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Pandemia e guerra. Il mondo visto, l’8 marzo, dalle donne

L’augurio per la società è che la mimosa del 2022 possa diffondere il proprio profumo e far immaginare, non solo l’8 marzo, un domani davvero diverso. Insieme, uomini e donne. In un sogno che non vuole fare a meno dell’altra metà del cielo. Gli auguri a tutte le donne del mondo di Elvira Frojo

L’Italia della rinascita. Il virus si allontana sempre più ma non sparisce. E cede il passo alle cupe ombre della crisi russa-ucraina.

L’Europa guidata da tre donne, Ursula von der Leyen, Christina Lagarde e Roberta Matsola è compatta nella difesa di valori umani, politici, istituzionali. In un teatro di guerra attualmente instabile e imprevedibile che evidenzia la vulnerabilità degli equilibri globali.

Sgomento, paura, angoscia ma anche forza e capacità di resilienza sono nei volti delle donne, in fuga da città spettrali e con i propri figli sotto una terra che trema. Resistono. E l’immagine di un bimbo nato in un rifugio è il miracolo e la speranza che commuove il mondo. Come già per la bimba afghana, messa alla luce nel cielo di Kabul in aereo, alla ricerca di sconosciute mete di salvezza.

Le donne paladine della vita. Giustina Olha Holubert genetista, psicologa e suora, amica di Matilde Leonardi, neonatologa a Milano. Fondatrice, nel 2017, di un hospice pediatrico, resta in Ucraina, con l’amore più autentico, al servizio della fragilità per patologie genetiche.

Monumenti illuminati, fiaccolate, digiuni, sostegni, accoglienza sono la risposta di solidarietà del popolo europeo unito mentre la diplomazia cerca un difficile dialogo nei negoziati. L’appello alla pace di papa Francesco attraversa il mondo. “Si costruisce a cominciare dal linguaggio”. “Ogni cambiamento fecondo, positivo deve cominciare da noi stessi, altrimenti non ci sarà cambiamento”, ha sottolineato ancora il Pontefice.

Nell’Italia che riparte, dunque, dramma, paura e incertezze. Siamo pronti ad immaginare il domani con fiducia?
L’economia italiana, dicono i dati, è in ripresa, con una crescita del Pil del 6,5% nel 2021 e una previsione di incremento del 4%, per il 2022. L’occupazione è in aumento, secondo l’Istat, con un ritorno al tasso del 59% del precedente febbraio, e registra l’elemento più significativo per le donne (50,5%), dato più alto nella storia del Paese.

Si allentano le maglie delle restrizioni per i viaggi da e per l’estero ma, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, non si tornerà ai livelli pre-pandemia prima del 2024 (inferiore, nel 2021, del 72% ai livelli del 2019).
Ma ora, dopo la pandemia, pesa il grave impatto della guerra, con ricadute sull’energia e le materie prime.

Il governo va avanti nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per un processo riformatore che deve confrontare economia e sviluppo con nuovi paradigmi, sentimenti, valori e principi dell’agire.

Rafforzata, nella carta costituzionale, la tutela dell’ambiente, diritto e società si confrontano su temi non solo tecnici e giuridici ma, soprattutto, su questioni etiche e di coscienza che alimentano polemiche e dibattiti.
Anche la moda, in ripresa (nel 2021, crescita del 18% del fatturato complessivo, ma inferiore ai livelli pre Covid), affronta le sfide del 2022 guardando ai cambiamenti del mondo. Il mercato punta, soprattutto, alla “generazione Z” (nati tra il 1996 e il 2010) con nuovi parametri dettati da tecnologia e ecologia, e nuovi valori come diversità e sostenibilità.

Mentre la collezione di Giorgio Armani chiude la settimana della moda, a Milano, senza musica, in un’atmosfera sospesa. È il silenzio che parla “al battito del mio cuore”, come ha affermato lo stilista. “Segni di luce” è il potente messaggio di solidarietà che risuona in segno di rispetto per il popolo ucraino.

