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Per non rompere la maggioranza manca una cosa. L’analisi di Cattaneo (FI)

Il responsabile dei dipartimenti di Forza Italia: “Osservo che bisognerebbe evitare gli elementi divisivi: a volte vedo dalle parti di Palazzo Chigi, e non mi riferisco al premier, uno zelo eccessivo che poi deforma anche il dibattito”

Qualcuno ha deciso di fermarsi sul singolo emendamento, anziché spostare più in là temi altamente divisivi, dice a Formiche.net Alessandro Cattaneo, responsabile dei dipartimenti di Forza Italia che osserva: “Ricordo a tutti che abbiamo accettato di stare al governo per dare risposte dinanzi a crisi enormi, la pandemia ieri, la guerra oggi. Per cui dovremmo meglio valutare i punti di visione che ci uniscono ed evitare ciò che ci divide”.

Come evitare che il ddl concorrenza diventi un momento di crisi nella maggioranza?

Utilizzando buon senso e pragmatismo: vorrei fare qualche annotazione di metodo e di merito. Siamo in un governo che ha messo assieme forze diverse, forse qualcuno lo dimentica: abbiamo tutti accettato di farne parte per dare risposte dinanzi a crisi enormi, la pandemia ieri, la guerra oggi.

Per cui dovremmo meglio valutare i punti di visione che ci uniscono ed evitare ciò che ci divide. Ribadisco che non stiamo facendo delle riforme con una maggioranza politicamente omogenea, ma le mettiamo in campo per rispondere a delle emergenze, rispettando i tempi che l’Europa ci indica sul Pnrr. Ma sarebbe anomalo se queste forze così diverse avessero sempre una visione unitaria.

Come spiegare i distinguo di alcuni pezzi della maggioranza dal momento che si tratta di temi inerenti il Pnrr che è stato votato da quasi tutto il Parlamento?

Occorre sempre trovare un approccio “alto”. A volte vedo dalle parti di Palazzo Chigi, e non mi riferisco al premier, uno zelo eccessivo che poi deforma anche il dibattito. Ad esempio, se nel tema fiscale troviamo un non facile accordo su decine di articoli ma poi non ci intendiamo solo sul catasto, forse si potrebbe smarcare tutto il resto e posticipare il secondo ad un altro momento. Invece si è deciso di ragionare al contrario, fermandosi sul singolo emendamento, mentre invece avremmo potuto chiudere il tutto già sei mesi fa. Idem sul concorrenza.

Il tema delle concessioni balneari perché crea malumore?

La gente ha la percezione che siamo una maggioranza bloccata e che non siamo d’accordo: è un’idea che non corrisponde al vero. Abbiamo invece trovato un accordo sul 99% delle riforme, resta da valutare quell’aspetto su concorrenza e balneari.

In che modo?

Io avrei evitato di inserire temi divisivi che tra l’altro non sono dirimenti per i denari del Pnrr. Credo che un po’ più di sensibilità politica su questi passaggi avrebbe giovato. Sul catasto, pur con fatica, siamo giunti a una sintesi che garantisce il nostro punto fermo: ovvero nessuna nuova tassa sulle abitazioni. Sul tema balneari occorre capire come governare la fase di transizione di chi oggi chi ha delle concessioni decennali, in virtù del fatto che lo Stato gliele ha date. Sulla concorrenza ricordo che Forza Italia è un partito liberale e aperto a questo tema: ma deve esserci una reciprocità di fondo. Se ad esempio un imprenditore straniero può comprare i nostri stabilimenti, credo sia doveroso che tale concorrenza sia attuata anche a parti invertite.

Il commissario europeo Paolo Gentiloni ha invitato alcuni Paesi ad evitare di creare altro debito: l’Italia rischia di non farcela?

Il Pil è la chiave per non aumentare il debito, lo abbiamo dimostrato lo scorso anno: ovvero sostenendo la crescita. Se il Pil sale allora il debito si assorbe naturalmente. Contrariamente, in caso di stagnazione o addirittura di recessione allora sono guai seri. Non sono favorevole a fare nuovo debito tout court, ma il punto di equilibrio si trova facendo debito buono che serva a sostenere le aziende, impedendo che chiudano.

Il Reddito di cittadinanza è oggetto di un inedito asse Meloni-Renzi: quale il suo giudizio?

È stata una misura disastrosa da tutti i punti di vista, culturale, economico, morale. Il meccanismo messo in campo è staro assolutamente controproducente. A trovare lavoro sono stati forse solo i navigator.

@FDepalo

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