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Leonardo vola in borsa. Il titolo torna sopra quota 10 euro

La società registra ottime prestazioni a Piazza Affari, registrando una crescita negli scorsi tre mesi del 46,6%, sostenuta dal buon risultato del bilancio 2021 e dalla crescita in tutta Europa delle spese da destinare alla Difesa, anche in risposta all’invasione russa dell’Ucraina

Dopo diverso tempo il titolo di Leonardo torna a scambiare a quota 10 euro. Superato il periodo nero del Covid, le azioni della società di piazza Monte Grappa sono tornate a crescere. Merito sicuramente del bilancio positivo presentato a marzo dalla società, oltre che del clima di maggiori investimenti nel settore della Difesa che sta attraversando l’Europa, anche a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. Piazza Affari, infatti, registra i maggiori rialzi proprio sul gruppo dell’aerospazio e difesa, che chiude con un +2,12%. Tra le ragioni del buon andamento della società c’è anche la promozione di Deutsche Bank di pochi giorni fa, che per Leonardo è passato da una valutazione “hold” a “buy”. Le analisi, inoltre, sono ottimiste anche sul futuro, con il titolo che è cresciuto in tre mesi del 46,6%.

Il bilancio 2021

Il buon risultato in borsa è legato anche a un bilancio 2021 all’insegna della crescita e del ritorno alla remunerazione degli azionisti. Due i capisaldi: primo, un utile sprint, che ha abbondantemente superato il muro del mezzo miliardo, attestandosi a 587 milioni, con una crescita a tripla cifra, del 142%. Secondo, il ritorno al dividendo, dopo il digiuno dello scorso anno, con una cedola a 0,14 euro ad azione. Merito anche dei ricavi, saliti a quota 14,1 miliardi in crescita del 5% sul 2020. Il miglioramento dei conti è dovuto alle attività nella difesa e nel settore governativo. Parlando del futuro, Leonardo prevede per il 2022 nuovi ordinativi per circa 15 miliardi, a conferma del buon posizionamento dei prodotti e soluzioni e della capacità di presidiare efficacemente i mercati chiave, a fronte di ricavi per 14,5-15 miliardi, in crescita rispetto al 2021 grazie all’apporto dei nuovi ordinativi. Non è finita. Anche la redditività è prevista in aumento, con un Ebitda di 1,1-1,2 miliardi.

L’aumento delle spese in Europa

Inoltre, l’azienda potrà sicuramente beneficiare dell’aumento delle spese militari, in crescita in tutta Europa. La decisione di numerosi Stati europei di raggiungere in tempi brevi la soglia fissata al vertice Nato in Galles del 2014, del 2% di budget da dedicare alla difesa, è sicuramente un segnale positivo per tutto il settore, e specialmente per una società come Leonardo, già coinvolta a pieno titolo in programmi di difesa comuni importanti, come i servizi satellitari gestiti da Telespazio, i caccia Eurofighter o il settore della cyber-difesa (con la quota del 25% nella società tedesca Hensoldt). Inoltre, il gruppo è attivo in entrambi i programmi per il caccia di sesta generazione, dall’italo-britannico Tempest al franco-tedesco-spagnolo Fcas (tramite Hensoldt).

L’apripista tedesco

Ad aprire la strada verso la crescita delle spese per la Difesa è stata la Germania, con l’annuncio storico a febbraio del cancelliere tedesco Olaf Scholz in merito al fatto che Berlino si impegnerà a spendere annualmente il 2% del Pil per spese della Difesa. L’impegno della Germania rappresenta un cambio storico nella politica perseguita da Berlino fino a oggi, ma l’invasione dell’Ucraina ha cambiato radicalmente la percezione della popolazione sulla necessità di potenziare lo strumento difensivo e di rafforzare la cooperazione con l’Alleanza Atlantica, spingendo al contempo sulla costruzione di un’Europa della Difesa.



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