Quasi ogni giorno vengono raccolte e diffuse le immagini prese dai satelliti che raccontano l’andamento della guerra in Ucraina. Queste fotografie spaziali vengono scattate anche da società private, come l’americana Maxar, che le condivide sia con il Pentagono sia con i media internazionali, alimentando un mercato della geo-informazione spaziale destinato a crescere fino a 37 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni
Fin dai primi istanti della crisi ucraina, quando ancora le truppe russe stazionavano introno ai confini di Kiev e Putin affermava che non ci sarebbe stata alcuna invasione, le immagini satellitari hanno giocato un ruolo strategico. Dallo Spazio, i satelliti hanno restituito le foto dei movimenti delle unità militari di Mosca, registrandone il costante aumento nel numero di soldati schierati. A novembre dell’anno scorso, per esempio, i satelliti della compagnia aerospaziale americana Maxar Technologies registravano la presenza di un migliaio di veicoli militari russi stanziati a 250 chilometri a nord del confine ucraino, supportando gli allarmi lanciati da Kiev e da Washington sul pericoloso build-up militare di Mosca.
Satelliti privati per la Difesa
Oggi, a oltre un mese dall’invasione, dallo Spazio continuano ad arrivare le foto delle fasi dell’offensiva russa, mostrandone anche le difficoltà e i ripiegamenti, oltre che informare l’opinione pubblica internazionale sull’andamento della guerra. Questi dati vengono raccolti attraverso i satelliti dell’Intelligence e delle Forze armate occidentali, ma accanto alle strutture governative, un numero crescente di compagnie private spaziali fornisce le proprie immagini alle varie strutture di difesa e sicurezza, in particolare negli Stati Uniti. Washington, infatti, ha sempre sostenuto l’industria delle geo-informazioni satellitari fin dalle fasi iniziali di sviluppo, condividendo i costi per la progettazione di nuovi satelliti commerciali per la raccolta delle immagini. Negli anni successivi, il governo Usa ha poi stipulato diversi contratti con queste aziende commerciali per integrare le proprie immagini satellitari.
Il caso di Maxar
Attualmente, l’industria dell’analisi delle immagini geospaziali vale circa nove miliardi di dollari, e secondo le stime è destinata a crescere fino a 37 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Tra le principali aziende coinvolte c’è anche appunto Maxar Technologies, che ha cominciato a tenere d’occhio i territori che confinano con l’Ucraina fin dal 2021. La società, con sede in Colorado, si occupa di comunicazioni satellitari, e ha dato grande visibilità al proprio monitoraggio dei movimenti russi. Oltre che con il dipartimento della Difesa Usa, Maxar collabora anche con SpaceNet, organizzazione che si occupa di intelligence per applicazioni geospaziali, e con In-Q-Tel, il fondo di venture capital della Cia, noto per aver investito in passato in Palantir, società i cui strumenti di sorveglianza elettronica sono stati utilizzati dall’intelligence statunitense e dal Pentagono.
La collaborazione col Pentagono
Le stesse capacità di Maxar – dalle immagini satellitari, alla tecnologia di registrazione di precisione e di IA – sono state sviluppate tenendo conto delle esigenze di difesa del governo degli Stati Uniti. Secondo la società, l’azienda fornisce il 90% delle informazioni geospaziali utilizzate dal governo degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale. Come cliente, tuttavia, il Pentagono non è solo un consumatore passivo delle immagini di Maxar, ma è un co-produttore di quelle immagini, inviando alla società le richieste e gli incarichi su quali regioni sorvegliare e fotografare. Una volta scattate, le immagini vengono archiviate e chiunque può acquistarle, anche la stampa.
Le agenzie di intelligence restano cruciali
Naturalmente, nonostante lo status di Maxar quale appaltatore della Difesa conferisce alle sue immagini una certa autorevolezza, le sue foto satellitari non raggiungono la stessa precisione o tempestività rispetto a quelle raccolte direttamente dalle Forze armate degli Stati Uniti. Tuttavia, le immagini prodotte dalle compagnie private di geo-informazione sono utili strumenti che vanno a corroborare le informazioni provenienti da altre fonti, come i video, le fonti umane (Humint) le intercettazioni e i dati raccolti dagli aerei spia delle agenzie di sicurezza e Intelligence.