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Operazione CuckooBees. Come la Cina ruba segreti industriali

Anche nel quinto dominio Pechino è la prima minaccia per gli Stati Uniti, ripete spesso il direttore dell’Fbi. L’ultimo rapporto di Cybereason lo conferma: dal 2019 un gruppo hacker ha rubato informazioni a 30 multinazionali nei settori manifatturiero, energetico e farmaceutico in Nord America, Europa e Asia. Gli effetti reali? Li scopriremo solo tra un decennio, quando l’Occidente penserà di essere in vantaggio e invece…

La Cina è la prima minaccia per gli Stati Uniti. Christopher Wray, direttore dell’Fbi da quasi cinque anni, lo ripete da tempo. L’ha ribadito anche dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Guardando al cyber-spazio, la Cina ha “un programma di hacking più grande di ogni altra nazione messa insieme e il principale obiettivo sono gli Stati Uniti”, ha detto intervenendo nei giorni scorsi a un evento del McCain Institute. In un altro discorso recente, questa volta al Domestic Security Alliance Council ad Arlington in Virginia, ha spiegato che per raggiungere il suo obiettivo la Cina ha “poco riguardo per le norme e le leggi internazionali”. “La portata del furto cinese dell’innovazione statunitense è senza precedenti. E come risultato, le aziende statunitensi stanno affrontando un pericolo più grande e complesso di quanto non abbiano mai affrontato prima”, ha continuato. “Perché l’innovazione rubata non è solo il furto di un’idea: significa posti di lavoro rubati, opportunità rubate per i lavoratori americani, potere nazionale rubato e leadership rubata nei settori che la Cina cerca di dominare nei decenni a venire”.

Pechino spaventa più di Mosca nel cyber-spazio, dunque. Lo dimostrano anche gli ultimi sviluppi nel quinto dominio della guerra in Ucraina che stanno vedendo il mito degli hacker russi cadere.

A confermare i timori del governo statunitense c’è un recente rapporto stilato dalla società di sicurezza informatica Cybereason, che ha rivelato l’Operazione CuckooBees. Dal 2019 – almeno, se non prima – APT 41, cioè un gruppo di hacker legati al governo cinese noto anche come Winnti, ha rubato brevetti e dati sensibili a circa 30 multinazionali nei settori manifatturiero, energetico e farmaceutico in Nord America, Europa e Asia. Si parla di informazioni su jet da combattimento, elicotteri e missili ma anche farmaci per il diabete, l’obesità e la depressione e progetti di pannelli solari, ha spiegato Lior Div, l’amministratore delegato di Cybereason, a CBS News. La campagna di attacco molto sofisticata non è stata ancora fermata poiché, hanno scoperto i ricercatori, gli hacker hanno raccolto informazioni che potrebbero essere utilizzate per futuri attacchi o campagne di estorsione.

Secondo l’Fbi il costo annuale per l’economia degli Stati Uniti di merci contraffatte, software pirata e furto di segreti commerciali è tra 225 e 600 miliardi di dollari. Per i ricercatori di Cybereason è difficile stimare l’esatto impatto economico dell’operazione CuckooBees a causa della complessità e della sofisticazione degli attacchi ma anche dell’impatto: “Crediamo che si stia parlando di trilioni, non di miliardi”, ha spiegato Div. “Il vero impatto lo vedremo tra cinque, dieci anni, quando penseremo di avere il sopravvento sulle tecnologie farmaceutiche, energetiche e di difesa. Guarderemo la Cina e diremo, come hanno fatto a colmare il divario così rapidamente senza gli ingegneri e le risorse?”.



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