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Difesa e spazio nel Trattato del Quirinale. L’audizione di Guerini

In audizione alla commissione Esteri della Camera, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha fatto il punto sul Trattato del Quirinale, l’accordo di cooperazione tra Italia e Francia siglato il 26 novembre, in vista della ratifica finale. Oltre a rafforzare la collaborazione tra Forze armate e le sinergie industriali, il trattato potrebbe essere un modello da replicare anche con altri Paesi europei, Germania e Spagna in testa

Intervenendo davanti alla commissione Esteri della Camera, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha illustrato gli aspetti relativi alla dimensione militare e delle Forze armate contenute dalle previsioni del Trattato del Quirinale, l’accordo siglato a Roma lo scorso 26 novembre dal presidente francese Emmanuel Macron e dal premier Mario Draghi, la cui ratifica è prevista alla Camera. “La condivisione di interessi vitali e strategici con altri Paesi richiede una forma privilegiata di associazione, ed è il caso della relazione con la Francia”, ha sottolineato il ministro, ricordando le recenti occasioni di collaborazione con Parigi nel Mediterraneo, nel Nord Africa e nel Sahel, e il Trattato rappresenta “un punto di inizio, l’avvio di un percorso di crescita congiunto che permetterà di maturare e consolidare una cultura della condivisione e della cooperazione tra i due Paesi, nel loro ruolo di convinti sostenitori e pilastri dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica”

La collaborazione tra Italia e Francia

Nel Trattato, ha spiegato Guerini, si evince “la volontà di definire rapporti di collaborazione strutturata e multi-tematica, consolidata e duratura” in tutti gli aspetti che riguardano la Difesa, comprese le sinergie sul piano industriale e nell’ambito addestrativo e logistico delle Forze armate. Lo scopo di queste previsioni, secondo Guerini, è “scongiurare le incomprensioni e le mancate opportunità occorse in passato”. Il ministro ha voluto in particolare sottolineare gli impatti positivi per il comparto nazionale e tutto il relativo indotto grazie alle possibili cooperazioni industriali con Parigi, tramite la condivisone del know-how e l’avvio di programmi pluriennali. È mia convinzione – ha detto il ministro –che grandi Paesi europei debbano essere compartecipanti, e non concorrenti, dello sviluppo capacitivo delle forze europee”.

Un’intesa per lo spazio

Un’attenzione particolare è stata rivolta al settore dello spazio, “dimensione abilitante per tutti i domini operativi, terra, mare, aria e cyber, e anche per il Paese”. Il Trattato, dunque, promuovendo una cooperazione ampia dagli ambienti accademici, produttivi e della ricerca stimolerà nuove collaborazioni sul tema. “Un approccio che permetterà di confermare il ruolo protagonista di Italia e Francia sia nella definizione delle politiche spaziali in ambito europeo che nella loro attuazione in seno all’Agenzia spaziale europea, aspetti funzionali al conseguimento di una piena autonomia strategica dell’Europa nello spazio”.

Che sia una misura concreta

Il ministro ha anche voluto lanciare un monito contro il rischio che l’intesa “rimanga un mero riferimento al quale tendere”. A tal riguardo, ha rivelato Guerini, è stato approvato un programma di lavoro condiviso con la sua omologa francese, Florence Parly, per identificare “le direttrici attraverso cui costruire una cooperazione della difesa di alto livello e per sviluppare una cultura strategica comune”. Il programma di lavoro prevede di tenere riunioni bilaterali regolari che si occuperanno della lotta contro il terrorismo, della sicurezza marittima, del controllo degli armamenti, della cooperazione a livello operativo e delle capacità, delle sfide energetiche, delle minacce ibride e della disinformazione. E ancora “intensificare la collaborazione delle Forze armate, in particolare nel settore dei sistemi missilistici e del munizionamento di nuova tecnologia, nonché in quello dello spazio e nei settori navale, terrestre e aerea”. Allo scopo è stata anche intensificata la collaborazione tra i rispettivi Direttori Nazionali degli Armamenti.

Rafforzare la Difesa europea

Importante, secondo il ministro, è il valore che con il trattato si dà alla posizione italiana maturata in Europa, quale partner credibile e affidabile in un settore importante come quello della Difesa. “Il nostro Paese viene considerato quindi un alleato valido e serio con il quale poter impostare un dialogo strategico finalizzato a identificare a valorizzare aspetti di comune interesse tanto in ambito europeo quanto in seno ad iniziative di respiro internazionale”. Una posizione che potrebbe essere ulteriormente rafforzata con la stipula di ulteriori trattati simili a quello del Quirinale o al Trattato di Aquisgrana tra Francia e Germania del 2019. “Nell’ottica di un pieno sostegno all’integrazione europea da parte dei principali Paesi europei – ha infatti sostenuto Guerini – sarebbe auspicabile ripetere un’analoga intesa proprio con la Germania, con la quale appaiono evidentissime potenzialità di sinergia innanzitutto nel settore industriale, e con la Spagna, con la quale condividiamo una storica e inderogabile attenzione nei confronti del sistema Mediterraneo”.



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