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Gli elicotteri del futuro pronti al decollo. Ecco il Defiant di Lockheed e Boeing

Presentato al summit per l’aviazione dell’Esercito di Nashville il Defiant, l’elicottero d’assalto del futuro di Sikorsky (Lockheed Martin) e Boeing capace di volare al doppio della velocità di un normale elicottero. Il velivolo partecipa a una delle due gare indette dallo Us Army per il programma Future vertical lift, che intende rivoluzionare completamente la componente ad ala rotante

Elicotteri super-veloci, che controllano droni e sensori (Air launched effects) e sistemi integrati per l’aviazione delle forze di terra. Sono le principali innovazioni emerse nel corso dell’edizione 2022 dell’Army Aviation Mission Solutions Summit, il vertice dedicato esclusivamente alle soluzioni aeree per gli eserciti, sponsorizzato dalla Army Aviation Association of America (AAAA). L’associazione, formata all’inizio del 1957 da un gruppo di ufficiali dell’aviazione dell’esercito degli Stati Uniti, ha riunito a Nashville, nel Tennessee, l’industria, il mondo accademico e i dirigenti dello Us Army per discutere delle sfide del campo di battaglia di oggi e di domani.

Presentato il Defiant

L’edizione di quest’anno è stata particolarmente importante per il settore elicotteristico, con gli aviatori dell’esercito che hanno potuto vedere per la prima volta in azione alcuni sistemi del programma Future vertical lift (Fvl), con cui lo Us Army intende rivoluzionare completamente la propria componente ad ala rotante sia dal punto di vista tecnico che operativo e strategico. A Nashville, infatti, il team formato da Sikorsky (Lockheed Martin) e Boeing ha presentato al pubblico il suo SB1 Defiant, uno dei due modelli in gara per la modernizzazione delle forze elicotteristiche Usa.

Il Future vertical lift

In particolare, il Defiant è il modello dedicato al programma Future Long-Range Assault Aircraft (Flraa), avviato dall’esercito degli Stati Uniti nel 2019 per sviluppare un successore dell’elicottero d’assalto UH-60 Black Hawk. Al Flraa si accompagna il programma parallelo del Future Attack Reconnaissance Aircraft (Fara) per un elicottero da ricognizione e attacco. Secondo quanto stabilito dall’Esercito Usa, i due sistemi dovranno agire in combinazione, con il Fara che effettuerà la penetrazione dei sistemi di difesa avversari, anche grazie a droni lanciati direttamente dal velivolo, per consentire poi al Flraa di trasportare le truppe fino a destinazione in sicurezza.

Pronto anche il Raider

Riguardo al programma Fara, il direttore dell’Army future vertical lift and innovations strategy and business development di Sikorsky, Jay Macklin, ha rivelato che anche il prototipo del Raider-X, con cui la società partecipa alla gara, è completo all’85%, rilasciando anche le prime foto del velivolo. L’aggiudicazione della gara per il Fara avverrà a metà del 2023, mentre per il Flraa l’aggiudicazione è prevista per agosto di quest’anno. All’evento di Nashville hanno partecipato molte delegazioni internazionali, che hanno potuto osservare i prototipi del Defiant e del Raider, e hanno anche potuto utilizzare il simulatore avanzato di volo (PFMS). “La forte presenza internazionale – ha spiegato Luigi Piantadosi, responsabile del programma FVL Internazionale – ha dimostrato l’interesse da parte dei rappresentanti dei Paesi alleati verso la tecnologia X-2, capace di incrementare l’interoperabilità tra le Forze armate delle diverse nazioni, proiettando lo strumento militare verso l’integrazione multidominio”.

La tecnologia X-2

Il Defiant mostrato a Nashville, tra l’altro, è decollato dalla base di West Palm Beach, in Florida, compiendo un viaggio di quasi 1300 chilometri. Asso nella manica di entrambi gli elicotteri, Defiant e Raider, è infatti la tecnologia innovativa detta X-2, basata su due rotori sovrapposti le cui pale ruotano in direzione opposta per il movimento verticale, mentre un propulsore di coda garantisce la spinta al velivolo. Questa combinazione permette agli apparecchi di raggiungere velocità prossime ai 500 chilometri orari, il doppio rispetto ai velivoli ad ala rotante tradizionali. Il rotore di coda, inoltre, non costituisce più un elemento flight-critical, ovvero se colpito non pregiudica il volo dell’elicottero. Il rotore permette al Defiant di volare all’indietro, manovra impossibile agli elicotteri standard. Allo stesso tempo il rotore posteriore può essere disingaggiato per consentire un volo più silenzioso.

Performance migliorate

Ma la velocità non è l’unica prestazione migliorata dalle innovazioni messe in atto sui Defiant e Raider. I due velivoli, infatti, sono in grado di volare più in alto delle controparti tradizionali, e sono anche notevolmente più manovrabili, con una capacità di virata molto più stretta e un’accelerazione più rapida. La velocità del mezzo, inoltre, non si esprime soltanto in orizzontale ma anche verticalmente, grazie ai doppi rotori della tecnologia X-2. Queste performance migliorate aumentano le capacità di sopravvivenza del mezzo anche in aree ad alta densità di rischio, rendendoli difficili da inquadrare e colpire.

Integrazione All domain

L’altra importante capacità posseduta dagli elicotteri con tecnologia X-2 è quella di essere progettati in partenza con una architettura modulare aperta (Mosa) capace di integrarsi con gli altri mezzi e velivoli attualmente in servizio nei diversi domini operativi militari, compreso il caccia della Lockheed Martin, F-35. Questa integrazione permette al mezzo di comunicare con le truppe terrestri, i satelliti e gli altri sistemi per restituire ai centri di comando un quadro completo della situazione sul campo di battaglia.

L’interesse dell’Italia

L’Italia guarda da tempo con interesse alla rivoluzione in arrivo dagli Usa, e il Future vertical lift è citato tra i programmi dell’ultimo Documento programmatico pluriennale della Difesa. Il progetto è stato anche ricordato di recente sia dal capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, ascoltato dalle commissioni Difesa di Camera e Senato, sottolineando il bisogno per il nostro Paesi di inserirsi nella “rivoluzione tecnologica del prossimo decennio”, sia dal comandante dell’Aeronautica militare, Luca Goretti, che ha definito il Fvl “un sistema d’arma da cui non si può prescindere per il futuro”. Nel nostro Paese, SegreDifesa ha anche avviato uno studio per approfondire la comprensione della tecnologia X-2, le capacità operative che può fornire alle Forze armate dell’Italia, con la possibilità di sviluppare un sistema elicotteristico basato su questa tecnologia.



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