In questo difficile contesto, la data dell’8 marzo, “Giornata internazionale della donna”, simbolo delle conquiste sociali e politiche femminili ma anche delle discriminazioni e delle violenze, è un’occasione per interrogarsi sul mondo visto, oggi, dalle donne.

Colore e profumo delle mimose possono testimoniare un futuro diverso e migliore? È una riflessione difficile, nel calendario 2022.

Disagi e sofferenze degli ultimi due anni hanno modificato contesti e comportamenti, socialità e relazioni. Accanto a difficoltà economiche e sociali, la stanchezza psicofisica, la “sindrome del corpo triste”, è un nuovo malessere. Nei giovani, l’identità smarrita potenzia aggressività, bullismo e violenza.

Solitudini e fragilità ancora vive nella mente e nel cuore ricercano ottimismo, volontà e determinazione alimentate dal conforto di emozioni e sentimenti più profondi. Un “passaggio segreto” per attraversare l’attuale territorio e ritrovare, al di là del fossato, desideri e fiducia nel calore di abbracci mancati, sguardi e sorrisi non più celati.
È tempo di cambiamento. Ancora una volta, sono le donne protagoniste della rinascita.

Ruolo e talento femminile, parole chiave nel 2021. Pilastri riconosciuti dal G20 a presidenza italiana, dal Pnrr, dall’agenda politica della Commissione europea e dai singoli Stati. Fattore strategico di sviluppo e contro ogni forma di violenza.

Una sfida per la democrazia, la parità di genere. Priorità assoluta dell’azione di governo del Presidente del Consiglio Mario Draghi, contro pregiudizi e stereotipi. Interventi su formazione, sostegno della natalità, per l’imprenditoria femminile, l’occupazione e la parità salariale.

Donne e scienza un binomio vincente. Tra gli obiettivi del governo, elevare almeno al 35% la percentuale di studentesse nelle discipline scientifiche, scelte, oggi, solo da una ragazza su cinque. Un divario e uno stereotipo da superare, mentre Fabiola Gianotti è direttrice del Cern e Maria Chiara Carrozza è presidente del Cnr, prima donna nella storia dell’istituzione.

Una ricerca di dignità umana, per la società. In una visione che valorizza le specificità e recupera nel linguaggio del sentire il fattore vincente che unisce.

“Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio”. “Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità”, è il monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Donne leader, famose e non, e ogni singola donna nel proprio contesto sociale e familiare ne sono testimoni. Unite da competenza, coraggio, passione, pazienza, accomunate da una “visione” del domani nutrita dal cuore.

Interpreti, nel mondo del lavoro, di una leadership “gentile” fatta di empatia, accoglienza, ascolto, lungimiranza. E’ l’orizzonte in cui il benessere individuale si interseca con quello collettivo.

È il mondo visto dalle donne “capaci di guardare con il cuore e di tenere insieme i sogni e la concretezza. Da madri sanno custodire, sanno tenere insieme i fili della vita”, come affermato da Papa Francesco, in una sintesi perfetta del valore dello speciale contributo femminile nella società e in ruoli di responsabilità.

A passo veloce e con consapevolezza, le donne italiane procedono, a tutto campo, nel difficile cammino formale e culturale per la non discriminazione.

Tra gli ultimi baluardi, l’attribuzione del cognome della madre, e non solo del padre, è il tassello per ribadire il diritto alla propria identità, in un percorso di parità di genere.
Messaggi forti vengono dal mondo giovanile.

“No al silenzio!” è il messaggio di una scuola cosentina occupata “per molestie”, tuttora al vaglio della magistratura. E’ il “me too” per sessismo e violenza, più drammatici se vissuti in una comunità formativa. Uno strappo coraggioso da parte di ragazze sostenute da coetanei. È una condivisione che fa ben sperare in una reale trasformazione della società.

E si apre il sipario delle proteste negli Stati Uniti per gli abusi sessuali negli istituti scolastici. Campagne di sensibilizzazione, reti e spazi virtuali chiedono maggiore tutela per le vittime al grido del #metoohighschool.
Le giovani donne del 2022 guardano il cielo per ripartire. Esplorandolo da protagoniste.

