Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Biscotto cinese per Londra. Pechino vuole un pezzo di Hsbc

La banca con sede a Londra, da sempre radicata nella finanza cinese e con ottimi rapporti col regime, rischia di perdere un pezzo di business. Ping An, colosso assicurativo e socio di riferimento, è pronto a chiedere uno spin off che sa di scippo

A forza di flirtare, è arrivato un boomerang. Forse era da metterlo in conto, dopo non meno di tre decenni passati al tavolo con Pechino. Il colosso assicurativo cinese, Ping An, maggior azionista di Hsbc (8,2%), a sua volta prima banca europea con base a Londra, ha deciso di dare una svolta ai suoi rapporti con l’istituto britannico.

In che modo? Spingendo per una riforma del business della banca nel senso della separazione tra le attività in Asia e quelle in Occidente, dando corpo e forma a uno spin off di grosse proporzioni. In altre parole, Ping An vuole che Hsbc venga premiata maggiormente dal mercato per la sua attività in Asia e che il business nel continente sia meno soggetto ai controlli delle autorità regolatrici di Londra. E come non aspettarsi una simile mossa visto e considerato che la banca inglese lo scorso anno ha generato 12,6 miliardi di dollari di utile netto, quasi il 65% dei quali da Hong Kong.

Nel 2020, invece, la pandemia scoppiata in Cina aveva giocato un brutto scherzo a Hsbc, costringendola a registrare un aumento di quasi sette volte delle riserve per crediti inesigibili e un brusco calo degli utili del secondo trimestre, imputabili proprio ai danni inflitti dalla crisi del coronavirus

Come riporta il Wall Street Journal, se i piani della compagnia assicurativa dovessero andare in porto le possibilità sarebbero due: la quotazione separata della sola divisione asiatica di Hsbc sulla borsa della Città-Stato oppure un più radicale spin-off della società. Hsbc è la banca europea con la maggior valutazione di mercato (125 miliardi di dollari) e ha chiuso il 2021 con 3mila miliardi di dollari in asset. I quale adesso potrebbero per una parte finire in mani cinesi, anche e non solo da un punto di vista normativo.

C’è da dire che Hsbc ha sempre mantenuto viva una connection con il Dragone, al punto che nel 2020, come raccontato da Formiche.net, in piena repressione cinese nello Xinjang, gli azionisti dell’istituto si erano rivoltati contro i vertici della banca e lo stesso governo inglese aveva duramente criticato il management. E quando, nel marzo 2020, la Bank of England ha imposto alle banche britanniche di smettere di pagare dividendi, la decisione non ha goduto di grande popolarità a Hong Kong, provocando la resistenza della stessa Hsbc. Ora, dinnanzi alla prospettiva di uno spin off quasi coatto, saranno ancora baci e abbracci con Pechino?

×

Iscriviti alla newsletter