Skip to main content

Matteo Zuppi nuovo presidente della Cei. La scelta del papa (e dei vescovi)

Il cardinale è stato nominato da Papa Francesco alla guida dei vescovi italiani, limitandosi a confermare la scelta dell’assemblea, come cinque anni prima per Bassetti. Ma le sue parole al Corriere della Sera avevano ristretto molto la rosa dei “papabili”

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, è stato nominato da papa Francesco nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana. L’annuncio è stato dato dal suo predecessore, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, leggendo la comunicazione del Santo Padre. Francesco ha infatti scelto il vescovo di Bologna all’interno della terna che gli era stata consegnata dai vescovi italiani.

Zuppi è stato il più votato, davanti agli altri due nomi del cardinale di Siena Paolo Lojudice e del vescovo di Acireale monsignor Antonino Raspanti. Bergoglio non ha fatto altro che confermare questa scelta, tenendo fede alla volontà dell’assemblea come aveva già fatto cinque anni prima per la nomina di Bassetti. In mattinata, il papa e i vescovi italiani si sono confrontati per circa due ore, come ormai accade abitualmente all’inizio di ogni assemblea generale, “in un clima di grande parresia”, come spiegato in seguito, ma nella cornice insolita dell’Aula Paolo VI, invece che nell’Aula nuova del Sinodo al primo piano dell’edificio all’interno del territorio vaticano.

All’inizio di maggio Papa Francesco aveva tuttavia dato un’indicazione piuttosto chiara nell’ambito dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera sulla nuova guida della Cei. Pur trattandosi – ha spiegato in seguito – solamente di una sua opinione, senza alcun vincolo per i vescovi, Bergoglio aveva invitato ad eleggere un cardinale. Restringendo così in maniera significativa le possibili opzioni. “Preferisco che sia un cardinale, che sia autorevole. E che abbia la possibilità di scegliere il segretario, che possa dire: voglio lavorare con questa persona”, aveva detto Bergoglio al direttore Luciano Fontana e alla vicedirettrice Fiorenza Sarzanini. Anche l’autorevolezza citata dal Pontefice gioca sicuramente a favore di Zuppi, visto che da mesi alcuni commentatori lo hanno inserito persino nella possibile lista dei “papabili” al prossimo Conclave.

CHI È IL CARDINALE ZUPPI, VESCOVO DI BOLOGNA E NUOVO PRESIDENTE DELLA CEI

Il cardinale Zuppi, a cui è stata donata la porpora solamente nel 2019, nasce a Roma nel 1955, quinto di sei figli e nipote del cardinale Carlo Confalonieri, scomparso nel 1986. Da studente al liceo Virgilio, nel 1973 conobbe Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, e da lì inizia una storia che porterà “l’Onu di Trastevere” a impegnarsi per i poveri, gli anziani e i bambini emarginati della capitale, in un primo momento concentrandosi nelle baraccopoli cittadine, poi spendendosi direttamente all’interno di conflitti disseminati in tutto il mondo, risultando centrale nel raggiungimento dello storico accordo di pace in Mozambico nel 1992.

Incardinato a Roma il 15 novembre 1988, dal 1983 al 2012 Zuppi è stato prima rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara poi parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio. Proprio “don Matteo” è stato mediatore in Mozambico, artefice di un accordo di pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile. Il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nominò Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma per il Settore Centro. Il 14 aprile di quello stesso anno ricevette l’ordinazione episcopale dall’allora Cardinale Vicario Agostino Vallini, e scelse il motto Gaudium Domini fortitudo vestra. Il 27 ottobre 2015 è infine arrivata la nomina di Papa Francesco alla sede metropolitana di Bologna, e sempre Bergoglio lo ha creato Cardinale con il titolo di Sant’Egidio il 5 ottobre 2019.

QUI IL RITRATTO DEL CARDINALE ZUPPI 

L’impegno per la pace e l’apertura verso l’Africa rappresentano due dei temi a cui l’arcivescovo di Bologna ha dedicato maggiore attenzione nel corso della sua missione ecclesiastica, assieme al dialogo interreligioso, alla sensibilità ecumenica, alla vicinanza ai poveri e all’accoglienza nella Chiesa delle diverse situazioni di vita dei fedeli, comprendenti in quest’ultimo caso anche il tema dell’omosessualità. “Al Sinodo nessun argomento è tabù”, disse infatti Zuppi in conferenza stampa, a margine del Sinodo dei giovani dello scorso ottobre. D’altronde, lui stesso più volte si è inserito nel dibattito pubblico italiano riguardo al tema dei migranti.

Appena arrivato a Bologna, promise una chiesa “materna e collaborativa”, citando Lucio Dalla e invitando i fedeli a “riscoprire bella la città”, oppure, tempo dopo, visitando il lager di Auschwitz in compagnia del cantautore Francesco Guccini (viaggio raccontato in un film documentario di Francesco Conversano e Nene Grignaffini). E l’accoglienza dei bolognesi è stata sicuramente delle migliori. Numerose copertine e articoli di giornali lo ritraggono infatti come vescovo “molto amato“, e dalle pagine dei social network emergono affreschi divertenti e affettuosi. Da parte sua sono stati numerosi i progetti in ambito sociale avviati nella diocesi, come ad esempio nell’ambito della fortunata gestione della Faac, l’azienda bolognese di cancelli automatici di cui l’arcidiocesi nel 2012 ha ereditato il 66 per cento, assieme alle proprietà immobiliari e 140 milioni di liquidità in banca, per volere dell’unico figlio unico del compianto fondatore Giuseppe Manini.

QUI L’INTERVISTA DI ZUPPI A FORMICHE.NET

IL COMMIATO DEL CARDINALE BASSETTI

Prima della votazione il presidente uscente Bassetti ha salutato i vescovi italiani con un lungo discorso, sette cartelle in cui ha toccato tutti i temi che lo hanno impegnato in questi anni e che dovrà affrontare ora Zuppi, commuovendosi a più riprese. Guerra, pandemia, fine vita, dimensione femminile nella Chiesa e pedofilia sono stati alcuni degli argomenti più caldi del suo intervento. Su quest’ultimo tema, nello specifico, Bassetti ha spiegato che la Chiesa italiana conferma il suo impegno nel contrasto e nella prevenzione degli abusi, con l’intenzione di “promuovere una migliore conoscenza del fenomeno”.

Parlando del Cammino sinodale della Chiesa italiana, Bassetti ha parlato di “una grande sfida, che andrà oltre il mio mandato e che continuerò a seguire con simpatia e nella preghiera”, citando le parole chiave “comunione e missione” e aggiungendo che “è tempo di valorizzare la dimensione femminile della Chiesa attraverso scelte concrete, che legittimino il ruolo che tante donne già svolgono in vari ambiti dalla catechesi alla carità. È tempo di compiere scelte nuove per consentire un coinvolgimento maggiore delle donne nella vita della Chiesa”.



×

Iscriviti alla newsletter