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Investimenti e tecnologia. La ricetta del Consiglio per la Difesa europea

Il Consiglio europeo straordinario convocato a Bruxelles conferma nelle sue conclusioni la volontà dell’Unione di rafforzare ulteriormente le sue capacità militari in complementarietà con la Nato, una necessità emersa con forza dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il vertice ha perciò identificato cinque direttrici su cui intervenire

L’invasione russa contro l’Ucraina ha dimostrato la necessità di un’Unione europea più forte e più capace nel campo della sicurezza e della difesa. È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles, durante il quale i leader dei Paesi europei hanno affrontato gli impatti della guerra a 360 gradi, dalla sicurezza alimentari all’energia. Il vertice ha anche riconosciuto che l’Ue deve potenziare i propri sforzi nel campo della difesa in un contesto geopolitico internazionale sempre più teso: “ricordando la Dichiarazione di Versailles e le conclusioni del Consiglio europeo del 24-25 marzo 2022 – recita il documento finale – l’Unione europea attuerà con determinazione la Bussola strategica”, rafforzando i partenariati e aumentando le sue capacità di difesa “attraverso maggiori e migliori investimenti, concentrandosi sulle carenze strategiche individuate”.

Le cinque priorità della Difesa europea

In particolare, il Consiglio ha fatto riferimento all’analisi delle lacune nelle capacità militari del Vecchio continente effettuato dalla Commissione e dall’Alto Rappresentante, in coordinamento con l’Agenzia europea per la difesa (Eda), e alle raccomandazioni contenute nel documento congiunto tese a rafforzare la base industriale e tecnologica europea. In questo senso. Bruxelles ha individuato cinque priorità sulle quali intervenire. Innanzitutto, implementare con urgenza delle misure per coordinare le esigenze di approvvigionamento di difesa a brevissimo termine per sostenere gli acquisti congiunti per ricostituire le scorte, in particolare alla luce del sostegno fornito all’Ucraina, a cui si aggiunge uno strumento a breve termine per rafforzare le capacità industriali di difesa europee attraverso acquisti congiunti volontari.

Il Consiglio ha poi previsto lo sviluppo di una capacità di programmazione strategica, approvvigionamento e coordinamento della difesa dell’Ue, da attuare tuttavia in complementarità con la Nato. Terzo indirizzo d’azione, continuare a mappare e attuali e necessarie capacità produttive aggiuntive e per rafforzare la capacità e la resilienza del settore industriale e tecnologico della difesa europea, comprese le piccole e medie imprese. Quarto, accelerare l’attuazione dei progetti di infrastrutture per la mobilità militare e ultimo, prevedere il rafforzamento del ruolo della Banca europea per gli investimenti a sostegno della sicurezza e della difesa europea, in linea con la sua recente Iniziativa strategica per la sicurezza europea.

Esenzione dall’Iva

Per far fronte a queste necessità, il Consiglio ha dichiarato il suo interessa a implementare un possibile programma comune europeo di investimenti nel settore della difesa, “compresa la valutazione di un sistema per l’esenzione dall’Iva e per i progetti europei di difesa di elevato interesse comune”.

Insieme alla Nato

Elemento centrale emerso dal vertice è la conferma della complementarietà tra le iniziative di difesa dell’Unione e l’ombrello di sicurezza fornito dalla Nato. “un’Unione europea più forte e più capace nel campo della sicurezza e della difesa contribuirà positivamente alla sicurezza globale e transatlantica ed è complementare alla Nato, che rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi membri”. Più in generale, comunque, l’Unione europea ha ribadito sua intenzione di intensificare il sostegno all’ordine globale basato sulle regole, ponendo al centro delle relazioni globali le Nazioni Unite.



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