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Ucraina-Russia. L’infowar arriva anche in Libia

Miliziani libici haftariani in Ucraina? Sulla guerra di Putin ci sono in corso campagne di infowar oltre che movimenti sospetti di miliziani da varie parti del mondo

Il ministero della Difesa di Kiev ha detto che il capo miliziano della Cirenaica, Khalifa Haftar, ha visitato Mosca e promesso di inviare “volontari libici” per combattere a fianco della Russia in Ucraina. Ossia intenderebbe restituire il favore ricevuto — per conto dei mercenari russi della Wagner — ai tempi dell’assalto a Tripoli, quando dall’aprile 2019 all’autunno 2020 cercava di rovesciare il governo che l’Onu aveva installato nella capitale. Tentativo vano, bloccato dall’ingresso in guerra della Turchia.

Queste informazioni sono da prendere con le pinze, perché sul conflitto in corso c’è molta disinformazione e spesso le notizie fatte uscire sono colpi dell’infowar in corso. In effetti, far uscire l’informazione dell’arrivo dalla Libia dei miliziani haftariani che hanno attaccato le istituzioni onusiane serve a mandare un doppio segnale: il messaggio che a sostegno della Russia si stanno muovendo entità paria (i mercenari assadisti, i ceceni, i miliziani centroafricani e adesso forse gli haftariani), e contemporaneamente consolida la narrazione di un Vladimir Putin in difficoltà a cui serve accedere a carne da cannone fresca per continuare la propria guerra.

Il ministero della Difesa ucraino ha detto che si aspetta che i voli dei combattenti libici saranno organizzati e gestiti dal Wagner Group. Il trasporto sarà a carico di aerei dell’aviazione russa. La Wagner è una società privata che il Cremlino utilizzerebbe per il lavoro sporco. Mosca nega ogni contatto e sostiene di non avere controllo e collegamento su quella che descrive come una società privata.

Il jet privato di Haftar, il Dassault Falcon-900 P4-RMA che usa nella maggior parte dei suoi spostamenti, è atterrato il 16 marzo a Mosca proveniente dagli Emirati Arabi Uniti ed è partito il 18 marzo verso l’Austria e poi l’Italia. Questo aereo viene tracciato molto spesso attraverso gli spostamenti registrati dalla lettura del transponder, fatta tramite siti di open source che tracciano i voli nel mondo. Italia, Svizzera e gli scali del sud della Francia fanno da base di appoggio per il Falcon haftariano.

L’analista politico libico Noman Benothman, che una volta era un consigliere di Haftar e che poi ha preso posizioni molto critiche nei confronti del signore dalla guerra dell’Est libico, ha detto al sito Libyan Observer che i figli di Haftar erano sul jet privato a Mosca. Avrebbero visitato tre volte negli ultimi dieci giorni la capitale russa, secondo le fonti di Benothman. Val la pena ricordare che l’Observer libico in questo momento è su posizioni molto vicine a quelle del primo ministro uscente Abdelhamid Dabaiba, che ha una diatriba in corso con Fathi Bashaga, nominato premier con la fiducia parlamentare ricevuta poche settimane fa e ancora non insediato perché Dabaiba non lascia Tripoli.

Bashaga ha raccolto dietro di sé un accordo che coinvolge anche Haftar ed è sponsorizzato dall’Egitto, mentre Dabaiba mantiene un rapporto privilegiato con la Turchia. Secondo Africa Intelligence, un sito che spesso riporta informazioni particolari fatte uscire dall’intelligence francese Dgse, Dabaiba starebbe costudendo un rapporto con il ceceno Ramzan Kadyrov, leader dei miliziani che combattono in Ucraina e alleato di ferro di Putin. Queste ricostruzioni servono a descrivere il contesto complesso scatenato a cascata dall’invasione ucraina che ha a sua volta prodotto le classiche campagne di infowar.

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