Per la nuova generazione non ci sono barriere, nello spazio. Nell’ultima selezione dell’Agenzia spaziale europea, nel 2009, fra i sei prescelti, su 8.413 candidati, una sola donna, Samantha Cristoforetti. Lo scorso anno, su 22.589 domande, 5.419 sono state presentate da donne, 24% rispetto al 15% della selezione precedente. E sono 37 le italiane aspiranti astronaute che hanno superato la prima fase delle selezioni Esa 2021-2022, su 530 europee (e 831 uomini) di cui 154 francesi e 95 tedesche. Ingegneri, medici, scienziate.

Anche sul podio delle Olimpiadi di Pechino 2022, declinate più che mai al femminile, le diciassette italiane con medaglie oro, argento e bronzo, sono la risposta di speranza e ottimismo. Dimostrando che, tra gioia e sconfitte, crisi e delusioni, per vincere occorrono cuore e sorrisi, abbracci e lacrime. Non solo talento.

Sofia Goggia, medaglia d’argento nella discesa libera a pochi giorni dall’infortunio di Cortina, ha detto al mondo che “la gara più difficile è trovare la forza di ripartire”. Rimettersi in gara. Non la discesa, come lei stessa ha affermato ringraziando le persone che “l’hanno fatta sentire amata”.

Francesca Lollobrigida, due medaglie ai Giochi, porta bandiera nella cerimonia di chiusura, ora sogna le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026. Già protagonista nel video musicale “Superstar” con la cantante pop Lena Lane, ricorda ai giovani che “il successo non lo compri, arriva dal cuore” e “il talento da solo non basta se non viene coltivato”.

Mentre Eileen Ailing Gu, nata in California da padre americano e madre cinese, in gara a Pechino per il Dragone, conquista due ori e un argento nel freestyle e spera di “unire le persone e promuovere la comprensione comune” tra i popoli.

Ma non mancano le amarezze. La favoritissima pattinatrice Kamila Valevia, 15 anni, ammessa a partecipare alla gara anche dopo accertamento doping, è crollata cadendo tre volte nel corso della prova, classificandosi quarta. In una disciplina in cui creatività e armonia interiore sono fattori essenziali, era proprio necessario anteporre dissonanti argomenti sottraendole serenità e successo?

E, mi chiedo, al di là degli strumenti giuridici e delle iniziative istituzionali, dei successi e degli obiettivi raggiunti, quale traguardo potrà davvero allontanare, nella vita pubblica e privata, disagi e mortificazioni, insicurezze e inquietudini. Donne ancora discriminate nel lavoro, ingannate e deluse nelle relazioni, abusate persino in famiglia e nelle comunità religiose.

È la riflessione universale dell’8 marzo. Un’intima consapevolezza che non può che riguardare tutti. Un cammino di crescita, sensibilità e condivisione che non è solo “al femminile”. È il messaggio rivoluzionario dell’amore rigenerativo, energia e pienezza della condizione umana.

È il tempo del cuore. Al centro del sentire e dell’agire, come ricorda Papa Francesco, in una visione non solo religiosa, il rispetto della donna madre e compagna e il suo insostituibile valore. La donna “fonte di vita” che, con il suo abbraccio, conforta e, con la sua carezza, trasforma il mondo.

È la difficile sfida del post pandemia. Della mente, dell’anima, del cuore. Per accogliere una nuova forza interiore e scoprire, nella vulnerabilità, l’occasione di un reale rinnovamento.

Un antico detto cinese ricorda che “le donne possono reggere metà del cielo”. Ma la realtà è ancora ben diversa.
“La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”, ha detto William Shakespeare.

Un recupero del passato o uno sguardo per il futuro?

L’augurio per la società è che la mimosa del 2022 possa diffondere il proprio profumo e far immaginare, non solo l’8 marzo, un domani davvero diverso. Insieme, uomini e donne. In un sogno che non vuole fare a meno dell’altra metà del cielo. Auguri a tutte le donne del mondo!

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