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Fuoco russo su Guerini. La solidarietà dei partiti

Fuoco di fila del ministero degli Esteri russo, nel mirino c’è l’Italia e soprattutto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, accusato di una “campagna antirussa”. Dal Pd a Fdi, la vicinanza dei partiti. Draghi: piena solidarietà. Il ministro: “Non diamo peso alla propaganda”

From Russia with(out) love. Fra i tanti possibili, il governo russo ha scelto di attaccare un solo politico italiano con nome e cognome: Lorenzo Guerini. Il ministro della Difesa e leader dei riformisti nel Pd è finito al centro di un’invettiva pubblica del diplomatico russo Alexei Paramonov.

Il nome è oscuro ai più, non alla Farnesina, di cui è una vecchia conoscenza, ritenuto il funzionario del ministero degli Esteri russo di Sergei Lavrov più preparato sull’Italia e la politica romana. Guerini, dice Paramonov all’agenzia governativa Ria Novosti, è oggi “uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano”. Dove per “campagna antirussa” si intende la decisione del governo Draghi di schierarsi senza se e senza ma con Ue e Stati Uniti nella condanna dell’invasione russa in Ucraina e sulla valanga di sanzioni che hanno finora colpito Mosca.

Un ingrato, Guerini, accusa Paramonov. A suo dire infatti il titolare di Palazzo Baracchini, come gli altri colleghi in Cdm, avrebbe potuto mostrare più riconoscenza per i tanti favori elargiti dal governo russo all’Italia negli ultimi tempi. Tra cui, specifica, la “missione umanitaria” in Italia, intitolata “From Russia With Love”, con cui una colonna di militari russi in fila sulla pontina nel maggio del 2020 ha raggiunto Bergamo, allora epicentro della pandemia di Covid-19 in Italia, per studiare il virus e trarne una lezione.

“Diventa legittimo dubitare delle reali intenzioni di quelle missioni di aiuto sanitario”, scrive oggi su twitter il segretario del Pd Enrico Letta, furibondo contro le “farneticazioni inaccettabili” rivolte a Guerini. Ma a fare scudo al ministro, animo Dc, accreditato in Italia e all’estero come convinto atlantista, c’è tutto l’arco parlamentare. O meglio, quasi tutto.

L’intervento più rumoroso è quello del premier Mario Draghi, nettissimo: “Esprimo piena solidarietà al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, vittima di attacchi da parte del Governo russo. Il paragone tra l’invasione dell’Ucraina e la crisi pandemica in Italia è particolarmente odioso e inaccettabile” esordisce una nota al vetriolo. “Il Ministro Guerini e le forze armate sono in prima linea per difendere la sicurezza e la libertà degli italiani. A loro va il più sentito ringraziamento del governo e mio personale”.

Tra i primi a rompere le righe in Parlamento c’è Francesco Lollobrigida, il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, unico partito d’opposizione. “È un ministro che sta facendo quello che il Parlamento ha deciso approvando una risoluzione – dice il colonnello di Giorgia Meloni – Per noi, a prescindere dalla maglietta che indossa, è un ministro e va tutelato e rispettato in quanto tale”.

Non manca all’appello Luigi Di Maio, il ministro pentastellato degli Esteri che già è finito nel mirino della propaganda governativa russa per aver tuonato contro l’invasione: su Guerini e l’Italia, dice, solo “continue e ripetute provocazioni”. Parole “insensate” per la collega di partito Federica Dieni, componente del Copasir, “inaccettabili minacce”, rincara Giovanni Toti, leader di Coraggio Italia. Va anche oltre Matteo Renzi, ex premier e leader di Italia Viva che con il ministro riformista ha un solido rapporto: “L’Italia è fortunata ad avere un ministro saggio e credibile come Lorenzo Guerini”. Nessuna presa di posizione ufficiale, per il momento, del segretario Matteo Salvini, presente al pranzo di Silvio Berlusconi e Marta Fascina a Villa Gernetto. Ma il capogruppo della Lega in Commissione Esteri Paolo Formentini afferma in una nota: “Definire il ministro Guerini come un ‘falco antirusso’ vuol dire mistificare la realta’. L’Italia e il suo governo condannano l’aggressione all’Ucraina e confermano il pieno sostegno all’attivita’ del ministro Guerini”.

Ma il meno accorato, alla fine dei conti, è il diretto interessato. “Non diamo peso alla propaganda. Incoraggiamo invece ogni passo politico e diplomatico che metta fine alle sofferenze del popolo ucraino”, chiosa il ministro, “l’Italia è a fianco dell’Ucraina e continuerà ad esserlo”.

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