo ulteriore di rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea. Per questo, i Paesi membri intendono coordinare i rispettivi sforzi nell’aumento delle spese da destinare alla Difesa per metterli a fattor comune all’interno di tutta l’Unione. Inoltre, saranno forniti ulteriori incentivi agli Stati membri per impegnarsi nello sviluppo congiunto di strumenti e capacità all’avanguardia per operare in tutti i domini operativi (terra, mare, aria, spazio e cyber). Importante sarà anche promuovere l’innovazione tecnologica nel settore della difesa per ridurre le dipendenze tecnologiche e industriali
Una difesa complementare alla Nato
Infine, l’Unione europea intende rafforzare ulteriormente le proprie partnership strategiche con tutti i principali attori internazionali, a partire dall’Onu, i partner regionali come Osce, Unione africana, Asean e, soprattutto, Nato. Nella nota del Consiglio, infatti, si specifica che la Difesa dell’Ue non sarà una sostituzione dell’Alleanza Atlantica, ma sarà “complementare alla Nato, che rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri”. Allo stesso modo saranno intensificati i contatti bilaterali con singoli Paesi “like-minded”, dai vicini di casa come Norvegia e Regno Unito, agli alleati transatlantici Stati Uniti e Canada, fino all’Indo-Pacifico con il Giappone ai Balcani e America Latina.