Negli ultimi decenni (prima si aumentava il prezzo del grano) aumentare il prezzo della benzina è stata sempre la modalità più facile per fare cassa. Ora l’Irlanda ha abbassato temporaneamente le accise di 20 centesimi al litro. È sicuramente un buon esempio
Il prezzo della benzina sta aumentando in maniera preoccupante, sfondando la soglia dei 2,20 euro a litro. Il ministro Roberto Cingolani accusa che si tratta di aumenti immotivati, ma al fondo resta il problema di cosa paghiamo avvero alla pompa. Perché un litro di benzina, intesa come prodotto, costa molto meno.
Infatti quasi 2/3 del prezzo della benzina sono imposte. C’è l’Iva, ovviamente, ma anche una imposta specifica, la accisa, che a sua volte comprende anche tutta una serie di incrementi per fronteggiare emergenze. Sono pochi centesimi di euro, che ancora paghiamo, aggiunti a fronte di eventi ormai del tutto anacronistici.
Negli scorsi decenni quando occorreva finanziare una calamità o un imprevisto, si aumentava di qualche centesimo il prezzo della benzina.
Nello specifico:
1) 0,000981 euro: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936)
2) 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez (1956)
3) 0,00516 euro: ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963)
4) 0,00516 euro: ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze (1966)
5) 0,00516 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968)
6) 0,0511 euro: ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976)
7) 0,0387 euro: ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia (1980)
8) 0,106 euro: finanziamento per la guerra del Libano (1983)
9) 0,0114 euro: finanziamento per la missione in Bosnia (1996)
10) 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
11) 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici (2005)
12) 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila (2009)
13) da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura (2011)
14) 0,04 euro: emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011)
15) 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana (2011)
16) 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011)
17) 0,02 euro: terremoto in Emilia (2012)
Questi piccoli aumenti sono stati stabilizzati (in termine tecnico fiscalizzati) e aggiunti alle altre tasse: così oggi ben oltre 1 euro al litro non è certo il prezzo del carburante.
In tutti i Paesi è cosi perché negli ultimi decenni (prima si aumentava il prezzo del grano) aumentare il prezzo della benzina è stata sempre la modalità più facile per fare cassa.
Ora l’Irlanda ha abbassato temporaneamente le accise di 20 centesimi al litro.
È sicuramente un buon esempio, anche se tutti sappiamo che i 320 milioni che le casse irlandesi non incassano più dalla benzina dovranno essere comunque coperte con qualche altra tassa. Però almeno danno un po’ di fiato a tutti noi automobilisti (e ancor più ai trasportatori).