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Italia e Axiom, così cresce lo spazio commerciale made in Italy

Un modulo tutto italiano per la futura stazione spaziale commerciale di Axiom. Il modulo potrebbe far parte della struttura che subentrerà alla Stazione spaziale internazionale (Iss) nel 2031. Si intensifica la collaborazione tra l’Italia e la società spaziale texana, dopo il recente memorandum firmato dal ministro Colao e Axiom per implementare le sinergie in orbita e sviluppare progetti congiunti

Potrebbe essere tutto italiano uno dei moduli della futura stazione spaziale commerciale di Axiom. A rivelarlo all’Agi è stato Tejpaul Bhatia, il chief revenue officer dell’azienda texana. L’Italia non si arresta nella sua corsa alle orbite, dando seguito al recente memorandum di intesa firmato a Palazzo Chigi tra il governo, rappresentato dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, e il presidente e amministratore delegato di Axiom, Michael Suffredini. Il memorandum prevede di approfondire la cooperazione nell’ambito spaziale, sviluppando e attuando nuovi progetti congiunti. Axiom Space sta infatti costruendo, in collaborazione con la Nasa, la prima stazione spaziale commerciale, e partire dalla seconda metà del 2024, i primi moduli prodotti dalla società verranno collegati al Nodo 2 della Stazione spaziale internazionale (il cui pensionamento è previsto per il 2031), ampliandone l’abitabilità e l’utilizzo, prima di staccarsi per diventare un’infrastruttura residenziale e commerciale completamente autonoma.

I prossimi passi

“Axiom seguirà una sequenza di assemblaggio che si svilupperà tra il 2024 e il 2028”, ha spiegato Bhatia nel presentare i prossimi passi del progetto. I primi due moduli, secondo le previsioni, saranno in orbita nel 2024 e 2025 e “forniranno spazio abitativo e un laboratorio di ricerca”, mentre il terzo modulo, destinato alla ricerca e alla produzione, dovrebbe raggiungere lo spazio a fine 2025. “Stiamo anche progettando un modulo di servizio, chiamato The power tower, che fornirà energia e altri servizi alla stazione entro la fine del 2027 o nel 2028”, ha proseguito ancora Bhatia. Già poco dopo essersi collegato all’Iss il primo modulo sarà in grado di ricevere sia membri dell’equipaggio sia carichi utili, così da trasferire più rapidamente i materiali necessari dall’Iss. Non solo, il modulo fornirà sia un nuovo punto di attracco per i visitatori dell’Iss sia nuovi spazi abitativi per gli astronauti. “Queste capacità aumenteranno man mano che viene costruita la stazione Axiom, un modulo alla volta”.

Il memorandum

“Il memorandum di intesa recentemente firmato tra l’Italia e Axiom Space consente al governo italiano e all’industria privata di contribuire alla futura economia spaziale, partecipando alla costruzione, all’utilizzo e alla commercializzazione delle infrastrutture spaziali”, ha spiegato ancora Bhatia. Il memorandum infatti, per come è strutturato, permetterà ai due partner di collaborare su diversi aspetti, in particolare sulla “definizione delle soluzioni tecnologiche e dei concept operativi per un modulo italiano che potrà essere successivamente sviluppato ed integrato nella Stazione spaziale Axiom”. Ora sarà un gruppo di lavoro congiunto, composto da personalità provenienti sia dall’Italia sia da Axiom, a proseguire nell’attuazione del memorandum.

Il ruolo dell’Italia per la futura stazione Axiom

Il nostro Paese già contribuisce al futuro di Axiom Space sia con il comparto industriale italiano per la costruzione delle future stazioni in orbita, in particolare con Thales Alenia Space (joint venture tra Leonardo e Thales), sia con l’Aeronautica militare per una prossima missione sull’Iss. Thales Alenia Space infatti si occupa di progettare, sviluppare, assemblare e testare per l’azienda texana la struttura primaria e il sistema di protezione da micro meteoriti e detriti sia per il Node one (AxN1) sia per il Modulo abitativo (AxH) che faranno parte dei primi due moduli della stazione. L’intensificarsi delle collaborazioni internazionali e le sinergie tra i vari attori del settore spaziale, dalle agenzie internazionali alle istituzioni, dai centri di ricerca al comparto industriale, permetteranno all’Italia di cavalcare la cosiddetta Space economy.

La prima stazione spaziale commerciale

La futura stazione fungerà non solo per sviluppare nuovi prodotti e mercati ma anche da piattaforma commerciale, utile a esplorare nuovi modelli di business e di networking, “anche tra le nazioni che desiderano rafforzare i loro legami esistenti e con nazioni con programmi spaziali emergenti che desiderano unirsi alla comunità del volo spaziale e dell’esplorazione umana”, ha sottolineato ancora Bhatia. Non solo, l’azienda texana sta anche lavorando al turismo spaziale, integrandosi ad altre compagnie che puntano a questo mercato come la SpaceX di Elon Musk o la Virgin Galactic.


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