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Gas, stop ai ricatti russi. Di Maio dal Qatar

Dal Qatar dove è in missione insieme all’Ad di Eni Descalzi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio annuncia: pronti a rafforzare le forniture di gas, evitiamo ricatti russi. La strategia del governo Draghi e l’agenda dell’Ue

“Il rafforzamento dei legami con il Qatar ci rende autonomi da eventuali ricatti dal gas russo”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parla da Doha e annuncia “importanti novità”. L’Italia si muove per sostituire il gas da Mosca. Dopo l’invasione russa in Ucraina, la diversificazione degli approvvigionamenti è diventata una priorità per l’Europa intera. “Oggi le autorità del Qatar hanno confermato la volontà di rafforzare la partnership energetica con l’Italia”, dice il titolare della Farnesina, accompagnato nella sua missione dall’Ad di Eni Claudio Descalzi.

In visita nella capitale, ha incontrato l’emiro Tamim Bin Hamad al Thani, che “ha confermato l’amicizia e la solidità delle relazioni bilaterali tra Italia e Qatar e una maggiore collaborazione in campo energetico”, fa sapere una nota del ministero.

Nella mappa energetica italiana il Qatar gioca un ruolo di primo piano. Nulla a che vedere con la Russia, che vanta il 43% delle forniture di gas, ma comunque sul podio. È infatti il primo fornitore di gas naturale liquefatto (Lng), trasportato via nave per poi essere rigassificato a Rovigo, nel terminale di Adriatic Lng. In generale, il Qatar copre il 10% delle forniture di gas all’Italia.

Di Maio definisce “gravissima e ingiustificata” l’invasione russa “voluta da Putin” che impone di considerare “ripercussioni sul settore energetico non solo in Italia ma in tutta l’Ue”. Di qui l’urgenza di “accelerare il processo di diversificazione, una condizione fondamentale per la stabilità e la sicurezza”. Non è ancora stato comunicato di quanto aumenteranno le forniture da Doha. Oggi l’Italia importa il gas qatarino sulla base di un contratto a lungo termine che porta la firma di Edison e prevede il trasporto di 6,5 miliardi di metri cubi l’anno.

L’annuncio di un potenziamento delle importazioni è il risultato di un lavoro serrato del governo Draghi per stringere la cooperazione con il Qatar, iniziato lo scorso 20 dicembre con la firma di un memorandum d’intesa per il dialogo strategico tra Farnesina e ministero degli Esteri qatarino a Doha, presente Di Maio. Prima ancora, il 9 novembre, a Doha si era recato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina la linea telefonica tra Draghi e Al Thani si è fatta caldissima. Questo lunedì il presidente del Consiglio avrà un bilaterale a Bruxelles con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. In agenda proprio il dossier energetico, alla vigilia delle nuove comunicazioni della Commissione sulla strategia europea per diversificare gli approvvigionamenti e ridurre la dipendenza dai rubinetti del gas russo. Sul tavolo, secondo indiscrezioni, la possibilità di istituire un fondo comune per sostenere gli Stati membri più colpiti dalla crisi energetica e un’accelerazione sull’acquisto di stock comuni.

L’Italia da parte sua si muove su più quadranti. A partire dall’Algeria, dove Di Maio è stato di recente in visita insieme a Descalzi. Secondo fonti dell’agenzia Nova, il Paese nordafricano avrebbe già dato il via libera a potenziare le forniture di gas all’Italia nel breve e medio termine, come poi confermato dal colosso del gas algerino Sonatrach.


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