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No Vax, Sì Putin. Infowar russa sull’Italia tra hacker e propaganda

Il collettivo Killnet minaccia di nuovo il nostro Paese di un “colpo irreparabile” e rilancia un tweet classico della disinformazione sul Covid-19. Obiettivo: creare caos e minare il sostegno all’Ucraina 

No Vax, Sì Putin. Contro il vaccino e a favore di Vladimir Putin, dunque contro l’Ucraina. Posizioni che spesso vanno di pari passo nella sfera di disinformazione russa. Lo fanno anche nel mondo di Killnet, il collettivo di hacker filorusso che è tornato a minacciare l’Italia di un “colpo irreparabile” nella giornata di oggi.

Nei giorni scorsi il gruppo ha colpito diversi siti istituzionali italiani con attacchi di tipo Ddos (Distributed denial of service), cioè inondandoli di richieste fino a renderli saturi e dunque irraggiungibili. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine mentre l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha invitato aziende e istituzioni ad alzare la guardia vista la possibilità di un salto di qualità della campagna offensiva. “Non è escluso” che presto “gli attacchi saranno più significativi”, ha detto una settimana fa Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza, in un’intervista a Rai Radio1.

Nelle ultime ore gli hacker di Killnet hanno sfidato nuovamente l’Italia ironizzando: “Sono sempre stato interessato a una domanda: la Russia generalmente supporta le nostre attività? Dal momento che faremo un colpo irreparabile in Italia a causa della guerra con Anonymous. Saremo almeno ricordati nella nostra terra natale?”. Il riferimento è all’azione di Anonymous che nei giorni scorsi aveva reso inaccessibile il sito dei filorussi killnet.ru, dichiarando guerra agli hacker rivali. “Abbiamo chiamato Fake Anonymous sul campo di battaglia in Italia se non possono fermarci come promesso”, è la risposta di Killnet, che ha ricevuto sulla stessa chat il sostegno di Legion, gruppo affiliato: “preparati”.

A rischio ci sono soprattutto, come emerge dall’alert diramato ieri da Csirt Italia, il team di risposta in caso di incidente dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, i “soggetti nazionali pubblici, soggetti privati che erogano un servizio di pubblica utilità o soggetti privati la cui immagine si identifica con il Paese Italia”.

Niente di nuovo: l’obiettivo degli hacker russi, infatti, è seminare il caos per minare il sostegno della popolazione e del governo alla causa ucraina.

Tentano di farlo, come prevede il manuale della propaganda russa, con attacchi hacker alle infrastrutture critiche. Ma anche alimentando la disinformazione. Basti pensare che nelle scorse ore, dopo aver annunciato il “colpo irreparabile”, Killnet ha rilanciato su Telegram (e Legion l’ha fatto su Twitter) un tweet di un account che esprime posizione No Vax e Sì Putin in cui gli stessi hacker russi vengono invitati a “scoprite cosa sta dietro ai ‘segreti militari’ relativi ai vaccini e che vengono nascosti per ‘tutelare l’ordine pubblico’” – un punto di dibattito molto in voga tra chi online critica i vaccini.

Alex Orlowsky ha analizzato su Rolling Stone 639.000 tweet dei 551 account che utilizzano chiaramente la Z della propaganda russa per capire chi sono, cosa pensano e come agiscono le teste di ponte del Cremlino in Italia. “Dopo settimane di studio, mi sono reso conto di aver incontrato raramente una propaganda così feroce e pervasiva – forse, qualcosa di simile era accaduto soltanto con il sottobosco No Vax che, infatti, ha fin da subito intersecato il terreno del filo-putinismo”, ha scritto l’esperto di cyber-propaganda.

Uno dei riferimenti della galassia internazionale No Vax, Sì Putin è Lara Logan, un tempo riferimento dell’emittente CBS News oggi, come raccontato dal New York Times, stella polare del complottismo. “Per molti anni Logan è stata una nota e stimata inviata di guerra, che si è costruita una reputazione coprendo alcuni dei conflitti più importanti degli ultimi tempi, tra cui quelli in Iraq e in Afghanistan”, ha spiegato Il Post. “Ma negli anni ha progressivamente abbracciato diverse teorie complottiste e si è avvicinata sempre di più alle posizioni della destra ed estrema destra americana. Alcuni suoi colleghi ritengono che a questa sua trasformazione abbiano contribuito alcune esperienze molto dure fatte come reporter di guerra”, ha aggiunto il giornale.

È soltanto uno dei casi in cui la narrazione No Vax, Sì Putin trova ampio sostegno nella propaganda (filo)russa. Uno dei tanti.

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